Chronicle | Bolzano

“La Provincia non smentisce”

Amianto all’ex stazione autocorriere di via Perathoner. La risposta dell’assessore Vettorato non convince Urzì (FdI): “Non è chiaro se le verifiche siano state fatte”.
Demolizione autostazione
Foto: Emicontrols

La demolizione della stazione delle autocorriere di via Perathoner a Bolzano è un passo obbligato per la realizzazione del Waltherpark, ma prima di autorizzare i lavori sono state svolte le opportune verifiche per escludere la presenza di amianto nei manufatti? A chiederlo in via ufficiale alla Provincia è il consigliere provinciale di Fratelli d’Italia/L’Alto Adige nel cuore Alessandro Urzì

Risponde l’assessore provinciale all’ambiente Giuliano Vettorato: “La responsabilità sulla verifica dell’eventuale presenza di amianto spetta alla ditta di costruzioni e quindi alle figure preposte dalla legge sull’igiene e tutela del lavoro (D.Lgs. 81/2008). A tutti gli effetti la presenza di amianto nelle costruzioni sottoposte a ristrutturazione o demolizione è in primo luogo un problema di tutela dei lavoratori. L’organo di vigilanza in materia è l’Ispettorato del lavoro che si avvale, se necessario, del servizio medicina del lavoro dell’Azienda sanitaria”.

 

 

Spiegazioni che però non sono sufficienti, dichiara nella sua controreplica l’esponente del partito di Giorgia Meloni. “Ci si aspettava - da parte della Provincia - una risposta rassicurante che escludesse la possibile presenza di amianto nei manufatti in via di demolizione all’ex stazione autocorriere di Bolzano. Ma non è arrivata”.
La risposta dell’assessore leghista non contribuisce, secondo Urzì, a fare chiarezza su un tema che “sta allarmando i residenti di via Perathoner e delle altre vie limitrofe. Per l’assessore Vettorato infatti la questione resterebbe principalmente circoscritta ad un problema di tutela dei lavoratori e quindi la responsabilità delle verifiche ricadrebbe sulla ditta di costruzioni e sulle figure preposte dalla legge all’igiene e alla tutela del lavoro. Se queste verifiche siano state fatte o meno non è stato chiarito”.

È evidente - sottolinea Urzì - che gli operai impiegati nei lavori sono i primi a dover essere garantiti, ma anche chi abita nell’area interessata meriterebbe le stesse attenzioni. Per le modalità di come si stanno effettuando i lavori si dà per scontato che non ci sia amianto nelle strutture in via di abbattimento, sarebbe molto grave scoprirne la presenza in un secondo tempo. Peraltro ad un esame non approfondito è spesso difficile capire se tetti, tubazioni ed altri materiali contengano amianto, ma è operativo da tempo un protocollo di valutazione della pericolosità, che prevede specifiche procedure di smaltimento nel caso che la presenza ne fosse confermata. Valutazioni che andavano fatte  prima di iniziare i lavori”, conclude il consigliere provinciale appartenente all’area di centrodestra.