Basterebbero 4 Sacchetti Colorati

una proposta facile facile per superare d'un botto il problema dei rifiuti
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Il Comune di Bolzano ha centrato l'obiettivo che si era prefissato introducendo la nuova raccolta dei rifiuti residui, una volta tanto ha fatto la cosa giusta. Naturalmente non tutte le ciambelle vengono col buco e ci sono dei problemi, uno di questi è la qualità della plastica come riferisce Giulio Angelucci, nella sua intervista di mercoledì 18 settembre al quotidiano Alto Adige, il 25% della plastica viene scartato e quindi incenerita. La causa viene fatta risalire al malcostume di alcuni cittadini che confusi o di proposito infilano nelle campane un po' di tutto e Angelucci insieme ai consulenti incaricati dal comune di Bolzano, a ragione consiglia di togliere le campane stradali.

Quando tra settembre e novembre dello scorso anno Ambiente & Salute incontrò gli amministratori cittadini, avevamo previsto il problema che nasce soprattutto dalla paura di un aumento della tariffa o delle sanzioni. Glielo disse pure Natale Belosi esperto nazionale di rifiuti da noi chiamato nel giugno di quest'anno che incontrò l'Assessora Patrizia Trincanato e il direttore dell'uff. Tutela Ambiente Renato Spazzini. Ci risposero che non si potevano stravolgere di colpo le abitudini di bolzanini, che l'amministrazione pensava ad una politica di piccoli passi e che mano a mano che si andava avanti si sarebbe visto e provveduto alle eventuali correzioni. Ora siamo arrivati al dunque.

Quello che sconcerta è che Angelucci che essendo a capo dell'uff. Gestione rifiuti provinciale è un buon conoscitore del mondo dei rifiuti e dei sistemi di raccolta, smaltimento, riciclo e altro ancora, consiglia il Comune di togliere le campane stradali e di istituire più centri di riciclaggio in città ai quali mandare i cittadini per conferire plastica, vetro, metalli e carta con una serietà impressionante. Immaginate le centinaia di persone che settimanalmente si recano con auto e cartoni vari pieni di ogni ben di dio nei centri di riciclaggio che poi al momento sono uno solo visto che quello ai piedi del Colle raccoglie solo apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE). Il sistema viene usato e funziona mal sopportato dagli abitanti di molti centri della provincia dove sembra più facile raggiungere i centri di riciclo.

Eppure le alternative ci sono e sono a portata di mano: sarebbe sufficiente dotare le famiglie di sacchetti colorati e personalizzati nel quale mettere a seconda del colore la carta, la plastica, il vetro e il metallo che devono essere raccolti sotto casa a giorni prestabiliti. La personalizzazione dei sacchetti è importante in quanto rende il cittadino con nome e cognome responsabile di quanto mette nei vari sacchetti. Se a questo aggiungiamo una tariffa congruamente commisurata alla quantità di residuo conferito, il gioco è fatto e Bolzano potrebbe far parte con orgoglio dell'Associazione Italiana dei Comuni Ricicloni.

Non è fantascienza ne frutto di fantasia, questo è avvenuto in tutti i comuni italiani che hanno puntato con successo al riciclo dei propri rifiuti, raggiungendo in poco tempo quote attorno all'80% di riciclato.

Sorprende che Angelucci non lo sappia, ma da noi si fatica a far proprie le buone pratiche altrui, si guarda solo all'orto di casa.

Belosi nell'incontro con gli amministratori aveva anche consigliato il Comune di istituire in proprio un centro di riciclo e smistamento che oltre alle ricadute occupazionali avrebbe potuto esercitare un preciso controllo delle varie frazioni e consigliò pure un centro di ricerca con lo scopo di osservare il residuo per individuare ulteriori frazioni riciclabili e ridurre le quantità da smaltire con l'incenerimento. Osservò pure che la presenza di un inceneritore da 130.000 ton condizionava pesantemente l'intero sistema rifiuti provinciale.

Stupisce anche che l'ufficio Ambiente della Provincia si faccia sorprendere dal risultato della differenziazione dell'umido, con il digestore di Lana sottodimensionato quando da anni si attende che Bolzano si allinei con gli altri comuni della provincia, soprattutto con la raccolta di umido che infastidisce il funzionamento dell'inceneritore. Intanto 8.000 ton. di rifiuti umidi finisce a Verona e i cittadini ne pagano pure i trasporti. Ma si sa le istituzioni pubbliche arrivano sempre in ritardo e con l'acqua alla gola.

 

Bolzano, 22 settembre 2013

Ambiente & Salute Argante Brancalion