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"Ricorso per nulla necessario"

L'avvocato di Jannik Sinner, Jamie Singer, si mostra fiducioso dopo la mossa della Wada. Grande sconcerto ma anche grande solidarietà a tutti i livelli con il numero 1 del mondo. "Nulla da nascondere".
Jannik Sinner
Foto: Jannik Sinner/Facebook
  • Tutti (o quasi) con Jannik. Tutti pronti a giurare sulla sua innocenza. Federazione, tennisti, commentatori ritengono” incomprensibile” il ricorso dell’Agenzia mondiale anti-doping  contro l’assoluzione di Sinner da parte del tribunale indipendente. Come si ricorderà il verdetto da parte della International Tennis Integrity Agency era arrivato opo che un tribunale indipendente aveva acclarato che il tennista pusterese era stato vittima di una contaminazione involontaria al Clostebol.  C’è chi intravvede nell’azione della Wada una mossa politica per riacquisire un po’ della credibilità persa dopo una serie di scandali. La Gazzetta dello Sport ha intervistato, Jamie Singer, l’avvocato che ha assistito Jannik Sinner durante la prima inchiesta. 

    "Siamo rimasti sorpresi anche noi, a dire il vero. Dopo che Jannik era stato trovato positivo al Clostebol in quantità infinitesimale, la International Tennis Integrity Agency ha capito la delicatezza del caso e si è rivolta a un esperto tribunale indipendente invece che pronunciarsi direttamente. Speravamo che l’esperienza dei tre specialisti dello Sport Resolution Panel, e i loro giudizi ben circostanziati e documentati, avrebbero convinto le parti che la questione si fosse risolta in maniera corretta", ha detto Singer. “La Wada – ha aggiunto- ritiene che sia in qualche modo responsabile per le azioni del suo team e per questo chiede che venga punito. La sospensione è la pena che loro chiedono per quella che loro considerano negligenza. Tutti siamo consapevoli che la Wada ha il pieno diritto di fare questa azione, appellarsi era nelle sue possibilità e sappiamo quanto sia complicata l’opera di vigilanza sul doping e sull’integrità del mondo dello sport. Detto questo, riteniamo che il ricorso non fosse davvero necessario".

    Ieri Jannik Sinner aveva esternato la propria delusione in una nota: "Non ho nulla da nascondere - ha scritto - e, come ho fatto per tutta l'estate, collaborerò pienamente con il processo d'appello e fornirò tutto ciò che è necessario per dimostrare la mia innocenza ancora una volta. Negli ultimi mesi e nel corso di questo processo ci sono state tre distinte udienze che hanno confermato la mia innocenza - prosegue Sinner - Diversi mesi di audizioni e indagini sono culminati con tre giudici di alto livello che hanno esaminato ogni dettaglio in un'udienza formale. Hanno emesso una sentenza approfondita che spiega perché mi hanno ritenuto non colpevole, con prove chiare e la mia collaborazione".