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“Non torniamo alla legge Fornero”

Con la caduta del Governo Draghi i sindacati temono un’inversione di rotta in materia pensionistica: “Preoccupati dalle promesse elettorali”.
Anziani
Foto: Pixabay

Alla vigilia della prossima tornata elettorale, prevista il 25 settembre, i sindacati dei pensionati di Cgil/Agb, SgbCisl, Uil/Sgk e Asgb manifestano i propri timori per un possibile congelamento della riforma delle pensioni. Un’ipotesi che in Alto Adige preoccupa ancora di più vista l’inflazione tendenziale superiore di due punti rispetto ai dati Istat.
Che la discussione non riparti da zero, è l’auspicio dei sindacati rivolti al nuovo governo, qualsiasi esso sia, affinché si eviti il ritorno alla legge Fornero. Si dichiarano “negativamente colpiti” i segretari della categoria dei pensionati Alfred Ebner (Cgil/Agb), Anna Rita Montemaggiore (SgbCisl), Danilo Tomasini (Uil/Sgk) e Stephan Vieider (Asgb) per via delle promesse che già vengono esaltate in questa campagna elettorale, in particolare con l’aumento delle pensioni minime a 1000 euro mensili.

 


“La pensione è frutto di versamenti previdenziali e ci sarebbe un problema di equità tra chi ha versato di più e chi di meno”, ricordano i sindacati che annunciano la volontà di opporsi a un’eventuale modifica in negativo delle regole della rivalutazione degli assegni, un’operazione, sostengono, dai costi esorbitanti e insostenibili, secondo anche i recenti calcoli dell’Inps.
I sindacati dei pensionati si appellano inoltre alla necessità di una pensione di garanzia per i giovani e che un’eventuale riforma possa dare risposte concrete anche alle donne, statisticamente più penalizzate.