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“Turismo, i vantaggi dell’integrativo”

Stabilizzazione degli stagionali, aumenti, sanità complementare: Antonella Costanzo spiega i punti di forza del contratto provinciale per i 35.000 lavoratori del settore.
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Foto: Pixabay

salto.bz: Antonella Costanzo, segretaria della Filcams-Cgil/Agb dell’Alto Adige, il nuovo contratto intergrativo del turismo sta entrando a regime. Quali sono le novità introdotte?

Antonella Costanzo: l’integrativo unitario del turismo che abbiamo sottoscritto a marzo 2019 con Hgv e le altre organizzazioni datoriali si rivolge a 34-35.000 lavoratori del settore in Alto Adige, di cui circa 26.000 stagionali. L’intesa è importante sia perché interessa un numero elevato di persone, sia perché per la prima volta permette ai sindacati di ragionare nell’ambito del turismo su alcuni argomenti fondamentali come la sanità integrativa. Un elemento aggiuntivo e prezioso che grazie all’accordo viene riconosciuto a tutti i lavoratori, anche a quelli stagionali. Stiamo quindi definendo il fondo sanitario territoriale o comunque l’ente che fornirà le prestazioni di welfare integrative ai dipendenti.

 

Che valore ha il contratto integrativo, sia dal punto di vista economico che delle altre agevolazioni?

I pilastri della piattaforma provinciale sono tre: il consolidamento dei rapporti di lavoro stagionali, per cui con la maturazione di una certa maturità di servizio avviene la stabilizzazione del lavoratore, l’aumento economico nel corso del triennio e come dicevo la sanità integrativa.

 

Nel dettaglio quanto vale l’aumento in busta paga?

In pratica raddoppiano i 50 euro in più mensili, aggiuntivi rispetto al contratto nazionale, già previsti dal precedente elemento provinciale. L’incremento però, corrispondente a 100 euro, viene spalmato su tre anni. Significa se i primi 20 euro sono stati già erogati con maggio 2019, ulteriori 15 euro saranno erogati con maggio 2020 e il residuo verrà versato nelle buste paga entro il maggio 2021.

 

Il consolidamento dei rapporti in che modo si applica nel concreto?

Noi sappiamo che i rapporti di lavoro stagionale non entrano nella casistica della normativa per la limitazione dei contratti a tempo determinato, quindi un lavoratore stagionale può rimanere tale tutta la vita in base alle norme contrattuali del settore. L’unico requisito è che un’azienda, per assumere un lavoratore stagionale, necessita di essere qualificata come attività stagionale. Da decreto del Presidente della Repubblica deve chiudere o 120 giorni frazionati durante l’anno oppure 70 continuativi. Noi ci siamo resi conto che in Alto Adige la stagione è molto più lunga. Quindi nel nuovo contratto è stata introdotta una nuova stagionalità, chiamata Alto Adige-Südtirol, che va ad ampliare moltissimo il numero di aziende che possono ricorrere al lavoro stagionale. Allo stesso tempo però siamo si garantisce il consolidamento dei rapporti di lavoro. Cosa comporta, nel concreto? Se un dipendente ha maturato 24 mesi di anzianità nel settore turistico può rivendicare il consolidamento, cioè la trasformazione del suo contratto a tempo indeterminato, entro sei mesi dalla decadenza dalla maturazione del diritto.

 

La considerazione implicita è che alla persona interessata convenga la stabilizzazione, piuttosto continuare di anno in anno ad alternare lavoro stagionale e poi disoccupazione. È così?

Sì, per dei motivi precisi. Se io devo chiedere un mutuo alla banca, e ho un contratto comunque a scadenza, l’istituto ci penserà due volte prima di concederlo. Quindi, se da una parte c’era l’opportunità del lavoratore di andare in disoccupazione, dall’altra però ci sono una serie di diritti e condizioni di tranquillità che un contratto a tempo indeterminato garantisce. È vero che il contratto stagionale presuppone il diritto di precedenza, ma spesso i lavoratori non lo rivendicano e può capitare che se qualcosina è andato storto quel lavoro o non ce l’hai più e ti devi ricollocare o magari trovi un’altra occupazione, ma non hai più la garanzia dello stesso reddito o dello stesso luogo di lavoro. Quindi la valutazione politica fatta dal sindacato è la seguente: è importante provare a garantire delle condizioni di stabilizzazione per questi lavoratori, per dare loro una stabilità e maggiore serenità proprio di vita.

