Society | Niente come prima

Primo Maggio in territorio sconosciuto

Quella del Coronavirus è una crisi che cambia completamente il mondo del lavoro e le sue tradizionali aspettative.
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1 maggio
Foto: Pixabay

Il Primo Maggio è stata sempre una bella festa. Non solo per la stagione, il clima, gli amici, le gite, ma anche per le chiacchere e i ragionamenti sul tema del Lavoro e dei Lavoratori. Anche se non mancavano i richiami ai problemi sociali (fabbriche chiuse, vertenze contattuali, prezzi, retribuzioni), prevaleva l’orgoglio per una storia di successo come quella del continuo miglioramento delle condizioni dei lavoratori. Il mondo aveva il segno più. Il gioco delle parti era noto e collaudato con la tradizionale dialettica tra l’interesse del “padrone” e quello dei dipendenti, il ruolo dello Stato e delle imprese, tra i Paesi forti e quelli più deboli in Europa e nel mondo. Dopo tre mesi di Coronavirus, il mondo è completamente stravolto e non solo perchè non si può fare la scampagnata nella natura con gli amici. Del mondo di tre mesi fa, è rimasto poco o nulla. Milioni di posti di lavoro sono stati cancellati in Italia e nel mondo, persone considerate benestanti si sono impoverite, settori economici di punta si sono ritrovati in coda, le “locomotive” dell’economia faticano come e più degli altri. Cresce la paura e l’insicurezza circa i redditi presenti e futuri. Le forze in campo sono rimescolate: a manifestare in piazza per la ripresa dell’attività sono i lavoratori autonomi e le piccole imprese, a sollecitare lo Stato Assistenziale sono spesso gli ambienti più liberalisti. Tutte le previsioni economiche portano il segno meno. C’è poco da festeggiare questo Primo Maggio 2020. Non serve richiamare i successi del passato. C’è semmai da cercare di capire un percorso nuovo in questo territorio sconosciuto, sapendo che tutte le vecchie mappe sono inservibili. Ci sono da trovare i nuovi compagni di viaggio nel mondo del lavoro dipendente, ma anche di quello autonomo e dell’impresa. C’è da ritrovare la collocazione giusta tra la comunità locale, quella nazionale e quella europea. C’è da accettare il cambio di ruoli e la fatica della salita per uscire dalla tremenda crisi che abbiamo ancora davanti. E’la prima Festa del Primo maggio di una nuova era. (www.albertostenico.it)