Culture | La polemica

Caso La Comune: ecco le reazioni

La decisione di Provincia e Comune di Bolzano di negare i contributi al Circolo fondato da Sandro Forcato ha suscitato numerose e veementi proteste.

Innanzitutto è intervenuto il cda del Circolo, costituito da Elisa Forcato, Lidia Menapace e Mario SancoLa Comune ha rigettato in toto l’accusa di ostruzionismo legata alla verifica tecnica sul bilancio richiesta dalla Provincia ed affidata ad un commercialista esterno in tandem con il revisore de La Comune

“L'istruttoria tecnica tra i nostri esperti e l'incaricato esterno si è interrotta dopo dei contatti verbali, in cui sembrava che fosse tutto concluso positivamente (dicembre 2014). Dopo tre mesi scopriamo che l'esperto esterno ci accusa di ostruzionismo, dunque abbiamo richiesto cosa mancasse e non ci è stata data risposta scritta. Non abbiamo mai avuto una richiesta di integrazione di documenti o di chiarimenti dallo stesso.”

Per i membri del cda del Circolo la documentazione in loro possesso dimostra la veridicità della loro versione dei fatti e a questo punto l’unica via indicata appare quella dell'apertura di un contenzioso (“per quanto detto ci tuteleremo nelle sedi opportune”).

Quanto è avvenuto è stato commentato anche dal consigliere comunale bolzanino del Movimento 5 Stelle Alberto Filippi. In particolare Filippi fa riferimento al dibattito intercorso nella commissione cultura del Comune di Bolzano, che a più riprese si è dedicata alla questione. 
Filippi conviene che nelle riunioni della commissione cultura è emersa la necessità di invitare il Circolo La Comune a realizzare “una stagione artistica con un numero inferiore di proposte e meno commerciali al fine di dare spazio a compagnie emergenti e più giovani”. Ma Filippi attacca anche frontalmente la Provincia arrivando a configurare un danno per il Comune legato al blocco dell’attività de La Comune

“La critica principale sottintesa  è che La Comune produce molto a basso costo e in più riempie le sale di gente di tutte le età e condizioni sociali. In merito agli abbonati, sono tanti i 400 citati anche rispetto al Teatro Cristallo e alla Fondazione Haydn. L’introito da biglietti è pari a 108.000,00 euro. Il 90% degli introiti del Cristallo con l'affitto delle sale provengono dagli spettacoli della Comune. Un risparmio per il Comune poiché senza quelle entrate sarebbe costretto ad aumentare i contributi al teatro Cristallo.”

Filippi conclude affermando salomonicamente “alla Comune attualmente non c’è alternativa, ma che bisogna cercare di trovarla”.

Sulla stessa linea di Filippi e forse ancora irruento nel suo attacco è Andreas Perugini, di Alto Adige in Movimento. 

“Quanto riportato dal comunicato della Provincia e rilanciato dalla stampa o non corrisponde al vero, o si riduce ad un vergognoso attacco ad hominem contro la presidente dell’associazione”

Per Perugini “esiste un preciso disegno per eliminare le associazioni culturali, soprattutto quelle non allineate e non al servizio come La Comune - benché apparentemente della stessa area politica - per farle sostituire da cooperative di servizi neocostituite ad hoc prive di storia e di legami territoriali e al servizio dell’assessorato”.
Il presidente di Cineforum Bolzano precisa: “le cooperative di servizi promuovono praticamente su incarico una cultura spettacolo, usa e getta, che non lascia nulla sul territorio se non risvolto d’immagine politica a fini elettoralistici”. Perugini supporta le sue argomentazioni anche con con dei dati. 

“Se la matematica non è un’opinione, al di là dei proclami dell’assessore, nel complesso dal 2009 al 2013 (il periodo della sua nomina ad assessore)* le 141 associazioni presenti 5 anni fa hanno subito tagli per oltre 270.000 euro.
24 associazioni sono scomparse (il 16,22% del totale). Tra le grandi associazioni scomparse ci sono realtà importantissime come il Circolo Masetti che tutti conoscono per l’impegno decennale profuso nel quartiere Don Bosco. Al posto troviamo solo 6 nuove piccole associazioni ma, soprattutto, troviamo la Coop19.”

Perugini conclude sentenziando: “negli ultimi dieci anni, col pretesto della crisi, il centrosinistra ha massacrato la cultura e le sue stesse associazioni di area spianando la strada al depauperamento culturale dell’intera comunità italiana di questa terra”. 

Nel weekend appena trascorso altre reazioni sono apparse sulla stampa locale. Quella del sindaco di Bolzano Luigi Spagnolli, raccolta da Luigi Ruggera per il Corriere dell’Alto Adige, ha fatto specifico riferimento alla ‘regolarità amministrativa’.

“Politicamente abbiamo fatto tutto il possibile, anzi di più. Ma se le carte non sono in ordine, allora avrebbe dovuto preoccuparsi per tempo chi doveva tenerle in ordine”

Sempre il Corriere ha raccolto anche l’accorato appello di Dario Fo, grande amico del Circolo La Comune da oltre 40 anni.

“Sandro Forcato è una risorsa per Bolzano, credo che Provincia e Comune dovrebbero cercare di trovare una nuova forma di collaborazione con il Circolo La Comune. Bolzano sarebbe danneggiata e impoverita dalla chiusura del Circolo”

Sul tema è intervenuto anche il socialista Claudio Della Ratta (“non si può fermare l’arte per qualche scartoffia da burocrati”), che però ha aggiunto “anche se penso che l’affermazione è riduttiva perché immagino che di qualcosa di più di qualche scartoffia si parli”. Sintetizzando poi la vicenda con le seguenti parole. 

“Forcato nei tempi passati faceva comodo, perché riusciva ad offrire quello che le amministrazioni pubbliche non erano in grado di offrire, ed allora si chiudeva un occhio su una gestione forse superficiale della documentazione a supporto dell’attività, mentre ora, che non si ha più bisogno di questo circolo, perché si è autonomi nel gestire l’offerta culturale in argomento e perché probabilmente è meno allineato di altri e difficile da governare, si sopporta con difficoltà e si spera che prima o poi chiuda.”

Per Della Ratta vi sarebbe un disegno preciso (“Prima lo sfratto, poi la diminuzione dei contributi e poi l’azzeramento”) dietro l’azione congiunta di Comune e Provincia. 

Resta ora da vedere quali saranno le conseguenze politiche del siluro inviato al Circolo La Comune. La sensazione è che gli attori (Tommasini in provincia e Trincanato in Comune) abbiano prima fatto i loro calcoli, considerando ‘gestibili’ i ‘ritorni negativi’ della decisione presa. Per Tommasini infatti le prossime elezioni sono lontane e Trincanato non si ricandida.
Al di là di possibili strascichi giudiziari sarà interessante ora seguire con attenzione la prospettiva del ‘bando’ ventilato dalla dagli enti pubblici per dare continuità alla fruizione del teatro leggero a Bolzano.