In giro per l'Italia a emissioni zero
Nel cuore d’Europa, in Germania, si sono svolte da pochi giorni le elezioni parlamentari e secondo diversi sondaggi il tema che sta più a cuore ai tedeschi è quello ambientale. Da alcuni anni a questa parte, i cambiamenti climatici sono entrati in modo sempre più preponderante nel dibattito pubblico di tutto il mondo, specie nei Paesi dove già c’era una certa sensibilità.
Tra questi, l’Italia non è certo uno dei capofila, ma anche qui il tema del clima è sentito, in particolar modo dai giovani, soprattutto nella nostra regione, vista anche l’eredità di Alexander Langer su cui si può contare.
È invece in Emilia Romagna, a pochi chilometri da Ravenna, che nasce Solar Moving, un tour italiano di oltre tre mila chilometri ad emissioni zero, frutto dell’idea di due lughesi (Lugo è un comune romagnolo che conta poco più di 30 mila abitanti), Paolo Melandri, ingegnere specializzato nel fotovoltaico, e l’amico d’infanzia Giorgio Pirazzini, scrittore che si divide tra Lugo e Parigi.
Solar Moving aspira ad effettuare un viaggio attorno al mondo a bordo di un’auto elettrica alimentata soltanto con energia rinnovabile. Per adesso il viaggio si è limitato allo Stivale, per oltre 3000 km, durante il quale i due prodi compagni hanno incontrato diverse personalità, con cui hanno discusso di temi come scienza, economia, spettacolo, moda, gastronomia, ambiente, transizione energetica e mobilità elettrica.
L’obiettivo finale? Porre l’attenzione sulle potenzialità del sole, una mission da cui nasce il nome “Solar Moving”, per sensibilizzare la popolazione sull’uso dei veicoli elettrici e, di pari passo, per sottolineare l’importanza delle colonnine di ricarica alimentate con energie rinnovabili – ancora assenti in gran parte del Belpaese. Mentre si viaggia, però, si discute con chi può – ed è interessato a – catalizzare l’attenzione sul progetto: nell’abitacolo sono andate in scena interviste a Luca Mercalli, Valerio Massimo Visintin, Martina Comparelli, Lorenzo Benzi, Tiziano Guardini, Barbara Antonioli, Sara Furlanetto e Fabio Zaffagnini.
Significative le parole di Mercalli, presidente della Società Meteorologica Italiana e volto di spicco in Italia della lotta al surriscaldamento globale, che testimonia quanto la mobilità sostenibile sia oggi una realtà: “Ho voluto fare il pioniere con la scelta di avere un’auto di famiglia completamente elettrica dieci anni fa, quando di auto elettriche ce n’erano veramente poche in Italia. Sono passati 110 mila chilometri di auto elettrica e sicuramente lo rifarei”.
Nel tour italiano, Luca Mercalli è stato protagonista della tappa di Oulx (TO), mentre a Pieve Ligure (GE) Melandri e Pirazzini hanno fatto salire a bordo l’attore e regista Marcello Cesena, a Milano è toccato al cronista gastronomico del Corriere della Sera Valerio Massimo Visintin e alla portavoce di Fridays For Future Italia Martina Comparelli, a Bologna è stata la volta dello psichiatra infantile Lorenzo Benzi, a Roma dello stilista di ECOuture Tiziano Giardini e le Valli di Comacchio (FE) hanno visto coinvolto l’economista e professoressa dell’Università della Svizzera Italiana Barbara Antonioli. A Lagonegro (PO) l’ospite è stata Sara Furlanetto, co-fondatrice di Va’ Sentiero (“sette ragazzi e una spedizione aperta a tutti. 15 mesi di cammino, alla scoperta del Sentiero Italia”) e infine a Cesena è salito a bordo il fondatore di Rockin’1000 Fabio Zaffagnini.
Ciascun ospite ha potuto mettere a disposizione la sua conoscenza nelle rispettive materie per affrontare le interviste a tema sostenibilità sotto molteplici punti di vista: come la sostenibilità investe il loro campo professionale, come vivono la transizione energetica nel quotidiano, come cambieranno le città, il lavoro, l’industria, la moda e il cibo, sono solo alcune delle questioni che sono state discusse con gli ospiti.
Le videointerviste del progetto Solar Moving saranno disponibili a partire dalla fine di settembre sul sito www.solarmoving.it e sui rispettivi canali social YouTube, Facebook e Instagram.
L’auspicio è che l’iniziativa riesca a sensibilizzare riguardo al tema. Tuttavia, la realtà è che ciò non è sufficiente: per riuscire ad avere un continente a impatto zero entro il 2050, obiettivo della Commissione Europea, non basta la buona volontà delle persone. Non basta, ma è necessaria. Le obiezioni sono diverse e lecite. La transizione ecologica sarà sostenibile anche a livello di costi da dover affrontare per le famiglie? E basterà un’UE a impatto zero, se negli altri continenti la direzione non sarà la stessa? O in tutto il mondo comincerà finalmente un circolo virtuoso per salvarci tutti dalle catastrofi naturali? Non ci resta che vivere, per scoprirlo. E, nel mentre, fare ognuno la propria parte.