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Society | Finferli e nuvole
Quale Europa per la Russia?
Ho letto con interesse l'articolo di Karl Trojer “EU, ein faires Verhȁltnis zu Russland”. A giudicare dai moltissimi commenti è un tema che interessa. Vorrei fare alcune considerazioni.
“Es wäre m.E. sinnvoll Russland enger an den europaischen Kultur- und Wirtschaftsraum heranzufȕhren”.
Il problema è che la Russia non ha nessuna intenzione di avvicinarsi all'Europa. Anzi. Quella di Putin fa di tutto per destabilizzarla. Sostiene e sovvenziona i sovranisti e le destre, i vari Salvini, Le Pin, Orban...Il Cremlino si definisce per contrasto e trova soprattutto nell'opposizione all'”altro” la sua identità. Ha bisogno di nemici. Quello tradizionale e peggiore è certamente l'America degli USA; ma, in generale e ultimamente, tutto l'Occidente e quindi anche l'Europa. L'Europa dell'EU, ovviamente, e delle istituzioni.
Il presidente russo non ha niente a che vedere con sinistre e socialismi. Secondo der Spiegel Putin, per ideologia, è piuttosto un postfascista: la superiorità della nazione russa, il baluardo contro la degenerazione e la perdita dei valori, le leggi contro la comunità LGBT, la perversione dell'Occidente, la minaccia all'”anima russa”, il complotto internazionale, il rammollimento femmineo della società, il culto del corpo, la retorica piena di pathos...
Tra i commenti leggevo che noi europei siamo ben più vicini alla Russia che non agli Stati Uniti. Di sicuro però la Russia non è Occidente. O non solo, perlomeno. Basta viverci un mese per rendersene conto.
Il dibattito tra occidentalisti e slavisti risale all'Ottocento. La teoria dell'Eurasiatismo (si veda anche Dugin)
trova nell'influenza dei mongoli, nel bizantinismo, nell'autocrazia e nel cristianesimo ortodosso dei momenti fondamentali per la formazione - particolare e unica - della nazione russa. L'avvicinamento di Putin, anche personale, alla Chiesa ortodossa non è casuale.
Nel film Leviathan il regista Andrej Zviaghintsev ha fatto un ritratto impietoso dei tre pilastri fondamentali del potere oggi: politica, chiesa e magistratura.
A Odessa i miei figli hanno frequentato asilo e scuole elementari in lingua russa. Ho avuto la fortuna di insegnare all'Università Mechnikov della stessa città.
Pensare che gran parte della gente comune non condivida le idee di Putin sarebbe fuorviante. Dopo le umiliazioni dell'era El'tsin (che comunque ha sostenuto molte riforme liberali), l'orgoglio nazionale è un tema di assoluta importanza. Con l'annessione della Crimea la popolarità del presidente è salita a oltre l'80%.
Uno dei pretesti per l'annessione è stato il riconoscimento della lingua ucraina come unica lingua ufficiale anche nelle regioni russofone. Il che, da parte di Kiev, è stato un grande errore. La sua applicazione, però, è rimasta in gran parte sulla carta. Le maglie del controllo politico in Ucraina sono molto più larghe che in Russia.
A Odessa i miei figli hanno frequentato asilo e scuole elementari in lingua russa. Ho avuto la fortuna di insegnare all'Università Mechnikov della stessa città. Le lezioni si tenevano in russo.
Le istruzioni dei medicinali erano invece solo in ucraino.
Bisogna però considerare che durante il periodo sovietico si è fatto di tutto per reprimere la lingua e la cultura ucraina, considerate inferiori.
A Odessa circola una barzelletta che è questa.
Sulla Deribasovskaja si incontrano due cani. Uno ha sulle spalle un fagottino.
“Dove vai?”, gli chiede il primo.
“In Russia”, gli risponde il secondo.
“Perché?”
“Ma perché voglio vedere Mosca e San Pietroburgo, voglio girare il mondo e divertirmi, qui non succede mai niente e mi sono stufato...”
Dopo un mese il cane torna.
“Embè? Sei già tornato? Perché?”
“Be'... sai...almeno qui posso fare gaf gaf (bau bau, in russo)”.
In Ucraina l'idea di Europa è più forte. Soprattutto nell'Ucraina occidentale. Vale la pena visitare la bellissima città mitteleuropea di L'vov/L'viv/Leopoli/Lemberg (la vita tra il resto costa pochissimo).
D'altro canto, il motivo scatenante la rivoluzione del Maidan a Kiev nel 2013/2014 è stata la decisione di Yanukovich di ritirarsi dai progetti di accordo commerciale con l'UE e di tornare a guardare alla Russia (che lo ha finanziato). La gente, che gli aveva perdonato la smisurata corruzione, non gli ha perdonato il voltafaccia.
Sempre tra i vari commenti ho letto poi dell'abbattimento dell'aereo Malaysian Airlines Flight 17 sui cieli del Donbass.
Chi è stato?
Si guardi questa incredibile ricostruzione di bellingcat, un altissimo esempio di giornalismo investigativo fatto esclusivamente in rete.
A chi intendesse approfondire l'argomento consiglio i libri:
A. Kuznetsov, Babij Jar, Adelphi
P. Pomerantsev, Niente è vero, tutto è possibile, minimum fax
M. Gessen, Il futuro è storia, Sellerio
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