Books | salto afternoon

Tre libri, anzi quattro

Incursione letteraria de "Il cappuccino" tra Russia e Sudtirolo. Con tre autori e un'autrice: Joseph Zoderer, Andrei Kurkov, Sergej Lebedev e Anna Politkovskaja.
Anna Politkovskaja
Foto: Pour Femme

Come molti suoi colleghi giornalisti, il titolare di questa rubrichina ama moltissimo i libri, quasi sempre riamato. E già questo è un privilegio. Poi, gli accade anche di scriverne professionalmente e poi ancora di far parte da anni della giuria letteraria di qualità del supplemento culturale di un molto prestigioso quotidiano italiano.

Ebbene, è arrivato il momento di restituire alcuni Fragmente di cotanta fortuna. Fortuna costruita in molti anni, comunque: senza praticare otto mestieri con la pretesa decisamente grottesca di conoscerli tutti quanti. Ne basta uno. Ma non divaghiamo. Ecco allora alcuni titoli che sono arrivati sulla nostra scrivania. Si tratta di libri in tedesco, in italiano o proposti in edizioni italiane. In questo periodo in cui pare che alcuni giornali abbiano paura (e incapacità) nel segnalare libri in un’altra lingua, questa rubrichina prova invece ad offrire un piccolo servizio a lettrici e lettori.

Ecco allora la bellissima antologia poetica Bäume im Zimmer che Haymon Verlag manda in libreria proprio ora. Autore è lo scrittore (e poeta) Joseph Zoderer, il nostro autore più importante e vitale. Nostro nel senso di molto conosciuto e letto a partire proprio dai Paesi germanofoni e dal nostro multilinguistico SudTirolo. Le poesie sono in lingua tedesca: qualcuno se la farà addosso non conoscendo (e rispettando) il tedesco. Chi segue Salto potrà invece leggerle, farsi coinvolgere (e turbare) se vorrà.

Tocca ora due volumi editi da Roberto Keller, professionista che se non ci fosse occorrerebbe inventarlo. Roberto ha passione, visione “lunga”, conoscenza vera dell’Europa.

Dal 30 marzo, in libreria troverete Jimi Hendrix a Leopoli, dello scrittore ucraino Andrei Kurkov, traduzione dal russo di Rosa Mauro. Lo consigliamo, anzi stra-consigliamo. E riportiamo qui sotto due flash critici del romanzo ripresi da due giornali. I quali non hanno fatto che il loro mestiere: che è, anche, segnalare e recensire libri. Anche se non sono scritti nella loro lingua. Questione di serietà e di rispetto elementare verso i propri lettori.

Allora, secondo la Taz (Tageszeitung) il libro è “una storia folle tra amore, servizi segreti, anarchismo e cultura pop”. Prt Le Courrier de l’Ouest “Kurkov è il cugino ucraino dei Monty Phyton”.

Il secondo titolo, sempre edito da Roberto Keller, approderà sugli scaffali tra pochissimi giorni e si intitola Gente d’agosto di Sergej Lebedev, moscovita. La traduzione è, di nuovo, di Rosa Mauro.

Eccone due sferzanti inviti alla lettura. “Sergei Lebedev non scrive del passato, ma del nostro presente”, afferma Svetlana Aleksievic, scrittrice ucraina e Premio Nobel per la Letteratura nel 2015.

Aggiunge Vladimir Georgievič Sorokin, scrittore, drammaturgo e pittore russo: “Lebedev vede quello che la maggior parte degli scrittori sovietici e postsovietici non volevano vedere”.

Il quarto e ultimo titolo appartiene a una ristampa preziosissima. Quella di La Russia di Putin (edizioni Adelphi) della giornalista moscovita Anna Politkovskaja, uccisa da due sicari a Mosca nel 2006. La traduzione è di Claudia Zonghetti.

Auguriamo buonissima lettura con un pensierino finale. Pensate se questi libri non fossero stati né segnalati né recensiti su qualche giornale solo perché scritti in una lingua diversa rispetto a quella di quel quotidiano o periodico. Ecco perché segnalare libri fa parte della sacrosanta e imprescindibile libertà di stampa.