Society | Spending review

Nursing up non firma, salta l'accordo

Sfumato l’accordo sulle misure di contenimento dei servizi e del personale della Provincia. I sindacati auspicano adesso che si torni al tavolo delle trattative. Con maggiore spirito di equità.
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Foto: Quelle: Wikimedia Commons; https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0/legalcode

Si attendeva solo una firma, quella del sindacato dei professionisti sanitari Nursing up. Alla fine, però, la decisione è stata contraria alle attese della Provincia. E l’accordo è naufragato.

“La motivazione principale per cui non firmare l’accordo – si legge nel comunicato stampa di Nursing up – risiede nell’esistenza di un divario nell’applicazione delle misure di contenimento sul personale. Come sindacato dovremmo accettare la riduzione del rimborso chilometrico del personale, mentre per i consiglieri provinciali, lo stesso rimarrebbe inalterato. Firmando l’accordo si accoglierebbe la riduzione, seppur esigua, del rimborso delle spese di vitto in caso di missione, quando a marzo di quest’anno, mentre questa trattativa era già in atto, la Giunta provinciale approvava all’unanimità la delibera ribattezzata salva cappuccino”.

In pratica la decisione non sarebbe motivata in primo luogo dall’entità delle riduzioni richieste, ma dall’incoerenza delle scelte politiche che metterebbero così capo a trattamenti scarsamente equi.

Massimo Ribetto – coordinatore di Nursing up – rivela poi un particolare che ha contrassegnato i momenti appena precedenti la comunicazione della decisione presa dal suo sindacato. “Poco prima che mi accingessi a stilare il comunicato stampa ho ricevuto una telefonata del Direttore della Ripartizione Personale, dott. Engelbert Schaller, il quale mi ha offerto di lasciare invariati i ritocchi previsti sul chilometraggio. Una proposta che avrebbe dovuto eventualmente essere fatta prima e nel quadro di trattative trasparenti, non certo così, in extremis e per giunta rivolgendosi soltanto a noi”.

In attesa che adesso si torni al tavolo delle trattative, Ribetto sottolinea infine come anche le condizioni di lavoro per i professionisti sanitari siano diventate nel tempo sempre più difficili (sono aumentati i carichi di lavoro ma il personale è rimasto invariato) e dunque auspica il coinvolgimento dell’assessorato alla Sanità.