Cattedre stabili? I precari non sono d'accordo
Tra meno di una settimana inizia il nuovo anno scolastico, l'argomento al centro dei dibattiti è quello del precariato. "Oltre al danno la beffa", questo è il succo del discorso del Coordinamento dei Docenti Precari nella scuola di Bolzano.
Il Professor Enrico Palazzi spiega che "ciò che rende anomale le operazioni di assunzioni effettuate recentemente nelle scuole, sta nel fatto che a monte la Provincia non ha provvedduto ad assumere i precari. Le cattedre sono invece state date a professori che già erano di ruolo."
Scuole
Per le scuole, che essendo pubbliche non hanno a che vedere con le assunzioni dei docenti, parlano alcuni dirigenti scolastici.
Il Preside dell'I.I.S.S Galilei, l'Ing. Calogero Arcieri, spiega la situazione nel suo istituto: "Per quanto riguarda i cambi di cattedra nella nostra scuola tutto procede nella norma e, tutto sommato, forse anche meglio del solito. Ci sono dei cambiamenti fisiologici: abbiamo sempre circa il 20 o 30 per cento di supplenti, ma quest'anno sembra che vengano stabilizzati di ruolo molti più professori. Magari alcuni insegnanti vengono spostati in altre scuole, ma quasi sempre trovano una cattedra."
Sono dello stesso parere la Vicepreside del Liceo Pascoli, la quale dichiara che per la sua scuola "non c'è stato nessun problema di questo tipo" e il dottor Renzo Roncat, Direttore di area della formazione professionale, che chiarisce: "Nella nostra scuola c'è una certa stabilità, abbiamo più di 200 docenti a tempo indeterminato e 60 ogni anno a tempo determinato".
Infine, il vicepreside dell'I.T.C.A.T. Delai descrive come avviene l'assegnazione dei ruoli nel suo istituto: "Siamo una scuola piccola, quest'anno c'è una riduzione di cattedre, perché abbiamo meno studenti e da due anni viene adottato un sistema proporzionale per l'assegnazione dei professori. Nella nostra scuola quasi tutti i docenti sono di ruolo, alcuni sono supplenti, ma solo perché devono occupare un basso quantitativo di ore e devono quindi lavorare in più scuole".
"Il problema secondo noi – ribadisce il Professor Palazzi – sta nel fatto che è stata data maggiore importanza al diritto alla mobilità professionale rispetto a quello dell'assunzione dei precari e quindi sono stati stanziati di ruolo professori che già erano di ruolo, magari da altre parti d'Italia, e che hanno chiesto di spostarsi. Quindi a noi, oltre al danno viene aggiunta la beffa".