Environment | Rifiuti

Trento bene, Bolzano benino

Secondo i dati dell'ISPRA, nel 2022 la raccolta differenziata in Trentino svettava all'83%, contro il 68,7% del Sudtirolo. A Trento tariffe tra le più basse in Italia.
Müllsack
Foto: Pixabay
  • Trento è tra le province migliori in Italia per percentuale di raccolta differenziata. È quanto emerge dal Rapporto rifiuti urbani 2023 redatto da Ispra (l'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) che raccoglie e illustra i dati relativi all'anno 2022. Il Trentino supera l’83% di raccolta differenziata. L'Alto Adige invece si ferma al 68,7%. Trento inoltre è citata come il capoluogo regionale dove la tariffa dei rifiuti è la seconda più bassa in assoluto (a fare meglio solo Campobasso): 172,30 euro di media all'anno per abitante, quando nel 2022 il costo medio nazionale annuo pro capite di gestione dei rifiuti urbani è stato pari a 192,30 euro/abitante, in diminuzione di 2,20 euro/abitante (nel 2021 era 194,50).

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  • Merito della tariffa puntuale

    Tra le città che presentano i costi minori si rilevano, come detto, Campobasso (166,50 euro/abitante), Trento (172,30 euro/abitante) e Catanzaro (174,40 euro/abitante). Il costo totale medio pro-capite per i comuni che applicano la tariffazione puntuale è inferiore rispetto a quelli che applicano la Tari normalizzata: il dato medio rilevato sul campione si attesta a 167,5 euro/abitante per anno. Trento, Bolzano, Cagliari e Potenza sono gli unici capoluoghi di Regione/Provincia autonoma che hanno adottato il sistema di tariffazione puntuale. A livello regionale, il Trentino Alto Adige presenta inoltre il costo medio totale per ogni chilogrammo di rifiuto prodotto più basso, 29,8 centesimi al chilo. 

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  • Giunto alla sua venticinquesima edizione, il Rapporto è frutto di una complessa attività di raccolta, analisi ed elaborazione di dati da parte del Centro nazionale dei rifiuti e dell'economia circolare dell'Ispra, con il contributo delle Agenzie regionali e provinciali per la protezione dell'ambiente. Emerge che - in controtendenza rispetto alla crescita del Pil e della spesa per consumi delle famiglie, rispettivamente aumentati del 3,7% e 6,1% nel 2022 - nello stesso anno la produzione nazionale dei rifiuti urbani in Italia è in calo dell’1,8% rispetto al 2021, attestandosi a circa 29,1 milioni di tonnellate.