“Omicidi bianchi” e come evitarli
Il quadro relativo alla (in)sicurezza sul lavoro continua a essere nero: 17mila sono stati gli “omicidi bianchi” dal 2009 a oggi. Inoltre in Italia, delle 704 morti sul lavoro accertate dall’Inail nel 2018, ben 412, pari al 58,5% del totale, hanno visto il coinvolgimento di un mezzo di trasporto. A confermare la pericolosità del “rischio strada” è anche l’incidenza di casi mortali sul totale degli infortuni, che è molto più alta in quelli stradali rispetto a quelli non stradali, con conseguenze più gravi anche per i feriti.
In Alto Adige, come noto, da gennaio ad agosto di quest’anno sono 13 i lavoratori deceduti nello svolgimento del proprio lavoro, 11 in più rispetto al 2018. Nello stesso periodo sono stati denunciati all’Inail 10.404 infortuni sul lavoro, la maggior parte dei quali avvenuti in ambiti lavorativi legati all’edilizia e all’agricoltura. L’81% delle 187 aziende controllate nel 2017 dall’Inail risulta irregolare riguardo gli accertamenti ispettivi, di prevenzione e verifica, certificazione e omologazione di macchinari e attrezzature. “Nonostante vi siano direttive europee, leggi e decreti che impongono regole precise per la sicurezza sul lavoro, prima fra tutte la prevenzione, i controlli ispettivi sono attualmente insufficienti, ciò è dovuto alla mancanza di ispettori del lavoro a livello provinciale. Le gare d’appalto con ribasso eccessivo vengono attualmente sanzionate ma non abolite, questa situazione comporta un forte rischio di non attenzione al tema della sicurezza dei lavoratori”, scrive nel testo della sua mozione il consigliere provinciale del Pd Sandro Repetto. “In questo contesto c’è da fare un ulteriore considerazione riguardo i dati riportati su questo tema, negli ultimi anni è cresciuto di molto il ricorso da parte dei lavoratori ad un orario lavorativo part-time e il monte ore lavorativo è fortemente diminuito. Nello stesso conteggio non vengono considerati come lavoratori dipendenti quelle persone che per necessità lavorativa si sono ritrovate ad aprire partita IVA nonostante siano lavoratori dipendenti”.
Repetto chiede dunque che si inizi a coinvolgere le scuole introducendo, soprattutto negli istituti a indirizzo tecnico-professionale, corsi per la sicurezza, in modo da formare i ragazzi già in età scolastica e sensibilizzarli ulteriormente su questo tema; a garantire, qualora ci siano problemi con gli appalti, che questi vengano annullati e infine di aumentare i controlli anche attraverso l’assunzione di ispettori del lavoro, in modo da arrivare ad averne uno per ogni 5000 lavoratori rispettando così la norma vigente.