 

L’integrativo sta funzionando?

Gli effetti del contratto li vedremo con l’anno prossimo. Visto che siamo andati a riconoscere 12 mesi di maturazione, fino a marzo-aprile del 2020 non cominceremo a vedere l’efficacia della nuova piattaforma provinciale. Detto questo, in ogni caso è importante che si diffonda la conoscenza tra i lavoratori di questa possibilità: i dipendenti devono sapere di poter rivendicare il diritto a essere stabilizzati, pena la decadenza. C’è però un mito da sfatare, che con il contratto stagionale si guadagni di più. A conti fatti non è vero.

 

La busta paga dei mesi di lavoro non deve fuorviare?

Esatto. Il contratto a tempo indeterminato garantisce maggiori diritti ma nel medio periodo sembrerebbe far guadagnare meno il lavoratore. È così perché la retribuzione annuale lorda di uno stagionale è maggiore di quella di un lavoratore a tempo indeterminato. Ma il motivo è che al primo viene liquidato tutto in busta paga, tredicesima, quattordicesima, ferie e permessi non goduti, e in più va in disoccupazione alla chiusura dell’attività. Il dipendente stabile invece che va in ferie a fine stagione continua a maturare tutti i trattamenti, compreso il Tfr, in tutti i mesi dell’anno, oltre che la contribuzione previdenziale. Insomma, se io faccio un’analisi complessiva vedo che con la stabilizzazione il lavoratore guadagna pezzi di retribuzione che però vedrà in modo differito. Questo è importante, se si valutano i vantaggi del consolidamento.

 

Il tempo indeterminato insomma conviene?

Sì. Il principio di fondo è che quanto ti garantisce un contratto a tempo indeterminato non potrà mai garantirtene uno stagionale. È sicuramente un concetto che cambia il sistema del turismo altoatesino per come si è sviluppato fino ad oggi, ma visto che la stagione si allunga sempre più è doveroso garantire la salvaguardia e la stabilità dei posti di lavoro.

 

C’è il rischio che le aziende adottino un turnover accentuato per evitare che i lavoratori arrivino vicino ai 24 mesi e quindi li allontanino prima di doverli stabilizzare?

Avevamo già concordato con le imprese un minimo di contratto, che non può stare sotto i dieci mesi, e dunque non possono fare cose diverse. Ma c’è un altro elemento: c’è un bisogno elevato di lavoratori qualificati e professionali che garantiscano la copertura delle stagioni e per di più gli alberghi fanno fatica a trovare la manodopera necessaria. Non abbiamo la sensazione che si possa innescare un boicottaggio dell’integrativo. Ma anzi riscontriamo le condizioni affinché questo contratto possa andare incontro alle esigenze di tutti: degli albergatori, di avere la garanzia del personale formato e qualificato per l’intera stagione, e dei lavoratori che avranno maturato maggiori diritti e un rapporto di lavoro più stabile.

 

La sanità integrativa quando sarà disponibile?

L’intesa prevede che dal primo di gennaio o comunque dal 2020 si garantisca la sanità integrativa a tutti i lavoratori, un sistema che non si sostituisca al welfare pubblico ma che ne sia compensativo. Durante l’anno si andrà a costituire un fondo coordinato da sindacati e associazioni datoriali per prestazioni specifiche destinate al settore turistico. Questo è un elemento molto qualificate a nostro avviso: la presenza nella platea dei beneficiari di tutti i lavoratori, compresi quelli a tempo determinato e stagionale. Che sono solitamente esclusi dalla sanità integrativa, ma che però hanno gli stessi diritti di chi è stabile.