Economy | La protesta

“Trattati peggio degli animali”

La lettera di Fortunato Rizzo, autotrasportatore di Dobbiaco, a Draghi per denunciare le dure condizioni di lavoro della categoria. “Dov’è il nostro diritto alla vita?”.
Camion, A22, Brennero, Brenner
Foto: Vadoetornoweb

Torna alla carica Fortunato Rizzo, autotrasportatore di Dobbiaco e titolare dell’azienda che porta il suo nome. In una lettera indirizzata al presidente del Consiglio Mario Draghi, Rizzo denuncia le durissime condizioni di lavoro della sua categoria chiedendo l’intervento delle Istituzioni. “Io e i miei colleghi - scrive Rizzo - ci dobbiamo attenere alle regole, rispettare orari, fare corsi di sicurezza, visite mediche, tamponi, vaccini, però dobbiamo fare i nostri bisogni in mezzo alla strada senza poterci neppure lavare le mani, e se sgarriamo di un minuto gli ispettori ci multano, e dove sono invece quegli ispettori che dovrebbero controllare che quel nostro diritto alla vita venga fatto rispettare?”

 

Ecco la versione integrale della lettera:

Egregio Signor Presidente Draghi,

da come ho recepito oggi le ultime Vostre notizie in merito alla riapertura dei ristoranti e di tutto il servizio alberghiero e di ristorazione, che saranno posticipate a fine aprile, faccio notare - anche se a Lei non gliene può fregare niente, perché intanto a Lei e a tutta la politica il mangiare, il profumo, le scarpe o il vestito ve lo abbiamo portato e, come mi è stato insegnato dai miei genitori il lavoro è un diritto guadagnato e sofferto, abbiamo continuato a farlo lo stesso -, che noi zingari dell’asfalto per generazioni ci siamo sempre fatti sfruttare per quattro soldi, ed eravamo sempre contenti lo stresso, perché abbiamo fatto crescere la nostra economia e quella di tutto il mondo, senza trasporto niente funziona (vedi oggi il canale di Suez). Vi abbiamo dato da mangiare a Voi e a tutte le Istituzioni, alle nostre Associazioni (assenti in questo frangente, e che dovrebbero tutelarci in questi momenti e invece vanno a pranzo allo stesso tavolo, e parlo per esperienze fatte in passato in quei corridoi di Roma), ma adesso BASTA!!

Non avete ancora capito che alla guida di quei benedetti veicoli pesanti ci sono padri di famiglia che per giorni, settimane, mesi NON vedono le proprie famiglie, non vedono crescere quello per cui lavorano, e continuano ad andare avanti, con qualsiasi soluzione e qualsiasi condizione meteorologica, sempre alla ricerca di una via possibile e immaginaria, solo per poter portare a destino la responsabilità di quello che hanno sui propri mezzi, che sia un carico di carta igienica o che sia un medicinale, il mangime per gli animali, il latte per il formaggio o l’abito per il Ministro, senza dimenticare che se non vi portiamo il carburante per le vostre ridicole macchine voi non andate a fare le vostre riunioni. Mentre gli altri fanno “home working” a noi ci togliete un pasto caldo o un servizio igienico, veniamo trattati, con rispetto parlando, peggio di un “ANIMALE” e non per fare il razzista ma qualsiasi altra persona riceve un pasto caldo al giorno, noi e i nostri autisti non hanno questo diritto alla vita, eppure continuano a correre, ma adesso io dico basta e spero che tanti si fermino insieme a me, perché quello che Lei vuole fare è un attentato alla mia vita, alla mia azienda ai miei collaboratori, alle nostre generazioni. BASTA BASTA BASTA!!!!!

Non avete ancora capito che alla guida di quei benedetti veicoli pesanti ci sono padri di famiglia che per giorni, settimane, mesi NON vedono le proprie famiglie, non vedono crescere quello per cui lavorano, e continuano ad andare avanti...

Io e i miei colleghi ci dobbiamo attenere alle regole, rispettare orari, fare corsi di sicurezza, visite mediche, tamponi, vaccini, però dobbiamo fare i nostri bisogni in mezzo alla strada senza poterci neppure lavare le mani, e se sgarriamo di un minuto gli ispettori ci multano, e dove sono invece quegli ispettori che dovrebbero controllare che quel nostro diritto alla vita venga fatto rispettare? Addirittura ci avete gratuitamente regalato la possibilità di correre anche i giorni festivi, sabato e domenica compresi, così i nostri committenti pretendono ancora molto di più dal nostro lavoro, ma non ci fanno entrare in un bagno o consumare un pasto caldo.
BASTA BASTA BASTA.

Io al mio cane gli porto da mangiare due volte al giorno, cibo che ha fatto centinaia di km prima che lui lo riceva, i miei dipendenti devono mangiare le porcherie che trasportiamo, impacchettate in imballi che poi nessuno recupera ma che le prossime generazioni avranno sulle spalle, quando si potrebbe invece andare in un ristorante, mensa, albergo a mangiare seduto su una sedia e intorno a un tavolo come una persona civile e come anche la Costituzione di questo Paese cita come diritto.
Vi chiedo solo di rispettare in qualità di Presidente del Consiglio, e per quello che avete poi giurato, il nostro diritto alla vita.
Signor Presidente, anche Lei è uno come noi, solo un po’ diverso.

 

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Gianguido Piani Mon, 03/29/2021 - 09:49

I contenuti della lettera sono comprensibili e almeno in parte condivisibili, il tono pero' e' sbagliato e mette a rischio la comprensione dei contenuti. Mario Draghi non e' un politico di professione, e' stato chiamato per riparare ai guai combinati da politici - quelli si' - di professione e indipendentemente da come lo si giudichi ha il diritto di essere interpellato in modo corretto. Quest'anno celebriamo un anniversario dantesco, il Sommo Poeta ci ha indicato diversi registri espressivi, non solo quelli dell'inferno.
Piu' in chiaro: se offendi gratuitamente e senza motivo chi ti legge, e' piu' difficile che poi questo sostenga la tua causa.
Auspico che nei prossimi anni il problema degli autotrasportatori si risolva con la creazione di nuovi posti di lavoro come macchinisti ferroviari a condizioni piu' dignitose e che l'autotrasporto sia orientato al c.d. "ultimo miglio", non alle lunghe distanze. Anche qui, a condizioni di lavoro migliori rispetto a quelle odierne.

Mon, 03/29/2021 - 09:49 Permalink