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Foto: Facebook/Giorgia Meloni
Politics | Meloni da premier

Meloni in premier league

Giorgia Meloni con il 4 % si propone come candidata premier

E' un teatrino già visto: quando in Italia si avvicinano le elezioni, i partiti entrano in fibrillazione. Pur mancando quasi sei mesi alla gara, i politici già sgomitano ai blocchi di partenza. Ognuno cerca di accaparrarsi una maglia che  possa favorire la propria corsa verso il traguardo della rielezione. I cambi di squadra - arrivati a 526 tra camera e senato - stanno aumentando in una spirale vorticosa: sono ormai dieci al mese. Il record spetta al senatore napoletano Luigi Compagna. Nella legislatura che volge a termine ha cambiato casacca nove volte, passando tra sigle sconosciute agli elettori: dal gruppo misto a Gal, Ap, Gal, CoR, misto, Gal e Federazione della libertá. Compagna: "Il cambio di gruppo è un diritto."  Una concezione grottesca della politica che si orienta al proprio ego ed al trasformismo dilagante. In questo caos c'è un'unica certezza: che tra nuove sigle, cambi e resuscitazioni ne vedremo delle belle.

Un assagio di questa follia politica ci ha dato in questi giorni Giorgia Meloni, proponendosi come leader del centrodestra: " Mi diranno che sono donna, mamma, troppo di destra, ma io vado avanti fin dove mi porta il mio popolo. Sono in campo per la leadership del centrodestra e quindi dell'iItalia. Del resto se é in campo Di Maio possiamo competere anche noi. Se gli italiani mi vogliono come premier, sono pronta."  Ovviamente nel circo della politica non c'è limite alla megalomania: la segretaria di un partitino del 4 per cento si autocandida alla guida del paese. La Meloni non ha mai sofferto di complessi di inferiorità. A15 anni era giá iscritta ai movimenti giovanili di Alleanza Nazionale, sostenendo che "la politica non deve essere una carriera".  La carriera invece era dietro l'angolo, ma non certo per merito proprio. Il suo padrino politico che l'ha sdoganata è stato Gianfranco Fini che nel 2008 a soli 31 anni la promuove a ministra per la gioventù. Di questa sua decisione Fini si è amaramente pentito: "Che delusione! Una ragazzina che si è montata la testa e ha dimostrato ingratitudine." 

Dopo la rottura con il centrodestra di Berlusconi la Meloni assieme a La Russa e altri fascisti ha fondato nel 2013 i Fratelli D'Italia, diventando capogruppo alla camera.

Nel 2015 è venuta a Bolzano per sostenere la candidatura di Maria Teresa Tomada al consiglio comunale e ha depositato un mazzo di fiori al Monumento della vittoria, chiedendo l'introduzione di una "festa di unitá nazionale".

La sua vicinanza al fascismo é rimasta salda: "Basta con questa storia del fascismo e dell'antifascismo. Siamo nati a ridosso degli anni 80 e 90 e siamo tutti protesi verso il nuovo millennio." Di Benito Mussolini dice che "è un personaggio complesso che va storicizzato."  Nei discorsi pubblici la quarantenne parla un italiano intriso del suo romanesco di borgata.

Che un simile personaggio possa chiedere seriamente la leadership del centrodestra e la candidatura a premier ci dimostra inequivocabilmente il livello preoccupante raggiunto dalla politica italiana.

 

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Faber Simplicius Mon, 10/02/2017 - 12:20

... mah non so, mi pare che il livello raggiunto della politica italiana sia molto meno preoccupante di quello che si voglia far credere ridicolizzando la Meloni, mentre il contenuto del presente articolo dimostra di certo il livello del pregiudizio di chi ancora utilizza categorie politiche del XX secolo (i fascisti, i fascisti!!!) nel tentativo di demonizzare gli uni rispetto agli altri.
Prescindendo per comodità da qualsiasi analisi dei contenuti...

Mon, 10/02/2017 - 12:20 Permalink