Questione di fiducia

Un quadro sostanzialmente positivo quello tracciato dal Barometro IPL: rispetto a un anno fa cinque indicatori di fiducia su sette sono in rialzo; di contro il 35% dei lavoratori dipendenti, circa uno su tre, ha difficoltà ad arrivare a fine mese perché i soldi non bastano. Il 7% degli intervistati (il secondo dato rimasto invariato) teme di perdere il proprio posto di lavoro. Buone sono tuttavia le aspettative per i prossimi 12 mesi: l’andamento previsto dell’economia, della disoccupazione, della situazione finanziaria della famiglia, delle capacità di risparmio e dell’ipotetica ricerca di un posto di lavoro equivalente. La novità si riscontra proprio in questi ultimi tre indicatori: “Per diverso tempo abbiamo riscontrato solo dei miglioramenti degli indicatori che riflettono il contesto. Ora per la prima volta osserviamo anche che tutti e tre gli indicatori che riflettono la situazione personale dei lavoratori dipendenti sono in miglioramento”, afferma il direttore IPL Stefan Perini.
Buone notizie anche per quanto riguarda il bilancio finale provvisorio per l’anno 2015: è aumentato il numero di lavoratori dipendenti (+1,3%), è diminuito quello delle persone in cerca di occupazione (-4,5%), il tasso di disoccupazione ufficiale (3,9%) si assesta sul livello naturale. L’inflazione rimane contenuta (+0,6% nella media dell’anno). L'export si mostra estremamente dinamico (+7,6%), come anche il turismo (+3,7%) e il mercato del credito (+1,1%). “Indubbiamente il turismo, il commercio estero e il mercato del credito sono stati nel 2015 le colonne della congiuntura altoatesina - conclude Perini -, molto probabilmente l’economia altoatesina nel 2015 ha realizzato una crescita pari al +1,5%, un dato che avevamo indicato come massimo nella nostra previsione.” Per il 2016 l’IPL rimane invece più cauto: +1,0%.
Sul fronte dei risparmi l’Istituto per la Promozione dei Lavoratori constata che “la sicurezza di non perdere il capitale investito è proprio il criterio più importante nelle decisioni di investimento dei lavoratori dipendenti”, riferisce Irene Conte, che all’interno dell’Istituto cura il Barometro. Il 76% lo mette al primo piano nelle decisioni di investimento; a seguire, la liquidità (indicata dal 61%), ossia la possibilità di poter disinvestire rapidamente il proprio capitale, se l’esigenza lo richiede. Il principale motivo per cui i lavoratori risparmiano sono i figli (lo indica il 68% dei rispondenti). Il 51% risparmia per poter fronteggiare meglio eventi imprevisti. Il 44% cita la casa, il 37% esigenze legate alla vecchiaia. Le priorità cambiano nel corso della vita, ad esempio i giovani mettono al primo posto la casa, un elemento che per gli altoatesini continua ad avere un elevato valore sociale. La stessa è vista come un investimento futuro e una protezione per la famiglia. E sulla tutela del risparmio Conte aggiunge: “È qui opportuno agire su due fronti: da una parte sono indispensabili controlli e regole sulle banche e sul risparmio gestito, dall’altra i risparmiatori stessi devono possedere una conoscenza di base in materia finanziaria”. Sostiene il presidente IPL Toni Serafini: “È importante che la fatica del lavoro sia al riparo dalle turbolenze finanziarie. Perciò è fondamentale che lo Stato tuteli il risparmio come dice l’art. 47 della Costituzione”.
Soddisfazione, infine, è stata espressa anche dall’assessora Martha Stocker: “Il rapporto provinciale sull’occupazione presentato poco più di un mese fa mostra un aumento dell’occupazione e una diminuzione del numero di disoccupati”. E ancora: “Ci conforta che il clima di fiducia tra le lavoratrici e tra i lavoratori attualmente si mostri in miglioramento. Infatti, l’economia è sempre anche 50% psicologia, dobbiamo ora trasferire anche nel nuovo anno questo slancio scaturito dall’inversione di tendenza sul mercato del lavoro”.
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