L'attualità di Diplorama
La seconda edizione di “Diplorama 2014” conferma quanto di buono visto nelle edizioni precedenti, confermandosi uno degli eventi più stimolanti di Unibz. Nell'edizione appena terminata, vi è stata anche una maggiore attenzione all'attualità soprattutto in due lavori molti diversi tra loro.
Tommaso Cazzaro, ha presentato "Ink Venice - Cronache dall'isola" un progetto di giornalismo visivo nato con l’obbiettivo di narrare la realtà veneziana attraverso l' illustrazione. Come ci ha spiegato lui stesso: "L'idea di partenza è quella di rinnovare il linguaggio giornalistico, mentre il fine è quello di rendere l'approccio al mondo dell’informazione più attraente nel tentativo di risvegliare l’opinione pubblica".
Sempre sull'attualità, ma con taglio molto diverso, il lavoro di Alexander Indra che in "Somewhere somehow" ha documentato tramite oggetti, video e fotografie il viaggio dei profughi in fuga dalla guerra e dalla fame e il loro approdo sulle coste italiane. Un viaggio che ha toccato Lampedusa, il C.a.r.a (Centro di accoglienza per residenti asilo) di Mineo e stazioni e porti della Sicilia dove si incrociano speranze e dolori dei migranti. "In particolare - spiega Alexander - ho raccontato la storia di una famiglia di profughi siriani alla deriva su un barcone e del loro ricongiungimento con parenti che vivono in Danimarca. Poi abbiamo potuto osservare la realtà che circonda il C.a.r.a di Mineo e le impronte dell'immigrazione a Lampedusa".
Tra gli altri progetti esposti segnaliamo “Intrecci culinari” della veneziana Giovanna Bampa, che ha realizzato un video e un ricettario in cui illustra provenienza e ricette di molti piatti locali in cui è evidente l'impronta mitteleuropea, ed il lavoro di Theresa Stammberger che ha affrontato lo stesso argomento con la tesi “Mama, sag wo kommt das Essen her?” (Mamma dimmi da dove arriva il cibo).
Infine, il lavoro di qui si è parlato di più nei giorni scorsi, lo zaino "Push bag- Dynamic as your life" creato da Davide Sparaco. “Uno zaino componibile in diversi vani che permettono di albergare tutto quanto serve per lavorare e viaggiare, dai vestiti al portatile, fino alle scarpe - spiega Sparaco - . Sono arrivato alla creazione di questo oggetto osservando i problemi e le difficoltà incontrate dai viaggiatori per lavoro nei luoghi di transito e spostamento della contemporaneità, come aeroporti e stazioni e ho notato come zaini, borse e trolley siano troppo spesso poco pratici”.