Politics | Attualità

Sicurezza, non sottovalutiamola

Questo in sintesi il messaggio al centro del dibattito in consiglio provinciale. Richiesti più controlli da parte delle forze dell'ordine, specie sull'immigrazione.

"Il problema della sicurezza in Alto Adige - quali risposte intendiamo dare alla gente?", questo il tema proposto dai Freiheitlichen all’attenzione dei consiglieri provinciali. Pius Leitner ha aperto le danze ricordando come una serie di furti, a inizio anno, avesse messo in allarme la popolazione. Un fenomeno, secondo l’esponente dei Freiheitlichen, che non può essere ignorato dalla politica e che spesso vede gli immigrati come autori dei reati.

La questione della sicurezza, secondo Alessandro Urzì di Alto Adige nel cuore è di emergenza più di quanto non fosse qualche tempo fa, come testimoniato anche dalla campagna elettorale delle comunali. "Non bisogna tuttavia associare l'immigrazione alla delinquenza - smorza i toni Urzì -, perché altrimenti non si affronterebbe il problema, certo è però che "clandestino" può significare delinquenza".

Riccardo Dello Sbarba dei Verdi afferma invece che, secondo le statistiche, nel complesso la provincia non è più insicura rispetto al passato, ci sono meno delitti eclatanti e più piccoli furti, soprattutto in appartamento. Una soluzione? Maggiore efficienza degli interventi delle forze dell'ordine, che si ottiene in collaborazione con le autorità territoriali. "Io sono uno di quelli che vive come viveva prima”, ha risposto il consigliere verde all’esponente del centrodestra sottolineando come sia fondamentale da una parte concentrarsi piuttosto sulla sicurezza sociale e dall’altra lavorare sull’integrazione.

Duro Sven Knoll (Süd-Tiroler Freiheit), il quale precisa che servono competenze locali, perché nel campo della distribuzione dei flussi l'Europa ha fallito. Chi può garantire che tra i profughi non ci siano criminali? Chiede Knoll e gli fa eco la collega Myriam Atz Tammerle: "ci vuole un cambiamento radicale: bisogna impegnare le tasse che vengono pagate qui per la gente locale, perché si possa sentire sicura". La consigliera ha quindi riproposto la creazione di un fondo per l'installazione di impianti d'allarme o serramenti più sicuri, aggiungendo che occorrono una legge per flussi migratori controllati e norme più severe contro i criminali, che fungano da deterrente. La destra tedesca ha chiesto inoltre di monitorare più da vicino le attività delle comunità islamiche che risiedono sul territorio.

Fra gli altri interventi quello di Christian Tommasini (PD): “non bisogna fomentare le paure, ma garantire spazi di cittadinanza attiva rispettando le regole”; dello stesso parere anche Magdalena Amhof (SVP) che ha posto l’attenzione sulla necessità di agire in termini di prevenzione, integrazione e formazione dei giovani, perché molti degli attori di atti fuorilegge sono giovani migranti con bassa scolarizzazione.

Dieter Steger (SVP) ha ricordato che c'è stata la volontà espressa di discutere la questione sicurezza dopo le elezioni per non fomentare polemiche, e ha sottolineato che i crimini economici sono diminuiti ma è aumentata la microcriminalità. Nel suo lungo intervento il presidente Arno Kompatscher ha dichiarato, fra le altre cose, che i profughi presenti sul territorio non creano un problema di sicurezza. La giunta assume con responsabilità il compito di prevenire e integrare: "si integrano le persone, non chi commette reati, e la condanna dovrebbe avere una funzione rieducativa. La provincia fa medicazione, incontri linguistici, sensibilizza sulla violenza nelle scuole, coordina le diverse iniziative, si confronta con le forze dell'ordine, e questo - assicura il Landeshauptmann - dà risultati positivi".