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Un’altra condanna per Luis Durnwalder

La Corte dei Conti ha stabilito che l’ex Landeshauptmann dovrà risarcire la Provincia di Bolzano per un totale di 270 mila euro.
Durnwalder, Luis
Foto: Othmar Seehauser

La Corte dei Conti ha condannato l'ex governatore dell’Alto Adige, Luis Durnwalder a risarcire la Provincia per un totale di 270 mila euro, oltre al pagamento delle spese legali.

Lo scorso aprile, a seguito della condanna per peculato, la Procura regionale aveva inizialmente contestato a Durnwalder la causazione di un pregiudizio all’immagine della Provincia pari a 361.463,84 euro.

Corte dei Conti
Una nuova condanna per l'ex Governatore: La Corte dei Conti ha stabilito che Luis Durnwalder dovrà risarcire la Provincia per un totale di 270 mila euro


Secondo quanto riportato dalla sentenza pubblicata oggi (27 luglio), l’entità del danno è stato stimato sulla base di elementi di natura oggettiva (relativi alla gravità del fatto, alle modalità di perpetrazione, all’eventuale reiterazione dello stesso e all’entità dell’arricchimento), di natura soggettiva (relativi al ruolo rivestito dall’agente nell’ambito della pubblica amministrazione di appartenenza) e di natura sociale (relativi alla negativa impressione suscitata nell’opinione pubblica e anche all’interno dell’amministrazione d’appartenenza, all’eventuale clamor fori e alla diffusione e amplificazione del fatto per conseguenza del riflesso sui mass media).

Ai microfoni dell’Ansa, il legale Gerhard Brandstaetter ha affermato che "la sentenza è inaccettabile e incomprensibile, perché il danno nei confronti della Provincia non è assolutamente provato e per questo motivo presenteremo ricorso".

Durnwalder, Luis
Dal pranzo di nozze del figlio ai viaggi in elicottero a Venezia: Luis Durnwalder è stato condannato in via definitiva a 2 anni e 6 mesi per aver effettuato, a titolo personale, 547 prelievi dal Fondo spese riservate.

 

L'ex presidente era stato condannato in via definitiva a 2 anni e 6 mesi per aver effettuato una serie di spese a titolo personale utilizzando cospicue risorse pubbliche. Tra il 2004 e il 2012, Durnwalder aveva effettuato 547 prelievi dal Fondo spese riservate, per un totale di 180.731,92 euro. Tali spese, come riportato dalla sentenza n. 248/2019 della Corte di appello di Trento, “attengono a voci incontestabilmente private e personali/familiari e che, come tali, nulla hanno a che fare con l’interesse pubblico” – dato che “trattasi di spese per biglietti aerei per sé, per la propria compagna e per i di lei familiari; viaggi in elicottero a Venezia; pagamento imposte dirette sue e di suo figlio, ICI, tassa rifiuti e sulle acque reflue; assicurazione sulla sua abitazione in località Falzes; pagamento onorari del notaio e del dentista per sé e per la propria ex compagna; computer portatile e assicurazioni private della ex compagna; fatture della sua ex moglie; gasolio per il riscaldamento della casa; quote associative per la pesca e per la confraternita del vino, per fiori, munizioni, rinnovo della propria licenza di caccia, un binocolo, DVD ai familiari; spese annuali per i suoi alveari; bollo, cambio gomme e benzina per la sua autovettura privata; acquisto di medicinali; pranzo di nozze del figlio; articoli da regalo; quote associative di associazioni a cui era associato a titolo personale, nonché per imprecisati prestiti personali, ed altro”.

L’indebita appropriazione era parsa palese a tal punto che la Corte d’Appello aveva sottolineato che “non era neppure ipotizzabile che il Presidente della Provincia, uomo dalla quarantennale esperienza amministrativa e con le particolari attitudini nel campo della organizzazione politica che tutti gli riconoscono, non sapesse o non capisse che non poteva pagare con i soldi pubblici la fattura del dentista e del notaio, le spese condominiali e le tasse per la ex moglie, i viaggi privati, la cerimonia di nozze del figlio, eccetera eccetera. Come non condividere l'ammonimento contenuto nel gravame del P.M., per cui a nessuno è consentito usare a proprio lìbito le casse pubbliche ‘come un bancomat’? Anche il più sprovveduto degli amministratori non può non rendersene conto.”

A rendere il tutto ancora più tragicomico ci ha pensato i giorni scorsi il Consiglio della Comunità Comprensoriale Valle Pusteria che ha votato all’unanimità una deliberazione per esprimere solidarietà all’ex Governatore “riconoscendo così il suo impegno decennale a favore della Provincia Autonoma di Bolzano”.

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Robert Alexander Steger: "Luis Durnwalder, ha aiutato l'Alto Adige ad acquisire maggiore prestigio e nel suo lavoro ha sempre messo in primo piano il benessere della Provincia e della sua popolazione".

 

Il Presidente, Robert Alexander Steger, ha dichiarato che “Noi, in qualità di Comprensorio di provenienza dell'ex Presidente, riconosciamo che Luis Durnwalder, nel corso del suo mandato, ha aiutato l'Alto Adige ad acquisire maggiore prestigio e nel suo lavoro ha sempre messo in primo piano il benessere della Provincia e della sua popolazione".
 

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△rtim post Fri, 07/28/2023 - 11:23

Der Artikel ist tendenziell, missverständlich. Es war die (formale) Buchführungpraxis Durnwalders, ein Konto sowohl für repräsentative als auch für persönliche Ausgaben zu nutzen, das zu seiner Verurteilung geführt hat und nicht - so auch das Urteil - dass er sich persönlich oder gar mit Vorsatz bereichert hätte. Durnwalder hätte ansonsten wohl kaum selbst alle Belege und Buchungen so akribisch festgehalten, obwohl er das damals in dieser Form gesetzlich gar nicht musste (vgl. a: Praxis in Trient), um sich damit selbst zu belasten.

Fri, 07/28/2023 - 11:23 Permalink
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Peter Duregger Fri, 07/28/2023 - 13:00

Aus dem Artikel lese ich heraus, als ob Luis Durnwalder sich diese beträchtliche Geldsumme angeeignet hätte. Das ist falsch. Gegenstand ist nur seine Handhabung des Fonds.

Fri, 07/28/2023 - 13:00 Permalink
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△rtim post Sat, 07/29/2023 - 12:32

In reply to by Peter Duregger

Grundlage für dieses Verfahren beim Rechnungshof ist die rechtskräftig Verurteilung in Rom wegen Unterschlagung, Art. 314 StGB i.d.g.F., Ges. v. 26. April 1990, Nr. 86,:
"Articolo 1
1. L’art. 314 del codice penale è sostituito dal seguente: «Art. 314. (Peculato). - Il pubblico ufficiale o l’incaricato di un pubblico servizio, che, avendo per ragione del suo ufficio o servizio il possesso o comunque la disponibilità di denaro o di altra cosa mobile altrui, se ne appropria, è punito con la reclusione da tre a dieci anni. Si applica la pena della reclusione da sei mesi a tre anni quando il colpevole ha agito al solo scopo di fare uso momentaneo della cosa, e questa, dopo l’uso momentaneo, è stata immediatamente restituita»."
Vorangehende Instanzen sprachen ihn, aufgrund des Mangels des konstitutiven, subjektiven Elements bei der Taterfüllung von Aneignung, noch frei.

Sat, 07/29/2023 - 12:32 Permalink