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“Basta seghe mentali”

Massimo Bessone (Lega Brixen) attacca la SVP: “mi dicono che devo essere aperto con gli stranieri ma poi loro vedono gli italiani come un nemico nelle scuole tedesche”.
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Foto: web

Lo scorso 21 febbraio la SVP bolzanina ha colto l’occasione della conferma per acclamazione dell’Obmann cittadino Dieter Steger per tornare sull’argomento della presunta eccessiva presenza di alunni di madrelingua italiana nelle scuole tedesche del capoluogo. Un tema che ha fatto immediatamente discutere. Anche più del solito data la recente levata di scudi nei confronti della proposta (provocatoria?) del senatore Francesco Palermo volta a modificare l’art.19 dello Statuto d’Autonomia, per ‘ufficializzare’ per così dire le numerose eccezioni e sperimentazioni in atto per quanto riguarda la scuola bilingue
Tra le varie reazioni ieri una in particolare - veicolata dai social media come spesso accade ultimamente - è risultata particolarmente curiosa e in parte inaspettata. Perché avanzata da un esponente della Lega che ricopre un ruolo significativo nel comune di Bressanone (vicepresidente del Consiglio Comunale), godendo di un ottimo rapporto con la Stella Alpina. Ma al contempo tale esponente politico si è messo in luce negli anni per un atteggiamento molto duro nei confronti della politica sia nazionale che locale nei confronti degli stranieri.
Massimo Bessone - questo il suo nome - nella sua presa di posizione se l’è presa in particolare con “taluni altoatesini che si fingono aperti di mentalità quando si parla di stranieri”, ma che però “si dimostrano chiusi e ottusi quando si parla di italiani che spesso vengono visti come un nemico”.
Ebbene: abbiamo contattato Bessone cogliendo l’occasione per chiedergli di spiegare meglio il suo pensiero leghista declinato però nel contesto sudtirolese. Il quadro che ne esce è per molti versi inaspettato. 

 

salto.bz : Senta, chi era il destinatario della sua presa di posizione? Chi sarebbero questi ‘altoatesini’ che invitano ad essere aperti con gli stranieri nelle scuole ma che poi si rivelano ostili con gli ’italiani’?
Massimo Bessone - Mi riferivo alla SVP ed alla rinnovata preoccupazione da loro sollevata per un presenza ritenuta eccessiva di italiani nelle scuole tedesche di Bolzano. Spesso loro mi hanno ripreso in occasione delle mie frequenti dure prese di posizione in relazione alla presenza degli stranieri nella nostra terra. Mi dicono che che devo essere più aperto e accogliente, ma poi quando si parla di italiani vengono fuori con quei discorsi lì. Io certo non sono un grande nazionalista, ma in va considerato che in realtà siamo tutti italiani, anche se di lingua italiana e tedesca. E che l’apertura fa bene a tutti. Per quanto riguarda le lingue poi io non parlerei neanche di bilinguismo, ma di plurilinguismo perché tutti sanno che oggi se non sai l’inglese sei tagliato fuori. Spesso la politica non sta al passo con la gente ed politici frenano su cose dove i cittadini sono già arrivati. Per capire come stanno davvero le cose d’altronde basta riflettere sul motivo che porta molti italiani ad iscrivere i figli nelle scuole tedesche.

Appunto: qual è questo motivo?
Oggi gli italiani vogliono imparare le lingue perché sanno che più le conoscono e più si integrano. La stessa cosa vale per i ragazzini stranieri che frequentano le nostre scuole. Delle modalità con cui il nostro stato nazionale accoglie gli stranieri ci sono tante cose che non condivido. Però penso anche che i ragazzini stranieri che sono già qui è giusto che possano imparare ed integrarsi. 

Insomma: la stessa accoglienza che viene manifestata nelle scuole nei confronti degli stranieri già presenti e che vogliono integrarsi deve essere dimostrata anche nei confronti degli italiani e tedeschi che vogliono frequentare la scuola dell’altro gruppo…
Sì. E nelle scuole italiane non c’è stato mai nessun problema sul numero di tedeschi che volevano frequentarle. 

La SVP ha segnalato il problema soprattutto Bolzano, dove in molti istituti scolastici di lingua tedesca in effetti la presenza di stranieri e italiani è davvero massiccia. Nel resto del territorio provinciale la situazione qual è? E in particolare a Bressanone dove lei risiede?
Mia moglie è insegnante ed ho moltissimi amici che insegnano nelle scuole di ogni ordine e grado. Ebbene: nel resto del territorio provinciale ci sono molti asili di lingua italiana che vengono frequentati massicciamente dai bambini di lingua tedesca. Io penso che il mischiarsi tra bambini italiani, tedeschi e stranieri sia un valore aggiunto per la scuola. E’ chiaro che se molti bambini italiani si iscrivono in massa nella scuola tedesca (o viceversa) si crea un problema, se non hanno una certa preparazione. Ma normalmente il problema non si pone, perché il percorso nella scuola dell’altro gruppo le famiglie lo iniziano fin dalla scuola dell’infanzia. Io ho un figlio che fin da quando aveva due anni grazie a questo approccio parlava perfettamente entrambe le lingue. Molto spesso le famiglie fanno queste scelte anche alla luce dalla storia personale dei genitori.

