Society | Rassegna stampa

Conflitti aperti

Il caso don Carli, la chiusura dell’inchiesta sull’incidente aereo della Marmolada, la crisi siriana e ancora la toponomastica, questi i principali titoli sui quotidiani locali di oggi
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Foto: Dachverband für Soziales und Gesundheit

“È scontro aperto su don Carli”. Rimanda alla “Cronaca di Bolzano” l’apertura dell’Alto Adige. Don Gigi Carfagnini, parroco della chiesa di Firmian, reagisce con un posto su facebook alla sentenza di condanna nei confronti di don Giorgio Carli – 700 mila euro in seguito a una prolungata vicenda di violenza sessuale – proclamandolo innocente (un uomo MERAVIGLIOSO come DonGi) e svelando il nome di vittima e violentatore.  Per Gianni Lanzinger, avvocato della vittima, si tratta di un fatto gravissimo: “… sbandierare il nome della mia assistita su facebook è stato come incitare la gente alla sua lapidazione”. Intanto, sempre sul web, infuria la polemica tra innocentisti e colpevolisti.

Kein Schuldiger für fatalen Cessna-Absturz in Contrin-Tal”. Il Dolomiten apre parlando del tragico incidente aereo occorso il 17 agosto sulla Marmolada e che è costato la vita a quattro sudtirolesi di Nova Ponente. “Pilot hat keine eindeutige Schuld”: i procuratori Licia Scaglini e Giuseppe Amato hanno firmato la richiesta di archiviazione che dunque esclude guasti ed irregolarità. Una manovra sbagliata e le avverse condizioni atmosferiche rimangono dunque le uniche spiegazioni dell’accaduto.

Die Jagd auf Assad”. La Tageszeitung dedica il suo articolo principale alla politica estera. Sullo sfondo la guerra siriana e l’uso dei gas che ha portato alla morte di numerosi civili (tra i quali molti bambini). Il ministro degli Esteri, Emma Bonino, ha proposto che il presidente siriano Baschar al-Assad venga processato dalla Corte penale internazionale dell’Aia. Il giornale ha intervistato il vicepresidente della Corte, Cuno Tarfusser, il quale ritiene che un simile provvedimento sia possibile dal punto di vista legale, ma dubita che possa essere realizzato. E spiega perché.

Toponimi, il Pd si smarca” è infine il titolo più in evidenza del Corriere dell’Alto Adige, cioè del quotidiano che proprio grazie alle sue rivelazioni sulla lista di nomi bilingui da eliminare in seguito all’accordo tra il ministro agli Affari regionali, Graziano Delrio, e una delegazione della Svp, ha nuovamente messo il dito nell’annosa piaga della toponomastica di montagna. Per Christian Tommasini (Pd) l’accordo va migliorato mediante una norma di attuazione nelle commissioni dei sei e dei dodici. La Svp invece lo difende e punta a una soluzione rapida e definitiva, dunque senza ulteriori esami o approfondimenti, della questione. Un’ipotesi, quest’ultima, che ovviamente fa venire i sudori freddi a chi, come Alessandro Urzì (Alto Adige nel Cuore) vorrebbe proprio che si ricominciasse tutto da capo.