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Arnogeddon

Conferenza di fine anno, bilancio positivo (al netto della pandemia) per il Presidente Kompatscher: “Molti successi. Sulla sostenibilità conflitti da non sottovalutare”.
Arno Kompatscher
Foto: ASP/Barbara Franzelin

Un anno difficile”, tant'è vero che “i capelli sono sempre più bianchi”. È lunedì, 27 dicembre, e con il Natale alle spalle Arno Kompatscher si presenta combattivo alla tradizionale conferenza stampa di fine anno a Palais Widmann, affiancato dal suo staff e con un video riassuntivo del terzo anno di governo. E la carrellata di successi e good news (al netto della pandemia) prosegue nella sua introduzione.

L'elenco di iniziative e soddisfazioni è lungo: dal buon esito delle trattative finanziarie con Roma – “sarà accompagnato da uno scambio di note tra Italia e Austria”, rivela il Presidente – alla festa dell'Autonomia con Romano Prodi e Heinz Fischer, dal mezzo miliardo di euro investito da Terna sulla rete elettrica in Sudtirolo, alle infrastrutture per le Olimpiadi, dalla circonvallazione ferroviaria di Bolzano al riordino del sistema previdenziale e dell'assetto del trasporto pubblico – con il passaggio “in house” alla Provincia e lo scontro (durissimo) con SAD. Proprio dall'inchiesta sulle concessioni al trasporto pubblico prende le mosse il duro attacco alla Volkspartei riguardo la sua ricandidatura a Presidente.

 

 

Oltre il conflitto

 

Sono però altre le questioni su cui Kompatscher pone l'accento: il rapporto tra Autonomia e sostenibilità – vero cavallo di battaglia in questa legislatura –, il ruolo di cerniera in Europa del Sudtirolo e la pandemia da Covid-19. “Sulla sostenibilità c'è un potenziale di conflitto da non sottovalutare”, in una terra che ha conosciuto i conflitti etnici. “E la sostenibilità non è solo un tema ecologico, ma anche dell'equità e della giustizia sociale – e del rispetto delle minoranze”. A proposito di risoluzione dei conflitti e minoranze, il 2022 sarà un anno di anniversari importanti per l'Alto Adige: quello del primo statuto d'autonomia del 1972 e della quietanza liberatoria del 1992. “Ci saranno eventi per celebrare queste due ricorrenze con i cittadini” anticipa il Landeshauptmann.

 

 

Altri temi conflittuali, il PNRR (“Roma a volte è un po' troppo centralista, al Governo dico sempre di lasciarci fare perché ne beneficia sia il territorio che il Sistema Paese”) e ovviamente la pandemia: “Ci sono stati anche dei successi”, sottolinea, “la disciplina delle cittadine e dei cittadini ha consentito un'estate socialmente vivibile e con buoni risultati economici”, smentendo le previsioni più pessimiste. D'altronde “le regole sono chiare e ragionevoli” e “quanto deciso dagli organi legislativi vale per tutti: è la base delle democrazie occidentali”.

 

Il tramonto del Zusammenhalt?

 

Nel dare spazio alle domande, Kompatscher fa una richiesta insolita alle giornaliste e giornalisti presenti: esprimere una valutazione su come il Sudtirolo si sia comportato nella lotta alla pandemia – se meglio o peggio che altrove. Le risposte delle/dei rappresentanti dei media sottolineano le crepe nella coesione sociale e la fine dell'era da “primi della classe”. “Siamo sempre molto orgogliosi del nostro senso civico” ha commentato Kompatscher, “e il Zusammenhalt contraddistingue ancora il nostro territorio, sebbene non vada visto in modo assoluto. Ma certamente, nel momento in cui s'è toccata la sfera individuale, è mancata l'adesione”, mentre fuori dai confini provinciali vi sarebbe una certa Schadenfreude verso l'Alto Adige. Sarà così anche nel 2022?