Society | kalašnikov&valeriana

Sessismo notarile

Richiamare le proprie dipendenti con un fischietto per cani: un altro giorno di ordinario patriarcato, questa volta in uno dei più importanti studi notarili di Bolzano.
molestie lavoro
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Con un sonoro “DING” si apre la porta dell’ascensore nell’atrio e ne esce un uomo di mezza età dall’aria autoritaria, vestito con giacca e cravatta. Prima di salutare la giovane donna che lo attende assieme al suo compagno e ai relativi padri, si rivolge alla segretaria ruggendo un “vai a spruzzare del profumo in ascensore” e poi urla “caffè!”. Finalmente accomoda ǝ clienti nella sala riunioni. E mentre ǝ presenti si concentrano sulla lungo attesa firma leggibile su ogni pagina, il notaio pensa ad altro: “adesso vi faccio vedere come chiamo le mie signorine” dice ed estrae dalla tasca un fischietto per cani e lo fischia con forza, finché non appare la segretaria ad accogliere altri ordini. Lui si gira e rompe il silenzio sbalordito delle persone presenti con un “eh, ma solo io posso farlo!”. 

No, non è l’inizio di un film splatter anni ‘90 e neppure di un video porno di infima categoria. È una scena quotidiana nel dicembre 2021 in un noto studio notarile a Bolzano.


No, non è l’inizio di un film splatter anni ‘90 e neppure di un video porno di infima categoria. È una scena quotidiana nel dicembre 2021 in un noto studio notarile a Bolzano. Non credo serva dare un giudizio a questa scena, chi legge saprà dare il giusto peso ad un gesto del genere. Vorrei invece fare una piccola lettura femminista di questo atteggiamento, perché si presta bene a riflettere su situazioni altrettanto gravi ma meno eclatanti:
Abbiamo il rappresentante DOC della società patriarcale: un uomo cis di mezz’età, bianco, abile (probabilmente questo crede di essere), molto benestante e che esercitata una professione rispettabile. Un uomo che gode di un’infinità di privilegi e che ricopre un ruolo di potere tale, da decidere lui: a) che il modo di richiamare un cane da caccia è anche quello più idoneo per rivolgersi alle proprie dipendenti, b) di farlo davanti ai suoi clienti di genere maschile in una dimostrazione plateale del suo potere (della serie: io ce l’ho più lungo), e c) davanti all’unica donna presente, rendendola partecipe all’umiliazione di una pari, consapevole dell’impunità datagli dal suo ruolo. 

Scommettiamo che sarebbero comunque le prime ad essere giudicate per rispondere al fischietto, anche prima del notaio?


Abbiamo le dipendenti: donne cresciute in una società patriarcale che somministra assieme al latte materno le nozioni base per la sopravvivenza: siamo più deboli, valiamo meno, obbediamo. Stiamo dietro al grande uomo, possibilmente in silenzio e a sua disposizione. Perché se da questa linea ci scostiamo troppo, comunque qualcuno ci pensa a rimetterci al nostro posto, che sia un padre, un marito, un giudice, un poliziotto oppure un datore di lavoro. Scommettiamo che sarebbero comunque le prime ad essere giudicate per rispondere al fischietto, anche prima del notaio?
Abbiamo ǝ testimoni. Troppo sbalorditǝ per reagire, non preparatǝ a prendere posizione in quel momento. Per quanto tuttǝ sappiamo che questi atteggiamenti sessisti e misogini sono onnipresenti, quella volta che ne siamo testimoni, ci lasciano senza parole. La difficoltà a schierarci lì sul momento, da cosa è dovuta? Come dice una mia amica: arriviamo tuttǝ da un bagnomaria di stereotipi e questo ci porta ad accettare inconsapevolmente anche ciò che consapevolmente non accetteremo mai.

Quante volte siamo statǝ in situazioni simili? Come artefici, come vittime, come testimoni?


Quante volte siamo statǝ in situazioni simili? Come artefici, come vittime, come testimoni? Oppure anche come spettatori e spettatrici quando ci vengono riportate dai media? E cosa possiamo fare, concretamente? Possiamo (e lo possiamo fare davvero tuttǝ) interrogarci su come agiamo e come subiamo. Possiamo confrontarci su questo per essere prontǝ ad intervenire. Possiamo allearci nel prendere una posizione netta (anzi, questo dobbiamo proprio farlo!).
E poi, in mancanza di una bacchetta magica o di un Kalashnikov, possiamo bere tanta Valeriana in attesa di un 2022 meno buio.

