Politics | Bolzano 2016

Frena: “sono primarie farsa”

Secondo l'ex segretario del PD l’azione di Liliana Di Fede sembra promuovere la vittoria dell’unico 'avversario' in gara: Renzo Caramaschi.

Che Antonio Frena non abbia peli sulla lingua è noto. Così come è noto che l’ex segretario del PD altoatesinon non ami particolarmente l'attuale segretaria Liliana Di Fede
Ma l’ultima presa posizione di Frena, pubblicata sul sul blog, fa registrare un ulteriore e deciso innalzamento dei toni della critica
Frena prende di mira le primarie di coalizione, a suo avviso una vera e propria farsa indice della debolezza e della conflittualità interna del partito. Lasciando presagire che nella competizione sia premeditata la mossa di far prevalere l’unico candidato esterno al partito. Un vero paradosso, insomma.

L’invettiva di Frena prende come riferimento un intervento di Liliana Di Fede pubblicato sull’edizione di sabato 27 febbraio del quotidiano Alto Adige, definito dall’ex segretario “un’operazione mediatica di legittimazione tendenziosa non richiesta che fa acqua da tutte le parti sia dal punto di vista politico che del buon senso”. Per Frena ““dire che da noi si è fatta fatica ad accettare un nuovo modo di selezionare la classe dirigente attraverso le primarie è indice quanto meno di malafede”, segno che Di Fede “non conosce la storia politica di questa terra”.

Dopo di che Frena ricorre all’ironia affermando che - secondo la segretaria del PD - “adesso i tre eroici partecipanti che il PD con grande fatica è riuscito a esprimere sarebbero una vera rivoluzione della normalità”.

Per l’ex segretario dei democratici altoatesini in realtà Di Fede “dimentica ad arte” il fatto che la forma delle attuali primarie sono "conseguenza della grande quantità di no ricevuti dal meglio della società civile locale che ha perfettamente compreso come il partito che velleitariamente proponeva loro una candidatura non sarebbe stato in grado nemmeno di supportarla con una scelta di campo chiara ed unitaria nei loro confronti”.

Frena affonda quindi il colpo affermando che - in sostanza “il partito che velleitariamente proponeva loro una candidatura non sarebbe stato in grado nemmeno di supportarla con una scelta di campo chiara ed unitaria nei loro confronti”. 

“Il partito non avrebbe potuto garantire loro una designazione alla luce del sole attraverso la democraticità di una scelta assembleare, perché profondamente diviso al suo interno”

Insomma: per l’ex segretario il PD altoatesino non sarebbe un partito vero, ma un partito che “la segretaria, di testa sua o per suoi interessi che non conosco, ha deliberatamente trascinato verso delle primarie farsa”.

Per Frena la segretaria Di Fede “per nascondere il disastro di leadership del partito, evidente a tutti, si gioca ora la carta delle chiacchiere sugli elettori maturi, consapevoli, curiosi che non privilegiano la nomina rispetto alla matura espressione del pensiero collettivo”.

L’ex segretario prosegue affermando che l’attuale segretaria si dimentica dl fatto che gli elettori – dopo il disastro delle “recenti sconfitte” (Laives in primis) e delle “non vittorie” (Bolzano) e dei poco edificanti spettacoli successivi – “non hanno l’anello al naso e sono stufi, incazzati e schifati”. 

Frena conclude quindi con una stoccata finale che allude all’ipotesi, da più parti balenata, che in realtà “l’interesse precipuo della segreteria del PD sia quello di far vincere l’unico avversario in gara”. 
E cioè l’esterno Renzo Caramaschi.