Bonazza reloaded
Niente più post compulsivi sulle siringhe nei parchi, sugli immigrati “brutti, sporchi e cattivi” e niente più foto autocelebrative come quelle scattate durante i blitz nei pronto soccorso. Dopo che Facebook ha fatto piazza pulita dei profili dei militanti di Casapound bannandoli, a Bolzano (ma non solo) i sedicenti fascisti del terzo millennio, complice l’assopimento degli appetiti elettorali visti gli ultimi flop delle europee e delle provinciali, latitano. Hanno traslocato altrove (insieme a Forza Nuova). Dove? Su Vkontakte, il social network russo creato nel 2006 dal fondatore di Telegram, Pavel Durov, e dal 2014 passato nelle mani di due oligarchi, Igor Sechin e Alisher Usmanov (il primo, ceo della compagnia petrolifera Rosneft; il secondo, proprietario dell’Arsenal) vicinissimi a Vladimir Putin. Sulla piattaforma, molto simile graficamente a Facebook, è sbarcato tempo fa anche Andrea Bonazza, consigliere comunale di Casapound Bolzano, di recente citato nel programma condotto da Valentina Petrini, Fake - La fabbrica delle notizie, in onda ogni mercoledì sul canale Nove, per aver postato un video, che ha totalizzato oltre 1.500 visualizzazioni, in cui un folto manipolo di nostalgici franchisti, braccio teso per il saluto fascista, intonano l’inno falangista “Cara al sol”.
Nel servizio dedicato a Vk, “Il nuovo covo dell’estremismo nero”, andato in onda 15 giorni fa (qui la puntata integrale), si parla soprattutto di Francesca Rizzi, meglio nota come “Miss Hitler”, “titolo” che ha vinto partecipando l’estate scorsa a un concorso online lanciato proprio sul social russo e poi rimosso. Due giorni fa è stata diffusa la notizia che la 26enne nominata “l’ariana più bella del mondo”, con aquila e svastica tatuate sulla schiena, è fra i 19 indagati per costituzione e partecipazione ad associazione eversiva e istigazione a delinquere nell’inchiesta “Ombre nere” sul presunto tentativo di creare un nuovo movimento ideologico nazista chiamato “Partito Nazionalsocialista Italiano dei Lavoratori”. La ragazza milanese, che su Vk scriveva frasi come “a morte i giudei maledetti”, ha rappresentato l’Italia alla conferenza di ultranazionalisti che si sono ritrovati a Lisbona lo scorso 10 agosto. Seduta al tavolo dei relatori aveva concluso così il suo intervento: “Per i nostri figli, e per la salvaguardia della razza ariana, organizziamoci contro la tirannia ebraica. Sieg Heil”. E saluto romano di contorno.
Postilla: stasera festeggeranno 20 anni di carriera con un concerto i Green Arrows, band nata nel capoluogo altoatesino che da sempre si è dichiarata apolitica ma le cui “spiccate simpatie” per la galassia neofascista e neonazista sono ben note. Il luogo dell’evento è sconosciuto (la tendenza è quella di mantenere un basso profilo), sulla relativa pagina Facebook si parla di un generico “North East Italy”, ma non è difficile capire che si terrà in Alto Adige. Per maggiori informazioni vale il buon vecchio passaparola o c’è a disposizione un indirizzo e-mail. Cosa non si trova nel sottobosco bolzanino.