234 milioni in più per l'Alto Adige
Habemus accordo finanziario. Che manda in soffitta, almeno in parte, lo schema dell'accordo di Milano. Si sono concluse infatti, dopo svariate polemiche, le trattative finanziarie tra le Province autonome di Trento e Bolzano e il Governo. “Risultato positivo”, sostengono il governatore altoatesino Arno Kompatscher e il suo omologo trentino Maurizio Fugatti. Per l'Alto Adige l'accordo significherà contare su circa 234 milioni di euro in più nel prossimo bilancio provinciale. “Un modello dinamico” sottolinea il Landeshauptmann. Vediamo perché.
L'accordo prevede per le Province di Trento e di Bolzano (e di conseguenza anche per la Regione) una riduzione strutturale del 20% a partire dal 2022 del concorso agli obiettivi di finanza pubblica nazionale – concorso definito dagli Accordi di Milano – definendo anche altre poste che alimenteranno strutturalmente il bilancio della Provincia. È “il punto essenziale e al tempo stesso più importante dell'accordo”, sostiene Kompatscher. In futuro il contributo alle finanze pubbliche per le due Province non ammonterà più a 905, bensì a 713 milioni di euro, con una riduzione annua per l'Alto Adige di circa 100 milioni di euro. La seconda voce riguarda la restituzione delle riserve all'erario trattenute nel periodo 2014-2018 che valgono complessivamente circa 600 milioni di euro. “Finalmente è stato possibile inserire in bilancio anche la restituzione delle rate trattenute dal Governo Monti”, giosce Kompatscher, “lo Stato pagherà i suoi debiti, l'Alto Adige paga di meno e i principi del patto di sicurezza restano in vigore”.
L'una tantum dal gioco d'azzardo
La terza voce riguarda il riconoscimento da parte dello Stato del gettito dei tributi sui giochi che ammonterà a oltre dieci milioni di euro annui. “Sui giochi il Governo nazionale riconosce un futuro contributo ordinario e un accordo sul passato con un'una tantum sugli arretrati (100 milioni per Bolzano, ndr), sui quali vi è diversità di vedute tra ministero delle finanze e Trento e Bolzano: secondo il governo ci è dovuto meno, secondo le Province di più. Ma la cosa importante è che viene riconosciuto il dovuto per i tributi sui giochi” sottolinea Fugatti. Slitta di 5 anni (dal 2023 al 2028) l’adeguamento del contributo all’andamento del debito pubblico, ovvero la clausola che dispone l'adeguamento del concorso medesimo alla variazione percentuale degli oneri del debito pubblico nazionale. Secondo Fugatti “un risultato importante, considerando la prevedibile dinamica degli oneri in esame legata alla restituzione all'Europa delle risorse del PNRR”.