Politics | Verso il voto

Rischio Tramexit?

Il referendum e lo Stato possono fermare l’opera. Caramaschi: “Se vince il no addio, ma poi nessuno si lamenti del traffico”. Walcher: “Soldi da Roma o discorso chiuso”.
Tram Bolzano
Foto: Comune Bz

Mi atterrò al risultato del referendum. Se vince il no non si parlerà più di tram per 15 anni. Ma dopo i cittadini non si lamentino del traffico”. Renzo Caramaschi la mette giù così, nel suo stile tranchant, riguardo all’esito del voto popolare del 24 novembre. Sia il sindaco che il vice Luis Walcher sembrano mettere non una, ma due mani avanti circa l’avanzamento dell’infrastruttura. Per di più in un momento cruciale, a meno di un mese dal referendum consultivo, quando però ancora manca il progetto di massima con il quale provare a convincere gli scettici. Arriverà, se va bene, mercoledì, data dell’incontro tra il primo cittadino e il direttore generale di Sta Joachim Dejaco.

 

Scenario aperto

 

“Ce la giochiamo” ammette candidamente un’autorevole esponente della maggioranza, valutando il testa a testa fra i due fronti e dipingendo i contraccolpi di un’eventuale vittoria del no. Che sarebbe sì una pietra tombale sul progetto della linea urbana su rotaia, che tanto sta facendo discutere la politica cittadina - fino all’Oltradige. Ma non solo: tanto che le conseguenze di una “Tramexit” sancita dal voto - consultivo - dei bolzanini non sono ancora tracciate. Sicuramente andrebbero a costituire un’ipoteca per le prossime elezioni comunali del 2020 e per il Caramaschi bis. Dall’interno del Pd infatti c’è chi potrebbe mettere in discussione la ricandidatura del primo cittadino “decisionista”, finora sostenuto senza se. 

Io sostengo il sì, ma mi atterrò al risultato del referendum. Se vince il no non si parlerà più di tram per 15 anni. Ma dopo i cittadini non si lamentino del traffico (Renzo Caramaschi)

Il verdetto spetta naturalmente agli elettori che si recheranno alle urne il 24 novembre, dalle 7 alle 22. Il referendum è valido se vota almeno il 25% degli aventi diritto, fra cui sono inclusi i sedicenni. Riguardo al dibattito pubblico tra i comitati per il sì e per il no, dovrebbe entrare nel vivo una volta che le informazioni tecniche saranno pubbliche. A questo proposito il sindaco ha annunciato che nei prossimi giorni saranno resi noti tutti i dettagli operativi del progetto: dal tracciato (circa 8,2 chilometri dalla stazione a ponte Adige e all’ospedale) al numero di fermate (17), dagli orari alla suddivisione dei costi.

Se dallo Stato non arriveranno abbastanza finanziamenti il discorso si chiuderà (Luis Walcher)

Io sostengo il sì, altrimenti non avrei sostenuto l’opera in giunta e maggioranza” afferma deciso il primo cittadino, che poi promette di rispettare il voto nel caso di una vittoria del no. È la prima delle mani avanti che mette la giunta rispetto all’opera. La seconda viene da Luis Walcher, probabile candidato dell’Svp per il primo turno. “Se dallo Stato non arriveranno abbastanza finanziamenti il discorso si chiuderà” precisa l’assessore ai lavori pubblici. La cifra non è quantificata, ma si tratta di almeno 40 milioni, la soglia che farebbe stare in piedi il disegno del Comune di suddividere un terzo per ciascuno, con Roma e la Provincia, il costo stimato in circa 120 milioni (ma è da quantificare l’importo per la rimessa dei mezzi a ponte Adige). Occorre però che su un fondo nazionale di 500 milioni per le opere infrastrutturali delle città non ci sia troppa concorrenza.