"Status quo"

Sulla scelta dei cugini tirolesi potrebbe aver pesato, e non poco, lo shock relativo alle vicissitudini italiane degli ultimi due mesi. Del resto è stata la Övp per prima a scegliere, tra le polemiche, di utilizzare per la sua campagna elettorale la metafora di Berlusconi che guida la vecchia “macchina Italia” verso un’inevitabile crash. Le gigantografie che sono comparse nelle scorse settimane nelle strade di Innsbruck e sul web più che parlare da sole hanno urlato. Ma anche senza la forte scelta mediatica operata dall’Övp probabilmente ai cittadini nordtirolesi sarebbero bastate le cronache dall’Italia per suscitare un immediato altolà rispetto ad eventuali colpi di testa.
Insomma: i nordtirolesi hanno deciso di confermare la forza della Voskspartei locale suscitando il plauso, e il sospiro di sollievo della Stella Alpina altoatesina, immersa nelle fortissime oscillazioni tra aspettative da “annus horribilis” ed esiti da “annus mirabilis”.
Ad Innsbruck la Övp ha ottenuto il 39.5% dei consensi calando di poco rispetto alle precedenti elezioni e confermando i suoi 16 seggi al parlamento del Land. Un calo più significativo, anche se non drammatico, si è registrato invece per la già partner di governo SPÖ attestatasi allo 13,84% (-1,62%) e per i Freiheitlichen locali scesi al 9,61% (-2,80%). Gli unici a crescere ed a considerare quindi la loro posizione di terzo partito, insidiando i Freihetlichen, sono stati ad Innsbruck i Verdi che hanno ottenuto il 12,14% dei voti (+1,41%).
Nei prossimi giorni si saprà se il capitano del Tirolo Günther Platter vorrà confermare l’alleanza con la SPÖ e se si apriranno eventuali nuovi scenari di collaborazione, ad esempio con i Verdi.
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