Society | Don Mario Gretter

Una Pasqua di nuove speranze

Il parroco del Duomo di Bolzano è il delegato diocesano per l'ecumenismo e il dialogo interreligioso. Viene da una famiglia mistilingue e ha studiato per due anni l'arabo a Il Cairo.

Quali sono i segni di speranza in questa Pasqua 2013?
La Pasqua mutua il suo nome dall’ebraico Pesach che significa passaggio. E’ in sé un messaggio forte e di grande speranza. C’è un uomo che torna alla vita ed un sepolcro chiuso che viene riaperto. Dobbiamo pensare al superamento dei limiti che tante volte ci poniamo da soli, porte che spranghiamo e che pensiamo chiuse per sempre. E’ un messaggio difficile perché per arrivare alla risurrezione occorre passare per la morte. Vuol dire che o ti spendi fino in fondo oppure alla risurrezione non ci arrivi. Però lo spendersi non è fine a sé stesso. 
Questo 2013 è un periodo di grave crisi economica, tempo di incertezza e di precarietà. Il messaggio che ci dà la Pasqua è un  “forse anche la tua vita deve cambiare”. Un messaggio che non è rivolto solo alla vita personale ma anche alla società, alla  nazione, alla città. Forse la vita che abbiamo vissuto finora è destinata a morire. E se entriamo in questa dinamica di rilettura e rivisitazione forse possiamo risorgere, rialzandoci in piedi. 

E’ un messaggio che può avere un suo appeal anche per il non credente? 
C’è una persona che si dona completamente, addirittura fino a morire, e non solo per quelli che gli stanno simpatici. Ci viene chiesto di osare di più, in un momento in cui la paura è tanta e l’altro viene guardato in genere con diffidenza. 

Abbiamo parlato di porte chiuse, addirittura sbarrate. Perché in questi giorni sia il papa che il vescovo sono andati nelle carceri? Che significato ha la loro visita?
I nostri vescovi sono andati in carcere con una certa regolarità a Natale e a Pasqua. Sono due momenti grandi nei quali festeggiare, ma soprattutto nei quali dare una parola di speranza e dire che c’è una possibilità di liberazione per tutti. Non basta dirlo, bisogna anche vedere cosa implica questo per noi come società. Cosa vuol dire investire anche lì dove sembra non valga più la pena, dove “è meglio buttar via la chiave”. In sostanza è un ribadire la centralità e la dignità della persona. Nel cammino della Via Crucis Gesù viene spogliato dalle vesti. Ecco, se noi accettiamo che ci siano persone vengono denudate dalla loro dignità e devono rimanere nude punto e basta, allora abbiamo evidentemente perso qualcosa dell’umanità che Cristo fatto risorgere. Un’altro dei simboli più importanti della Pasqua è la luce che nella notte di Pasqua squarciale tenebre. Si parte da una fiammella alta tre centimetri che però è contagiosa e si trasforma in una responsabilità. 

In questi giorni si parla molto del nuovo papa Francesco. Chi è quest’uomo?
In Habemus Papam Nanni Moretti aveva descritto con ironia una gerontocrazia da casa di riposo. Un gruppo di babbioni che si ritrovano lì e si muovono. E’ l’impressione che suscita il conclave. In realtà esiste uno forte spirito che è indipendente dall’età e che può scardinare anche tutte le macchinazioni di potere che ci sono. 
Bisogna dare atto a Benedetto XVI, che con la scelta di ritirarsi ha determinato un passaggio che richiede altri passaggi. 
Papa Francesco segue la sua biografia: non fa cose strane, semplicemente continua a fare quello che faceva prima. E’ lì forse il punto importante: demitizzare questa figura del papa, vista come ieratica e intoccabile e che deve stare all’interno di un certo protocollo. E portare invece il papa a quello che dovrebbe essere e cioè un servizio di esemplarità. Papa Francesco svolge questo compito in una maniera molto diretta. E questo sta scardinando tante porte chiuse a priori nei confronti della  chiesa...

D’altronde nella storia c’è stato già un altro non dotto teologo che si chiamava Francesco. 
Quelle di papa Francesco sono scelte oculate, non si tratta di marketing. E’ una persona intelligente che sta cercando di parlare al cuore delle persone. In un tempo di tecnici, di lacrime e sangue, di “si deve fare così sennò siamo rovinati”, sta dando una risposta ad un altro lato della nostra vita che forse era stata messa da parte. La sta riprendendo come grande forza. E’ questo il solco sul quale papa Francesco si sta muovendo. 
Poi come in tutti i governi si tratta solo dei primi 100 giorni. A parte l’entusiasmo, che comunque mi sembra ben riposto, occorrerà verificare quel che riuscirà a fare, al di là delle sue scelte personali. Un messaggio l’ha lanciato forte e chiaro dicendo “per le cose che mi riguardano sono pronto”. Come per dire che se non riuscirà nel resto forse non sarà dipeso da lui.