“Ce l’abbiamo fatta”
Il lungo e tortuoso percorso della riforma sanitaria sembra finalmente essere giunto a un punto di svolta. Oggi, 29 novembre, la giunta provinciale ha dato infatti il via libera al piano sanitario 2016-2020. Non nasconde la soddisfazione l’assessora Martha Stocker che ha salutato la decisione della giunta con un eloquente “ce l’abbiamo fatta, ora possiamo brindare”. A farle eco il presidente della Provincia Arno Kompatscher che si è detto lieto “per il processo partecipativo e l'ampio consenso anche al di fuori della giunta provinciale. Abbiamo accolto le osservazioni dove era possibile, ma non ne è uscito un documento annacquato”. In 550 hanno preso parte alle discussioni, alle audizioni e ai workshop, dai collaboratori del settore sanitario alle rappresentanze di interesse e parti sociali, dalle organizzazioni dei pazienti ai rappresentanti politici.
Sfide e obiettivi
Diversi sono i fattori di cui, inevitabilmente, dovrà tenere conto il nuovo Piano: il progressivo invecchiamento della società, l’aumento delle malattie croniche, lo sviluppo della medicina, la carenza di medici, le mutate aspettative della popolazione, le nuove cornici normative. “Delle 98mila persone over 65, tre quarti soffrono di malattie croniche, con trend in aumento: nel 2030 in Alto Adige gli over 65 saranno più di 149mila”, riassume Stocker che aggiunge: “Sono le necessità dei pazienti e non quelle delle strutture che devono essere messe in primo piano”. Il documento intende assicurare le basi organizzative come premessa per un'elevata qualità dell'assistenza futura, che sia sicura, appropriata, interdisciplinare e sostenibile anche sul piano finanziario.
I 3 cardini
Il Piano punterà su: prevenzione, assistenza sul territorio e quindi vicina al domicilio, rete ospedaliera provinciale per acuti e emergenze. Nel primo caso si parla di riduzione al minimo del rischio per determinate malattie e della promozione di buone condizioni di salute con misure riguardanti tra l’altro stili di vita, screening, prevenzione incidenti domestici, lavoro, ambiente e salute, sicurezza alimentare. Il secondo punto prevede un rafforzamento della rete fra servizi sanitari e sociali sul territorio, la collaborazione dell’assistenza infermieristica domiciliare e integrata con l’assistenza domiciliare, la cura e la riabilitazione specialistiche vicino al domicilio e l’assistenza nelle case di riposo e nelle residenze per anziani. Per quel che riguarda l’assistenza nella rete ospedaliera la parola d’ordine è “interconnessione”. Gli ospedali comprensoriali (Merano, Bressanone, Brunico) saranno organizzati secondo il principio “un ospedale, due sedi”, attraverso una gestione unificata con responsabili in entrambi gli ospedali. In quanto ai tempi di ricovero abbreviati nella medicina moderna questi provocano una riduzione dei posti letto per acuti, che viene tuttavia compensata dalla modifica nei posti letto per post acuti, riabilitazione e ricoveri temporanei di transito. L’ultimo sguardo è per l’assistenza sanitaria internazionale, ambito nel quale “l’Alto Adige vanta un alto livello grazie a convenzioni con strutture sanitarie nel resto d'Italia e nei Paesi germanofoni”, così Stocker.
La tregua
Un terreno comune è stato trovato da Pd e Svp che nei giorni scorsi si erano spesso scontrati sul piano sanitario. “Dopo un percorso politico durato oltre due anni - ha fatto sapere attraverso una nota il Gruppo sanità del Partito democratico - si è finalmente giunti ad una condivisione sostanziale di quanto elaborato. L’ultima versione del piano, oltre alle modifiche effettuate dopo l’ascolto delle varie parti sociali, recepisce importanti suggerimenti elaborati dal Gruppo Sanità del Pd ed incorporati negli articoli della riforma. Queste modifiche rendono il PSP pienamente condivisibile oltre che nelle affermazioni di principio, anche nella visione complessiva del futuro percorso della sanità locale”. E ancora: “in sintesi, le novità più importanti riguardano: una maggior integrazione tra Piano sanitario e Piano sociale (con una chiara definizione della strategia per la Medicina del territorio); il potenziamento del Piano per la prevenzione, l’unificazione del sistema di prenotazione nel Cup unico provinciale ed un’equa divisione dei posti letto negli ospedali”. I dem auspicano “un grande lavoro di squadra” - dal momento che “la sanità sarà soggetta nei prossimi anni a cambiamenti epocali sui versanti sociale ed economico” - con i colleghi responsabili delle politiche sanitarie della Volkspartei con i quali si è deciso di aprire un tavolo permanente di confronto. Tesi, tuttavia, continuano a essere i rapporti con i sindacati, l’Anaao ha infatti annunciato diversi ricorsi per ottenere dati sui costi standard, ad esempio, ma anche contro l’introduzione del cosiddetto sistema di controllo orario Sp Expert per i medici dell’ospedale di Bolzano, uno degli obiettivi di budget 2017 dei primari voluto dall’Asl che verrà applicato al personale sottoposto a turni in moda da ottenere il massimo della produttività da tutti i dipendenti come già accade in fase sperimentale in tre reparti del San Maurizio (Cardiologia, Ginecologia e Radiologia).