Environment | Aree protette

Parco Stelvio: trovato l’accordo

Riconosciute le competenze locali in termini di gestione, però in un'ottica di ‘rete’ di cui si fa garante lo Stato e che guarda anche oltre i confini del Parco stesso.

La sfida era quella di combinare due esigenze apparentemente contrapposte: gestione locale e mantenimento del profilo unitario del Parco. E ieri a Roma un accordo - fra le Province autonome di Trento e Bolzano, la Regione Lombardia, il sottosegretario agli affari regionali Gianclaudio Bressa e il sottosegretario all'ambiente Barbara Degani, accompagnati dai rispettivi staff tecnici - ha posto le basi per superare un’impasse che si protraeva da tempo

Quale la formula adottata?
Bisogna leggere un po’ tra le righe dei ‘tecnicismi’, ma la sostanza è piuttosto chiara. 
Si riconosce difatti la competenza in materia degli enti regionali e provinciali, in un'ottica di ‘rete’ che guarda anche oltre i confini del Parco stesso. Dunque riconoscendo una delle questioni sostanziali avanzate nei mesi scorsi dalle associazioni ambientaliste contrarie alla frammentazione del Parco e favorevoli invece ad una sua ulteriore estensione in ottica sovranazionale oltre che sovraregionale. 
L’accordo proietta la prospettiva nello specifico verso la vicina Engadina svizzera, salvaguardando però anche dimensione unitaria, di cui si farà garante lo Stato, attraverso il controllo dell'applicazione delle linee guida e degli atti di indirizzo elaborati ai fini della stesura del Piano del Parco e del relativo Regolamento attuativo. 

Soddisfazione per l’accordo stipulato è stata espressa dal sottosegretario Gianclaudio Bressa (orfano tra l’altro del ministro in questi giorni caratterizzate dalla dimissioni di Chiara Lanzetta) ed anche dall’assessore provinciale all’ambiente di Trento Gilmozzi, come riferisce il giornale online L’Adigetto

Ora spetterà alle Regioni il compito di elaborare un piano complessivo per la gestione del Parco, nell'ambito di un tavolo a cui siederanno tutti i soggetti coinvolti, e a partire dagli atti di indirizzo e dalle linee guida concordati con il Ministero.

L’obiettivo comune è quello di privilegiare d’ora in poi finalmente d’ora in poi - come ha affermato Gilmozzi - “una visione moderna e dinamica dei rapporti tra Stato e Regioni, basata su principi di collaborazione e fiducia reciproca, al fine di valorizzare pienamente una realtà importante sotto il profilo naturalistico, paesaggistico e naturalmente anche turistico".  

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Palaia Renato Thu, 01/29/2015 - 10:52

In natura non esistono fortunatamente confini, se non quelli creati artificiosamente dall'uomo, perchè la natura non ha soluzione di continuità ed ogni sua parte si compenetra e si integra con quella adiacente, ma anche con quella più lontana. Questo concetto probabilmente era chiaro agli uomini primitivi che per ragioni di sopravvivenza vivevano i simbiosi con la natura ed avevano la necessità di migrare in continuazione. Finalmente anche l'uomo "evoluto" dei nostri tempi, dopo approfondite analisi, è arrivato alla stessa conclusione: un certo ambiente naturale va mantenuto e gestito nella sua integrità, a prescindere dai confini regionali o nazionali. Gli animali passano questi confini senza passaporto, in quanto i loro movimenti sono suggeriti dall'istinto per la medesima sopravvivenza. Ben venga questa gestione coordinata del Parco dello Stelvio ed il suo collegamento con i parchi adiacenti e transnazionali. Finalmente l'ovvietà ha preso il sopravvento.

Thu, 01/29/2015 - 10:52 Permalink
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Palaia Renato Thu, 01/29/2015 - 10:52

In natura non esistono fortunatamente confini, se non quelli creati artificiosamente dall'uomo, perchè la natura non ha soluzione di continuità ed ogni sua parte si compenetra e si integra con quella adiacente, ma anche con quella più lontana. Questo concetto probabilmente era chiaro agli uomini primitivi che per ragioni di sopravvivenza vivevano i simbiosi con la natura ed avevano la necessità di migrare in continuazione. Finalmente anche l'uomo "evoluto" dei nostri tempi, dopo approfondite analisi, è arrivato alla stessa conclusione: un certo ambiente naturale va mantenuto e gestito nella sua integrità, a prescindere dai confini regionali o nazionali. Gli animali passano questi confini senza passaporto, in quanto i loro movimenti sono suggeriti dall'istinto per la medesima sopravvivenza. Ben venga questa gestione coordinata del Parco dello Stelvio ed il suo collegamento con i parchi adiacenti e transnazionali. Finalmente l'ovvietà ha preso il sopravvento.

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Palaia Renato Thu, 01/29/2015 - 10:53

In natura non esistono fortunatamente confini, se non quelli creati artificiosamente dall'uomo, perchè la natura non ha soluzione di continuità ed ogni sua parte si compenetra e si integra con quella adiacente, ma anche con quella più lontana. Questo concetto probabilmente era chiaro agli uomini primitivi che per ragioni di sopravvivenza vivevano i simbiosi con la natura ed avevano la necessità di migrare in continuazione. Finalmente anche l'uomo "evoluto" dei nostri tempi, dopo approfondite analisi, è arrivato alla stessa conclusione: un certo ambiente naturale va mantenuto e gestito nella sua integrità, a prescindere dai confini regionali o nazionali. Gli animali passano questi confini senza passaporto, in quanto i loro movimenti sono suggeriti dall'istinto per la medesima sopravvivenza. Ben venga questa gestione coordinata del Parco dello Stelvio ed il suo collegamento con i parchi adiacenti e transnazionali. Finalmente l'ovvietà ha preso il sopravvento.

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