Politics | Guerra a Kiev

L'Ucraina è vicina

Nuova manifestazione della comunità ucraina in piazza Mazzini a Bolzano: “Putin va fermato”. Si mobilitano i sindaci SVP: da San Lorenzo pronto un bus per i rifugiati.
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Foto: Salto.bz

Dopo la gremita piazza di sabato, promossa dalle sigle sindacali e associative del capoluogo, ieri (domenica 27 febbraio) è stata la volta di piazza Mazzini, dove la comunità ucraina cittadina si è data appuntamento per un nuovo sit-in contro l’invasione russa dell’Ucraina, ma anche per raccogliere donazioni e beni di prima necessità, soprattutto coperte per chi fugge dalla guerra.

 

Contrariamente alla manifestazione di sabato, la scelta dell’Associazione ucraina di Bolzano è stata di “accendere il microfono” e dare spazio agli interventi: in piazza si sono alternate le testimonianze - molte commosse, altre colme di rabbia - delle ucraine e degli ucraini, in ansia per i parenti rimasti in patria e l’evolversi del conflitto. Ma non solo: diverse persone provenienti dai paesi confinanti hanno scelto di esprimere solidarietà a “fratelli e sorelle” dell’Ucraina. L’appello all’Europa è di non sottovalutare Putin: “Il suo obiettivo è colpire i paesi democratici come il nostro, dopo l’Ucraina può essere la volta della Moldavia, o della Polonia”. I cartelli e gli striscioni contro Putin sono innumerevoli, con altrettanti parallelismi a Hitler. Non si contano poi le bandiere giallo-blu ucraine, ormai simbolo della mobilitazione contro la guerra scatenata dal Cremlino.

 

 

Ospitalità pusterese per i rifugiati

 

Intanto partono le iniziative di solidarietà in Sudtirolo. Alcuni sindaci della SVP si stanno mobilitando per ospitare profughi ucraini in fuga dal conflitto.“Non c’è solo la guerra in Ucraina, ma anche una catastrofe umanitaria” scrive il sindaco di San Lorenzo di Sebato Martin Ausserdorfer. “Noi di San Lorenzo vogliamo dare una mano e accoglieremo i rifugiati”, annuncia il sindaco, “in accordo con il Landeshauptmann, ho informato oggi il console ucraino in Austria, Walter Peer, di questo. Un autobus è pronto a raccogliere le persone direttamente al confine. Abbiamo già pronte le prime camere all'Hotel Mondschein, pure singoli privati ci hanno contattato”. “Anche Naz Sciaves non chiuderà gli occhi di fronte alla guerra e alle persone sofferenti dell’Ucraina” gli fa eco Alexander Überbacher, sindaco del piccolo comune della Valle Isarco, “anche se è solo un piccolo gesto”.