“Investire in asfalto è necessario”
“Il miglior modo per anticipare il futuro è pianificarlo: sarà fondamentale diminuire la pressione delle auto sulle nostre strade e in questo la ferrovia costituirà una chance importantissima”. È con queste parole che l’assessore alla mobilità, Daniel Alfreider ha voluto presentare ieri (27 aprile) alla stampa il nuovo Piano provinciale della mobilità e della logistica sostenibile (PPMS), lo strumento di progettazione di base per lo sviluppo del sistema di trasporto pubblico della Provincia di Bolzano.
“Il processo per l’elaborazione del Piano provinciale per una mobilità sostenibile lo vogliamo realizzare assieme agli stakeholders, ai Comuni, alle Comunità comprensoriali ma soprattutto assieme alle cittadine ed ai cittadini - ha dichiarato Alfreider -. Per questo vogliamo rilevare le abitudini e le esigenze di mobilità della popolazione, in modo da coinvolgere le realtà locali nel Piano provinciale”.
Per partecipazione della cittadinanza viene intesa l’adesione al nuovo sondaggio online disponibile al sito 2030.suedtirolmobil.info. al fine di raccogliere criticità e proposte dal basso.
I nodi più cruciali sono stati illustrati dal direttore di Dipartimento, Martin Vallazza: lo sviluppo dell’asse del Brennero, una maggiore implementazione del trasporto pubblico, il rafforzamento della mobilità ciclistica, la riduzione delle esternalità climatiche con un occhio attento alla digitalizzazione.
Il mantra che ha accompagnato la presentazione, quello della sostenibilità, è stato ribadito anche dal coordinatore del progetto Stefano Ciurnelli: “La sostenibilità non deve essere solo ambientale, ma anche economica e sociale. Per questo è necessario trovare soluzioni innovative e intelligenti. Il nuovo regolamento europeo impone a tal proposito una pianificazione completa, con una particolare attenzione al tema dell'accessibilità sulla base delle esigenze delle persone e delle caratteristiche dei luoghi. Il sistema dei trasporti è complicato – ha ammesso Ciurnelli - richiede tante energie e ha molte esternalità, molti costi del sistema che vengono riversati all’esterno: dalle emissioni inquinanti al consumo permanente di suolo dovuto in particolare a scelte infrastrutturali che forse oggi non avremmo fatto. Abbiamo bisogno – ha concluso l’esperto - di prendere consapevolezza e di capire dove vogliamo andare e che modello di mobilità vogliamo proporre alle regioni europee”.
Investire in strade non è una contraddizione ma anzi, siamo convinti che sia necessario
Apparirebbe dunque inspiegabile, viste le premesse, il perché la Giunta provinciale ha deciso - lo scorso 5 aprile – di approvare nel piano triennale 2022-2024 lo stanziamento di centinaia di milioni di euro (189.516.410,94 € nel 2022, 86.510.204,99 € nel 2023, 102.697.704,99 € nel 2024 ) in 77 infrastrutture stradali, dove circa la metà dei fondi totali verranno destinati a costruire nuove opere, attingendo anche dai fondi previsti per i prossimi giochi olimpici.
“Investire in strade non è una contraddizione – ha risposto Alfreider interpellato da salto.bz – ma anzi, siamo convinti che sia necessario. Basti vedere su Bolzano, dove c’è ancora tantissimo da fare: sarebbe assurdo dire basta quando ci sono ancora tutte le circonvallazioni da realizzare. Servono opere stradali – è l'opinione dell’assessore – soprattutto per aumentare la qualità di vita di chi vive in città o di chi vive in quei comuni, come in Val Pusteria, attraversati da assi strategici: qui servono strade ma in questo caso – conclude Alfreider – un segnale lo vogliamo dare: certe opere non verranno più ammesse, una nuova MeBo in Pusteria è fuori discussione”.
Südtirol flickt beim
Südtirol flickt beim Verkehrsproblem mit kostspieligen Insellösungen herum und setzt dabei laufend Kathedralen in die Wüste. Möglichst in gefährlichen unterirdischen Rohren, die zudem auch noch Energie-aufwendig von den Autoabgasen befreit werden müssen, hatscht die Landesregierung hinter dem zunehmend großkalibrigen Privatverkehr her.
Auf die wirkungsvollste Verkehrsentflechtung, nämlich der Staatsbahn die Riemen anzuziehen, den Straßentransport auf die Schienen zu zwingen und beim Personenverkehr Benutzer-freundliche sichere Verbindungen anzubieten, scheint man nicht zu kommen.
Es geht nicht darum, OB in
Es geht nicht darum, OB in Straßen investiert wird - die ja auch aufwendig erhalten werden müssen - sondern WIE dies erfolgt. Einige der vorliegenden Projekte weisen Planungslösungen auf, die den KfZ-Durchsatz doppelt so hoch ansetzen, wie sich die aktuellen Frequenzen darstellen. Das weist darauf hin, dass es zu den Zielen der Landesregierung gehört, die Kapazitäten der Straßeninfrastruktur weiterhin stark auszubauen.
Es macht einen Unterschied, ob eine Straßenkreuzung für 20.000 oder für 40.000 Fahrzeuge am Tag ausgelegt werden muss und man kann davon ausgehen, dass bei den Kosten eine Differenz von 30-50% zwischen diesen beiden Zielkapazitäten zustandekommt.
Die Politik muss endlich sehr klare qualitative und quantitative Ziele für ihre Mobilitätspolitik definieren und anwenden. Sonst wursteln wir uns von einem Megaprojekt zum nächsten weiter und der Abgrund zwischen den verantwortungsvollen Erklärungen und dem verantwortungslosen Handeln klafft immer tiefer.