Society | Guerra in Siria

Dove sono i profughi siriani?

Nel tardo pomeriggio di lunedì 26 agosto 25 profughi siriani, sfuggiti alla guerra che sta martoriando il loro paese, sono stati fermati al Brennero dalla polizia austriaca mentre tentavano di passare il confine. Dove sono finiti?
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Foto: Seehauserfoto

Secondo le stime internazionali, 5 milioni di persone sono in fuga dalla Siria, un paese che ha gli occhi di tutto il mondo puntati addosso e che da due anni vive una tragica situazione di guerra civile. 25 di questi profughi, 15 bambini accompagnati dai loro genitori, si sono visti respingere dalla Polizia austriaca mente tentavano di varcare il confine al Brennero.

"L'Austria ha tutto il diritto di respingerli in Italia" ha spiegato il Capo di Gabinetto della Questura di Bolzano Stefano Mamani. Secondo la legislazione europea, infatti, entro le 24 ore dall'ingresso in uno stato membro è possibile espellere profughi e clandestini privi di documenti o che non hanno ricevuto lo status di "rifugiato politico". Lo stato membro, l'Italia in questo caso, ha quindi il compito di fotosegnalarli e di invitare i respinti a fare domanda di rifugio politico. Una domanda che dà loro diritti e tutela in tutta la Comunità Europea, come sancito dalla Convenzione di Dublino.

Nessuna di queste persone ha però intenzione di restare nel nostro paese. "Le loro mete sono la Germania e l'Inghilterra, dove probabilmente hanno contatti o amici" spiega Mamani "e per questo non sembrano intenzionati a iniziare le procedure qui. Vogliono passare il confine e faranno quanto possono per riuscirci".

C'è chi fornisce assistenza e consigli ai profughi, ed è la Caritas. Leonhard Voltmer, responsabile del servizio profughi della Caritas di Bolzano, è piuttosto preoccupato per il destino di queste persone. "Sono stati segnalati e quindi hanno l'obbligo, se vogliono ottenere lo status di rifugiato politico, di iniziare le pratiche qui da noi. Se dovessero provare a varcare i confini commetterebbero un'illecito amministrativo". Il responsabile della Caritas spiega come questa procedura non ha limiti di tempo, e assicurerebbe ai fuggiaschi una serie di diritti e di tutele che altrimenti non avrebbero. "La strada dalla Siria a Bolzano è molto lunga, e di sicuro queste persone non si fanno spaventare dalla polizia di frontiera. Ma se presentassero anche solo la domanda di asilo, senza per forza portare a termine tutte le procedure, subentrerebbe la Convenzione di Ginevra e verrebbero davvero tutelati".

Ma dove sono ora i 25 profughi di lunedì - che si vanno ad aggiungere ai 19 fermati il 14 agosto sull'autostrada del Brennero? Alcuni, a quanto pare, stanno nuovamente tentando di attraversare il confine. "Non mi stupisce" ha affermato Voltmer "hanno già fatto molta strada e sanno benissimo dove vogliono arrivare". Pare che altri abbiano preso i primi contatti con la questura di Bolzano, per regolarizzare il loro stato. Alla Caritas non si è ancora fatto vivo nessuno. "Quelli che resteranno in Alto Adige prima o poi si faranno vivi. Le nostre porte sono per loro sempre aperte", ha concluso il responsabile.