Il Touring Club Italiano lancia Mappe, libro con la scansione di una rivista e rivista con la rilegatura di un libro, con l’idea di "disegnare territori immaginari" intorno a un tema diverso ogni numero, ogni tre mesi, mescolando diversi generi (riflessioni, reportage, racconti, graphic novel) nonché linguaggi, come sono diversi sono i paesaggi che incontra il viaggiatore.

Il primo numero di Mappe, dedicato ai Confini, verrà presentato oggi (martedì 28 maggio) alle 18 alla Nuova Libreria Cappelli (Corso della Libertà 2, Bolzano) dal giornalista e curatore di Mappe Tino Mantarro e il giornalista di SALTO Valentino Liberto, e domani mercoledì 29 maggio alle 19 a Rovereto alla libreria Arcadia (Via Fontana 16) da Tino Mantarro e dal libraio Giorgio Gizzi.

I confini, nelle intenzioni dei curatori, sono geografici, fisici, ma anche invisibili e immaginari, filosofici, politici, gastronomici. Reali o meno che siano, per molti sono da ripensare. "Perché - spiega la scrittrice Andrea Marcolongo nell'introduzione - i confini sono fatti di porte e sbarre chiuse a doppia o tripla mandata. Esistono soprattutto per essere aperti, sfidati, per accogliere e lasciare entrare, la luce, il vento, gli altri. E anche una dimensione nuova di noi". Mappe si dispiega in 192 pagine di storie dai confini d’Italia e del mondo, utili per riflettere sull’irrazionalità delle linee che dividono – o uniscono – le persone. Il volume è organizzato in quattro parti: Tracciare, Immaginare, Superare, Ripensare. 

All’interno di questo primo numero anche storie che riguardano il Trentino Alto Adige/Sudtirolo e i suoi confini, territoriali e linguistici. Come raccontano i giornalisti spagnoli Carlos Spottorno e Gulliermo Abril nel fotoromanzo inedito La Faglia. Un lavoro a metà tra graphic novel e reportage, che unisce immagine e racconto, in un esercizio di microstoria per esplorare la frontiera tra Austria e Italia. In Alto Adige si torna anche con un estratto del romanzo Lingua Madre, di Maddalena Fingerle dove il protagonista, Paolo Prescher conduce la sua personale battaglia contro le "parole sporche" che corrompono, specie in una città bilingue come Bolzano.