Chronicle | Stato di agitazione

“Fisco, con quota 100 si chiude”

Agenzia delle entrate, la protesta dei 195 dipendenti sotto organico. Le sigle: “Subito 100 assunzioni. Con il ritocco della Fornero rischio paralisi”. Sit in da gennaio.
img-20181228-wa0001.jpg
Foto: Flp

Uffici periferici - Vipiteno e Silandro - già chiusi, personale inferiore di cento unità rispetto alle province di Trento e Modena, di pari popolazione, rimborsi Irpef “dopo 8 anni” e 70 persone in attesa al mattino. Non bastasse, il rischio di una chiusura delle filiali con la quota 100 per i pensionamenti. Il quadro dell’Agenzia delle entrate in Alto Adige dipinto dai sindacati è piuttosto severo. Per questo Flp, Cgil/Agb e Uilpa hanno proclamato lo stato di agitazione del personale e sono pronte ad arrivare fino allo sciopero. “Il ritocco alle legge Fornero, che interessa decine di dipendenti in provincia, assieme al blocco del turnover degli statali inserito in finanziaria faranno rimanere gli uffici senza personale” afferma Giuseppe Vetrone, segretario regionale Flp.

Negli uffici altoatesini dellAgenzia delle entrate ci sono una gravissima carenza di personale, enormi e inaccettabili carichi di lavoro, forte disagio e stress (Cgil/Agb, Flp, Uilpa)

La denuncia dei lavoratori

Gravissima carenza di personale, enormi e inaccettabili carichi di lavoro, forte disagio e stress”: sono queste le ragioni riportate dalle sigle sindacali riguardo all’agitazione dei dipendenti dell’Agenzia delle Entrate di Bolzano. 

In una lettera spedita nei giorni scorsi alla direzione provinciale dell’Agenzia, le categorie del pubblico impiego di Cgil/Agb, Uilpa e Flp hanno evidenziato le gravi criticità per i lavoratori: “Di fatto gli uffici oramai sono diventati ingestibili - rimarcano Andreas Unterkircher (Cgil/Agb), Cristina Girardi (Uilpa) e Vetrone -. I dipendenti operano in condizioni di grave rischio per la loro salute. Alcuni funzionari hanno dichiarato che sono destinatari di doppi o tripli incarichi”. 

Di fatto gli uffici oramai sono diventati ingestibili. I dipendenti operano in condizioni di grave rischio per la loro salute. Alcuni funzionari hanno dichiarato che sono destinatari di doppi o tripli incarichi (Andreas Unterkircher, Cristina Girardi e Giuseppe Vetrone)

Un altro punto problematico riguarda i contribuenti: si parla di lunghe code agli sportelli e di ritardi in alcuni adempimenti, ad esempio i rimborsi: “Non investire nel personale - proseguono - va a discapito dei cittadini e della qualità del servizio”.

Ci sono lunghe code agli sportelli e di ritardi in alcuni adempimenti, ad esempio i rimborsi. Non investire nel personale va a discapito dei cittadini e della qualità del servizio

 

La richiesta: assumere 100 funzionari

L’assemblea del personale, formata dai 195 dipendenti in servizio in Alto Adige, il 21 novembre scorso ha votato all’unanimità il pieno mandato alle rappresentanze sindacali per lo stato di agitazione. La prima richiesta avanzata nella riunione con la direzione il 13 dicembre è l’avvio di un bando di concorso per almeno 100 unità di personale, “per allineare l’organico a quello di altre analoghe direzioni territoriali”.

 

 

“Bolzano, fanalino di coda”

Per il segretario Flp la situazione degli uffici delle Entrate contrasta con il livello di qualità della vita in Alto Adige. “Bolzano - nota Vetrone - è la prima provincia in Italia per il benessere, ma se uno deve pagare le tasse fa ore di fila agli sportelli. In una mattina ho contato 60, 70 persone in attesa. Inoltre, ci vogliono 7, 8 anni per avere un rimborso Irpef. Una notizia scandalosa”.

Bolzano è la prima provincia in Italia per il benessere, ma se uno deve pagare le tasse fa ore di fila agli sportelli. In una mattina ho contato 60, 70 persone in attesa. Inoltre, ci vogliono 7, 8 anni per avere un rimborso Irpef. Una notizia scandalosa (Giuseppe Vetrone, Flp)

Il concorso per 15 nuovi lavoratori è ritenuto insufficiente. “Trento ad esempio - prosegue - ha la stessa popolazione, 500.000 abitanti, ma cento funzionari in più. Non bastasse, anche lì hanno fatto un concorso per 15 dipendenti: un’ingiustizia rispetto all’Alto Adige”.

I sindacati per ora non annunciano scioperi come extrema ratio ma sono pronti a indire assemblee del personale fuori dagli uffici, ogni venti giorni, con dei sit in per informare i cittadini. “Si partirà attorno a fine gennaio” conclude il sindacalista.