Gay Pride Bolzano Bozen: procede la macchina organizzativa

Gay Pride Bolzano Bozen: la macchina organizzativa lavora ormai a pieno regime in vista della manifestazione programmata dal 14 al 21 giugno 2014 e può godere fin d'ora del sostegno di massima da parte del sindaco di Bolzano Luigi Spagnolli e del presidente della provincia Luis Durnwalder.
A breve il pride bolzanino potrà contare anche su un sito web, attivato all'indirizzo pridebz.org per entrare a far parte meccanismo promozionale insieme ai mille altri dettagli connessi col grande evento.
Lo scorso anno fu Oscar Ferrari a lanciare pubblicamente l'idea, subito a ridosso della positiva esperienza del raduno nazionale degli alpini, di realizzare a Bolzano la kermesse nazionale del mondo gay. Tra il serio e il faceto nel giro di poche ore la sua porposta, cristallizzata in un gruppo facebook, raccolse quasi 1000 sostenitori, prima che si venisse a sapere che di un'ipotesi di pride a Bolzano se ne parlava già dall'anno precedente, e cioè dal 2011.
Ce lo ha confermato Sara Degli Agostini, presidente del comitato organizzatore di Gay Pride Bolzano Bozen, costituito da 5 persone di cui 4 uscenti dall'ex direttivo di Centaurus, l'associazione bolzanina che per diversi anni ha fatto da punto di raccolta per il mondo lgbt (lesbiche, gay, bisessuali, trans gender).
È così: l'ipotesi del gay pride a Bolzano ha avuto un effetto dirompente. L'associazione Centaurus, consapevole dell’enorme mole di lavoro che un tale progetto comporta, sta valutando se e in che modo prendere parte all’organizzazione.
Nel frattempo varie associazioni si sono rese disponibili a supportare attivamente l’iniziativa del comitato in primis Pro Positiv presente nella figura della sua responsabile Antonella Diano.
"I dubbi sulla buona riuscita del progetto ci sono come potrebbero esserci in qualsiasi ambiziosa iniziativa; d'altronde siamo tutti volontari e con dedizione ci adoperiamo affinché tutto vada per il meglio ma siamo consapevoli delle nostre capacità come dei nostri limiti" ci ha detto in merito Sara Degli Agostini. "È per questo" - ha aggiunto - "che abbiamo ritenuto opportuna la collaborazione di chi ha già affrontato una tale sfida ed abbiamo deciso di attingere al know how esistente, veicolato da Arci Gay nazionale e dalle sedi limitrofe come ad es. il Cassero di Bologna".
I preparativi dunque fervono e il comitato sta già lavorando al logo. Attraverso una serie di incontri istituzionali il comitato è anche riuscito a fare un ulteriore passo per calibrare il profilo dell'iniziativa. "L'ambizione era ed è quella di realizzare a Bolzano il pride nazionale" ci ha detto Degli Agostini, ricordando che "a breve sarà resa nota la scelta della sede da parte di Arci Gay, viste le candidature". Sembra invece tramontata l'idea di un "pride dell'Euregio": Durnwalder avrebbe infatti espresso le sue perplessità in merito ad una proposta trasfrontaliera, per via delle sue evidenti ulteriori complicazioni organizzative.
Il comune di Bolzano dal canto suo ha dato una prima risposta positiva, raccomandando di vagliare per bene tutti gli aspetti legati alla logistica in città. "Per quanto riguarda la location" - ci ha detto Degli Agostini - "è tramontata l'idea originaria di realizzare la manifestazione sui prati del Talvera". "Il problema" ci ha detto ancora "riguardava soprattutto la festa finale che si protrarrà senz'altro oltre la mezzanotte: da una parte non volevamo disturbare i residenti e dall'altra il comune non poteva creare un precedente che poi sarebbe stato difficilmente gestibile". Dunque il gran finale sarà ospitato dallo spazio antistante la Salewa a Bolzano Sud e... tutti contenti.
Ma quale sarà il tratto specifico del gay pride bolzanino?
Ancora Degli Agostini: "Punteremo molto sui contenuti politici e culturali e saranno numerose le proposte in merito che verranno ospitate nelle strutture comunali del centro città". Naturalmente non mancherà la parte ludica, legata al tradizionale orgoglio omosessuale, "ma" - ci detto ancora la presidente del comitato organizzatore - "non ci saranno i consuete T.I.R. nella festa finale, per una scelta nostra ma anche per via delle caratteristiche urbanistiche della città".
La scommessa più grande per il comitato di Gay Pride Bolzano sarà quindi la creazione di una qualcosa in grado di caratterizzare l'evento altoatesino, coinvolgendo non solo la città ma anche una buona parte del territorio provinciale.
A cinque anni dalla crociata contro la rana crocifissa l'evento si presenta indubbiamente una vera e propria prova del nove sul tasso "modernità" che la provincia di Bolzano è in grado di esprimere per "ampiezza di sguardo" in merito ai diritti civili.
Sara Degli Agostini ne è ben consapevole: "Finora le reazioni alla proposta sono stati quasi esclusivamente positive e la cosa ci ha piacevolmente sorpresi, d'altronde siamo consapevoli che quando l'iniziativa sarà in una fase più avanzata di sviluppo e di pubblicizzazione quasi certamente emergeranno nuove critiche, che in ogni caso sapremo affrontare con il coraggio che contraddistingue chi si espone in nome ed in difesa di alti ideali".