I test e il nodo farmacie
Si avvicina il primo weekend-Corona pass - il salvacondotto che consente l’accesso ai locali interni di bar e ristoranti in Alto Adige - e aumentano le file davanti alle strutture abilitate per i test anti-covid. Oggi, 30 aprile, è l’ultimo giorno in cui è possibile sottoporsi al tampone antigenico al Palaresia di Bolzano (unico centro nel capoluogo in cui non è richiesta la prenotazione), dove ieri si sono registrate lunghe code. Lunedì e martedì si potrà ancora usufruire dei punti attivati nei quartieri per i test nasali gratuiti, ma con le richieste che crescono il Comune ha deciso di aprire dal prossimo mercoledì il Palaonda di via Galvani: ci si potrà testare, ma solo su prenotazione, lunedì, mercoledì e venerdì dalle 13 alle 19.30; martedì, giovedì e sabato dalle 7.30 alle 14.
Lo screening continuerà anche in piazza Magnago al mattino e all’unibz nel pomeriggio e sarà inoltre allestito un tendone accanto al padiglione W dell’ospedale San Maurizio.
Il nuovo calendario è così articolato (prenotazione obbligatoria attraverso la piattaforma online disponibile sul sito del Comune):
- Sala Rosenbach in piazza Nikoletti, 4 (fino a martedì 4 maggio)
- Sala Europa in via del Ronco, 11 (fino a martedì 4 maggio)
- Sala B Casa Altmann in piazza Gries, 18 (fino a martedì 4 maggio)
- Università di Bolzano, piazza Università, (da lunedì a sabato, orario 13-18)
- Tensostruttura padiglione W ospedale San Maurizio (da lunedì a sabato, orario 13-18)
Per la stazione di test di piazza Silvius Magnago è invece necessario prenotarsi su asdaasabes.prenotami.cloud.
Altrimenti c’è l’opzione test nasali in autosomministrazione gratuiti nelle farmacie, tema intorno al quale nelle ultime ore si è sollevata la polemica. “Lo screening - scrivono in una nota il consigliere provinciale del Pd Sandro Repetto e il segretario del partito Alessandro Huber - è operazione di carattere provinciale, della sanità, e non può essere di fatto imposto come balzello ai Comuni che non hanno a bilancio nulla di simile per coprire una voce di spesa che per la città capoluogo supererebbe le svariate centinaia di migliaia di euro. I Comuni danno già tutto: personale per i tamponcini (solo Bolzano più di 200 dipendenti), tolgono le tasse per l’occupazione di suolo pubblico e hanno messo a disposizione anche aiuti economici come in sede di bilancio consuntivo il sindaco Caramaschi ha spiegato al consiglio comunale”.
Ieri è stata esaminata dal consiglio del Consorzio dei Comuni la delibera della Provincia secondo la quale i Comuni possono stipulare un accordo con le farmacie pagando a quest’ultime un prezzo massimo di 5 euro a test (fai da te) per il servizio. Nove sono stati i voti a favore, tre gli astenuti e due i contrari (Bolzano e Laives). A stretto giro le rassicurazioni del presidente della Provincia Arno Kompatscher: sarà l’Asl ad accollarsi tutte le spese.