Chronicle | Indagini

Incendio a Ponte Adige, c'è un indagato

È l'uomo che ha costruito giaciglio e sistema di riscaldamento a gas da cui sarebbe partito il rogo. La vittima aveva recentemente rifiutato l'assistenza di Volontarius.
tragedia ponte adige
Foto: SALTO
  • Si indaga per omicidio colposo sull’incidente che la mattina di Natale ha portato alla morte di Tuta Caldarar, la senzatetto conosciuta come Maria, per ora è escluso il dolo. La novità è che c’è un indagato, colui che ha costruito il giaciglio e soprattutto il sistema di riscaldamento. Sarebbe stato questo fornelletto da cucina a gas, infatti, a generare l’incendio che ha portato la donna a morire per asfissia. Su di lui non si sa nulla, né età né nazionalità, al momento è a piede libero. 

    La vittima è una cinquantenne di origine rumena, trovata senza documenti. La donna viveva di elemosina, che recentemente chiedeva assieme ad alcuni connazionali davanti alle casse del parcheggio dell’ospedale San Maurizio di Bolzano. Non aveva mai chiesto aiuto alle strutture assistenziali nonostante fosse conosciuta dai servizi sociali e dagli operatori di strada. È inoltre emerso che una settimana fa avesse rifiutato l'assistenza di Volontarius, secondo quanto dichiarato dal sindaco Renzo Caramaschi ai microfoni di Tgr. 

    La donna si era rifugiata per la notte nel giaciglio di fortuna ricavato sotto Ponte Adige, utilizzando la struttura del ponte stesso. La vittima non era solita utilizzare quel rifugio, gli inquirenti hanno sentito una delle persone che lo utilizzavano abitualmente. La mattina del 25 dicembre, dopo una segnalazione, Carabinieri, Croce Bianca e Vigili del fuoco sono accorsi sul luogo dell’incidente, trovando il cadavere senza vita. Ad un primo esame il necroscopo ha escluso violenze, ma il magistrato ha disposto comunque l'autopsia che è prevista per sabato 30 dicembre.