Ci vuole dire qual è la sua?
Io provo ancora un certo imbarazzo perché non so bene il tedesco. Quando ero piccolo abitavo a Vipiteno e mia mamma mi voleva iscrivere all’asilo tedesco. Stiamo parlando dei primi anni ’70 e mia mamma in pratica voleva integrarmi in quel mondo. Ce l’hanno impedito dicendo che se mi avessero preso io avrei ‘tenuto indietro i bambini di lingua tedesca’. Ma che sciocchezza è? Come avrebbe potuto un solo italiano all’asilo creare questo problema? Se ci fossi andato avrei invece imparato velocemente il tedesco, che adesso parlerei perfettamente. 

E’ curioso che il nuovo forcing SVP a Bolzano contro l’eccessiva presenza degli italiani nelle scuole tedesche sia stato avviato proprio nei giorni del NIET alla proposta di modifica dello Statuto d’Autonomia avanzata da Francesco Palermo per aprire la strada anche ad una forma di scuola bilingue. Lei che ne pensa?
La scuola altoatesina va rinnovata e senz’altro va dato spazio anche alla scuola bilingue. Questo non solo per conoscere la lingua, ma anche per imparare veramente a convivere. Oggi ci sono edifici scolastici comuni per le scuole italiane e tedesche dove però gli orari di pausa dei bambini italiani e tedeschi sono differenziati, per impedire ai bambini di incontrarsi. 

“Sono ragionamenti antiquati. Ormai arrivano stranieri ogni giorno e noi siamo ancora qui a farci le seghe mentali con le scuole monolingui. Dobbiamo imparare tutti italiano, tedesco e inglese. Punto e basta. Chiunque è qui deve avere la possibilità di accedere alle due lingue proprio perché dobbiamo andare avanti e non indietro. La SVP se lo deve mettere in testa.”

Lei prima ha detto di non essere un grande nazionalista e la cosa ci sta, essendo lei un militante della Lega. Però poi ha detto che qui siamo tutti italiani, anche la popolazione di lingua tedesca. Una cosa ben lontana dalle mozioni indipendentiste avanzate ad esempio dalla Lega in Trentino. Ci spiega meglio il suo pensiero?
Beh, com’è noto io vado molto d’accordo con il sindaco di Bressanone Peter Brunner. Lui mi apprezza molto, tanto che mi ha voluto come vicepresidente del Consiglio Comunale in questa legislatura. Con lui ho parlato anche della tematica della scuola. Lo vedo molto aperto e molti ricorderanno che al suo esordio come primo cittadino si recò all’alza bandiera degli alpini con la fascia tricolore. All’epoca io dissi pubblicamente che apprezzavo molto questo comportamento e la cosa fece notizia. Io rappresento la Lega Nord nelle valli Pusteria e Isarco, ma mi sento anche rappresentante degli italiani. 

Beh, è una posizione un po’ contraddittoria soprattutto alla luce del dna originario della Lega, no?
Determinati leghisti, soprattutto quelli vecchi, mantengono ancora oggi quel tipo di atteggiamento. Io però ritengo che l’intelligenza delle persone stia nel non seguire tutto alla lettera ma cercare di abbinare la politica del proprio partito con il luogo in cui ci si trova. Io critico spesso il governo italiano per l’operato a livello nazionale e le sue scelte che non condivido. Ma contemporaneamente mi sento italiano e sono anche fiero d’esserlo. Se il primo cittadino mette la fascia tricolore fa vedere a tutti che è aperto nei al mondo italiano come al mondo tedesco, essendo il sindaco di tutti. Una cosa che non ho mai visto fare al sindaco precedente Pürgstaller, per carità anche lui una brava persona.

“Il fatto che Peter Brunner alla prima uscita pubblica si sia messo la fascia tricolore mi ha riempito d’orgoglio, come italiano”

Normalmente però questi discorsi sono appannaggio della destra italiana, senza se e senza ma…
Sì, ma io non sono l’estremista di destra che dice “siamo in Italia e tutti dovete imparare l’Italiano e basta”. Io dico siamo in Italia. Ma allo stesso tempo dico che siamo anche in Alto Adige. Noi impariamo tanto anche dalle persone di lingua tedesca, come ho fatto io da mia moglie e dai miei amici. E allo stesso modo loro imparano molto anche dalla nostra cultura. 

Ultima domanda. Come sta vivendo lei in questi giorni il dibattito che ha fatto seguito all’approvazione in Commissione dei 6 del compromesso sulla toponomastica in montagna?
Lo sto vivendo male, perché secondo me è veramente una stupidaggine. Se racconto a qualcuno di un’altra provincia, di un’altra regione, di un altro stato, che noi stiamo spendendo dei soldi per cambiare dei cartelli in montagna da bilingui a monolingui mi ridono in faccia. Se dovessimo proprio cambiarli, dovremmo metterli semmai trilingui. Oggi arrivano tanti russi, con il turismo ci stiamo aprendo molto.

"Che senso ha farci vedere chiusi in questa maniera? E’ un’evidente contraddizione. E se ci preoccupiamo così tanto dei cartelli vuol dire che in Alto Adige di problemi così gravi non ne abbiamo proprio."

 

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Massimo Mollica Tue, 02/28/2017 - 13:17

Il signore dice cose apprezzabili come la frase "Io penso che il mischiarsi tra bambini italiani, tedeschi e stranieri sia un valore aggiunto per la scuola" ma si contraddice, come fatto notare, nei concetti! Non si capisce da che parte stia. E soprattutto perché è confluito nella LEGA. Rappresenta la confusione politica dei nostri tempi. Confusione di quasi tutti i politici.

Tue, 02/28/2017 - 13:17 Permalink