Society | Riforme

Ospedali periferici: nuova giornata campale

Stasera la prevista marcia silenziosa a Vipiteno, Silandro e san Candido. E intanto in Pusteria oggi viene presentato il nuovo Centro per la Salute della Donna.

La riforma della sanità altoatesina continua ad essere uno dei principali temi all’ordine del giorno. 
Ieri gli Obmann SVP dei Bezirk di Alta Valle Isarco, Venosta e Alto Pusteria avevano invitato alla calma e ad un confronto non emozionale ed oggettivo, ma già oggi gli strenui difensori dei reparti di maternità degli ospedali di Vipiteno, Silandro e San Candido torneranno in strada per protestare contro i previsti ridimensionamenti. 
L’appuntamento è in contemporanea nelle tre località alle ore 20 per una fiaccolata silenziosa all’insegna del motto “Riformare sì, distruggere no”. 

Intanto stamattina alle ore 11 a San Candido il direttore sanitario del comprensorio di Brunico Walter Amhof presenterà le due dottoresse Beate Hess e Sandra Landstätter che dal 1 novembre andranno a costituire il neonato Centro per la Salute della Donna concepito per lenire i disagi legati alla già avvenuta soppressione del reparto di ostetricia dell’ospedale di San Candido. 

Ieri nel comprensorio di Merano hanno preso il via anche le conferenze sul piano sanitario 2016-2020. In questo modo la Provincia cerca di mantenere vivo il processo partecipativo che però fino ad oggi in alcune località periferiche è stato in grado di generare una sorta di ribellione con conseguenze molto importanti anche sul piano politico per la Südtiroler Volskspartei. Acuito nei giorni scorsi anche da nuove tensioni con il Partito Democratico partner di governo
Nei giorni scorsi l’Obmann della Stella Alpina Philipp Achammer ha infatti sibilato tra i denti alla stampa un “sono molto arrabbiato” quando gli è stato chiesto di commentare le critiche del responsabile Sanità dei Democratici Antonio Frena in merito alle “imposizioni dei potentati politico-economici locali” che sarebbero presenti nella Assemblea SVP, frenando la riforma attraverso un “percorso accidentato”.