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gorgias Mon, 12/27/2021 - 20:29

Se è vera questa cosa ( in quanto non ci sono prove ) è un comportamento imbarazzante e disgustoso per tutti quelli che lo devono spettare. Però dopo larticolo continua in modo abituale con la storia del patriarcato omnipresente, che sbirca da tutte le parti. Ovviamente chi vive in questa paranoia alza anche il coperchio del gabinetto con prudenza. Potrebbe saltare addosso il patriarcato che aspettava il momento giusto per fare un colpo a sorpresa.

Mon, 12/27/2021 - 20:29 Permalink
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Daniela Depellegrin Mon, 12/27/2021 - 21:54

In reply to by gorgias

No, gentilissimo Gorgias, mi dispiace molto per lei, ma riconoscere il patriarcato non é una paranoia, bensí la realtà delle cose. Probabilmente troppo complicato come concetto per essere compreso da tutti e tutte. Buena vida nel mondo delle favole...e attenzione ai coperchi dei gabinetti!

Mon, 12/27/2021 - 21:54 Permalink
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One Echnaton Tue, 12/28/2021 - 12:33

mit diesen erfundenen komischen zeichen ǝ nicht mehr lesbar. solche artikel werde ich nicht mehr lesen. ok das wird allen wurst sein ... aber ich finde es traurig, dass man sich nicht traut normal zu schreiben ....

Tue, 12/28/2021 - 12:33 Permalink
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Klaus Hartmann Tue, 12/28/2021 - 12:46

Der “Herr” Notar hat offensichtlich eine gefährliche und bei männlichen Führungskräften öfters als bei weiblichen Führungskräften anzutreffende Pathologie. Er ist ein Psychopath: rücksichtslos, empathielos, sadistisch, machtbesessen und leider auch gesellschaftlich erfolgreich. Er ist das „Pendant zum kriminellen Psychopathen“. Es bereitet ihm Vergnügen andere zu erniedrigen und Leiden zu sehen. „Das Bedürfnis nach absoluter Macht über andere ist ein Hauptmerkmal des Psychopathen“. Dies gilt natürlich nicht nur für Führungskräfte oder unser berufliches Umfeld.

Der „Herr“ Notar ist jedenfalls ein Fall für die Psychiatrie.

Ein Forscherteam um Karen Landay von der University of Alabama hat 2019 in einer Meta-Studie 92 Studien zu psychopathischen Tendenzen bei Führungskräften ausgewertet und dabei unter anderem festgestellt, dass Männer mit psychopathischen Tendenzen die Karriereleiter leichter hochsteigen als Frauen.

Während bei Männern Skrupellosigkeit, Impulsivität, Aggressivität und Dominanz eher toleriert, weil als „typisch männlich“ angesehen werden, wird ein solches Verhalten bei Frauen von der Gesellschaft abgestraft.

Um hier keinen Zusammenhand zu unseren „Geschlechterrollen“ sehen zu wollen müssen wir mit einer besonderen Blindheit geschlagen sein. Und ja: unsere Geschlechterrollen sind patriarchale Konstrukte. Die Anerkennung dieser Tatsache wäre ein erster Schritt in eine gesündere Gesellschaft. Es ist aber eine Illusion, dass die bloße Anerkennung dieser Tatsache, die Wirkung dieser Rollen aufheben könnten.

Tue, 12/28/2021 - 12:46 Permalink
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Gianguido Piani Sat, 01/01/2022 - 15:14

A ogni descrizione di un problema occorrerebbe proporre una soluzione. Le collaboratrici del notaio potrebbero prendere contromisure. Al prossimo richiamo fare entrare nello studio un mastino arrabbiato. Oppure invece del caffe' portare crocchette a forma di ossicino, filmare scena e stupore - dopodiche' licenziarsi. Non mettere il filmato sui social (privacy!) ma inviarlo a Sindaco, Presidente della Provincia, Presidente del Tribunale, Commissario del Governo, Questore e responsabili dei partiti. In qualche modo sulla stampa esce.
P.S. I clienti possono sempre rivolgersi ad altro notaio o altra notaia.

Sat, 01/01/2022 - 15:14 Permalink