Un allenatore pane e salame
“Sono scarso, ma darò tutto per portare il Südtirol alla salvezza”. Si è presentato ai media così, Pierpaolo Bisoli, da ieri (29 agosto) nuovo allenatore dell’Fc Südtirol. Il tecnico di Porretta Terme (Bologna), 55enne, proviene dall’esperienza alla guida del Cosenza dove prese la guida tecnica dei silani a febbraio conquistando la salvezza ai playout.
Bisoli è un allenatore pane e salame dallo stile “trapattoniano” che ispira subito simpatia anche se dice di sé di “risultare antipatico a molti”. La battuta sull’essere scarso (in quanto considerato difensivista) denota in realtà quella umiltà travestita da orgoglio per una carriera che dura da quasi vent’anni e lo ha visto sedersi quasi sempre su panchine considerate scomode.
Sollecitato dai giornalisti, il direttore sportivo Paolo Bravo ha fatto mea culpa per “il grande sbaglio” nella scelta precedente, quella di Lamberto Zauli. L’errore sta nell’aver pensato che in B potesse funzionare un allenatore che punta al bel gioco. “Io sono sempre stato una persona pragmatica e ho sempre avuto allenatori pragmatici. Quindi ho deciso di scegliere di nuovo la pragmaticità, tornando sui miei passi”. A Bravo è stato rimproverato il fatto che il nome di Bisoli fosse considerato in pole position fin dal primo giorno dell’addio a Zauli e che quindi si siano inutilmente perse tre settimane di lavoro. “Una giusta riflessione – ha ribattuto - ma assieme alla società abbiamo scelto di prendere del tempo per fare la scelta più azzeccata. Non è un segreto per nessuno che abbiamo parlato anche con altri allenatori. La scelta l’abbiamo fatta la scorsa settimana e poi non ci sembrava giusto farlo lavorare solo due giorni con la squadra prima della partita di Reggio Calabria. Sono contento che fin dai primi colloqui ci sia stata tra noi un’empatia forte. Bisoli è stato un giocatore a grandi livelli, ha fatto molto bene come allenatore, e crediamo sia la persona giusta a cui aggrapparsi per ottenere l’obiettivo salvezza”.
Sguardo deciso, accento emiliano, quando ha preso la parola nel centro sportivo al Rungg. Bisoli è parso anche un po' emozionato. “Nell’ambiente - ha detto - sentivo parlare dell’organizzazione de Südtirol e devo dire che la prima impressione è di aver toccato con mano qualcosa di straordinario. Questo è un centro così bello che quando entri fai fatica a uscire. Sono molto orgoglioso di essere qui. Quello che ho fatto in passato non conta niente, voglio mettere la mia esperienza al servizio di questa squadra per salvarsi anche all’ ultimo minuto dei playout. Stanotte non ho dormito, come un bambino a cui viene dato un gioco che aspettava”.
La serie B è sempre stata dura, ma quest’anno le squadre forti sono davvero molte, è stato fatto notare dall'addetto stampa dell'Fc Südtirol, Daniele Magagnin. “Sì, si è alzato il livello, ci sono molti giocatore di nome, piazze di prestigio, ma in campo vanno 11 giocatori, e giocando tutte le partite alla morte possiamo farcela. Noi veniamo da tre sconfitte, ma non siamo una squadra da 0 punti. Siamo importanti anche noi. Noi siamo il Südtirol e voglio che quando i giocatori delle altre squadre escono dal nostro stadio abbiano fatto fatica a fare dei punti", ha detto il nuovo coach.
Quando è arrivato a Cosenza, ha ricordato un cronista, Bisoli disse: “Io sono scarso, ma ci metto il cuore. Se ci salviamo andrò in bici al santuario di San Francesco”. “Lo ripeto. Sono scarso, ma darò tutto per fare in modo che il Südtirol si salvi. Il fioretto ancora non lo so, sceglierò una meta, ma mi preparerò bene con la bicicletta, perché sono convinto che possiamo centrare l’obiettivo”.
Quanto alle cose da fare, Bisoli sembra avere le idee chiare. “La prima cosa è dare autostima ai giocatori. Dopo tre sconfitte magari loro si sentono inadeguati ma non è così. Abbiamo una buona squadra. Il punto è che i giocatori nuovi, che sono molti, si devono integrare con quelli vecchi. Bisogna creare unità di intenti. Quanto al modulo non sono un’integralista. I giocatori attuali devono abituarsi a giocare con più sistemi di gioco. Partiamo con il 4-3-3 ma se poi scopriremo che serve un modulo diverso lo applicheremo. La presenza di Greco? Mi sento fortunato perché a Cosenza non avevo un secondo. Quanto ai giocatori abbiamo un sacco di infortuni e credo che qualcosa sul mercato bisogna farlo anche se, ribadisco, nella squadra ci sono valori importanti che non sono stati ancora espressi. Quando perdi la fiducia è difficile esprimerli, del resto, e si fanno più errori. Le sconfitte sono arrivate da alcuni errori individuali. Voglio lavorare su personalità e carattere perché in serie B, se non hai carattere sei finito”.
Fra tre giorni chiude il mercato e si parla di almeno tre possibili nuovi innesti. Ma Bravo ha fatto capire che non è così facile inserire nuova linfa, visto che diversi giocatori preferiscono piazze più quotate. “Per la stessa cifra, magari un giocatore preferisce andare alla Spal che venire qui. Ma sia io che il mister non vogliamo stare ad aspettare, vogliamo che i giocatori vengano qui perché sono motivati", ha spiegato il ds.
Sulle tracce di José Mauri, ex centrocampista del Milan attualmente svincolato dopo la fine della sua avventura in MLS con Kansas City, non ci sarebbe solo Paolo Bravo ma anche il direttore sportivo della Ternana. Quindi non è ancora sicuro che arrivi. Tra gli obiettivi dei biancorossi ci sarebbe anche Andrea Schiavone, ex Salernitana anch'esso svincolato.
“Per quanto riguarda la società – ha chiosato in chiusura di presentazione il vicepresidente, Carlo Costa - ora comincia una storia nuova. La nostra è una terra di montanari dove il successo spesso si raggiunge grazie alla forza di volontà. Per centrare la salvezza ci sarà da soffrire, ma date un po’ di tempo alla squadra. Noi siamo convinti che Bisoli sia la persona giusta per raggiungere l'obiettivo”.