Environment | La sentenza

Termovalorizzatore, respinto il ricorso

Il TAR: l’inceneritore è un impianto di recupero energetico dei rifiuti e la Provincia ha operato coerentemente con la normativa europea.
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Foto: upi

Niente da fare per l’Associazione ambiente salute di Bolzano: il ricorso presentato dai suoi esponenti è stato integralmente rigettato dal Tribunale Amministrativo Regionale di Bolzano nella sentenza pubblicata il 21 ottobre scorso. Tale ricorso verteva su più punti: il primo, che l’impianto fosse stato artificiosamente classificato come impianto per recupero energetico, il secondo, che la tipologia di rifiuti ammessi all’incenerimento non fosse coerente con la programmazione provinciale. Il TAR ha dunque riconosciuto che la Provincia ha operato coerentemente con la normativa europea che prevede che la classificazione come impianto di recupero energetico sia subordinata a standard minimi energetici stabiliti a livello comunitario e comunque sulla base dei dati effettivi rilevati nell’ambito di un anno di funzionamento dell’impianto e che questa riclassificazione sia stata effettuata secondo modalità corrette. Anche sulla coerenza con la programmazione provinciale il TAR ha riconosciuto come l’impianto di Bolzano sia da sempre stato concepito per l’incenerimento di una miscela composta da rifiuti urbani e rifiuti assimilabili.

L'assessore provinciale all’ambiente Richard Theiner ha ricordato che la sentenza in questione attesta inoltre come la raccolta differenziata a livello provinciale sia passata dal 40% del 2004 al 60% del 2015. “Da questo punto di vista posso solo lodare i miei concittadini - dichiara Theiner - sono loro infatti che tutti i giorni conferiscono i rifiuti ai centri di riciclaggio o alle campane o sono collegati ai circuiti di raccolta dell’organico”. Il direttore dell'Agenzia per l'ambiente Flavio Ruffini e il direttore dell’ufficio rifiuti Giulio Angelucci ricordano inoltre che il calcolo delle percentuali di raccolta differenziata viene fatto esattamente come previsto dalla normativa comunitaria. “Abbiamo ormai 83 centri di riciclaggio - afferma Ruffini -, per un investimento complessivo di poco superiore ai 35 milioni di euro, e un complesso di 145 impianti sparsi sul territorio che sono autorizzati alla gestione dei rifiuti urbani. Grazie a questa rete capillare è possibile raggiungere obiettivi ambiziosi che ci consentono di essere già in linea con gli obiettivi europei per una economia circolare”.