Per il Cpr è solo questione di tempo
Non si tratta più di semplici proclami ma di un accordo sempre più vicino. In pochi mesi la Provincia di Bolzano avrà un Centro di Permanenza per il Rimpatrio, la controversa struttura per la detenzione amministrativa delle persone straniere irregolari sul territorio.
Non si tratterà di una struttura regionale, come annunciato in precedenza, ma di due centri distinti per le rispettive province autonome, con 50 posti previsti ciascuno.
Secondo fonti non confermate ufficialmente, si tratterà di un’area militare la cui apertura sarà prevista tra dicembre e gennaio.
Vista l’urgenza nazionale, oltre la volontà, ci sono tutti i presupposti affinché questo avvenga celermente
Il presidente della Provincia Arno Kompatscher, conferma l’accordo ma non il luogo e le tempistiche “Non è il momento di fare speculazioni, né sul quando né sul dove. Abbiamo segnalato delle possibili strutture e stiamo lavorando con il Governo per concretizzarlo il prima possibile – ha spiegato a salto.bz –. Vista l’urgenza nazionale, oltre la volontà, ci sono tutti i presupposti affinché questo avvenga celermente. Considerando la peculiarità del nostro territorio, abbiamo spinto per realizzare un centro a gestione provinciale e non più regionale, che ci porta così ad avere una struttura da 50 persone, anziché 100. Il Ministero ha dato il suo assenso e stiamo lavorando in questa direzione”.
Per quanto riguarda invece la revisione dei criteri di ripartizione sui nuovi arrivi, Kompatscher ha smentito durante la conferenza stampa della Giunta le dichiarazioni del sindaco di Bolzano, Renzo Caramaschi, sui nuovi presunti trasferimenti da Lampedusa. “Negli ultimi mesi non sono avvenuti trasferimenti perché siamo riusciti a far presente al Governo della particolare situazione dei nostri confini, con persone che entrano o transitano da terra, sebbene i nostri numeri attualmente siano inferiori a quelli delle altre regioni. Assieme a Trento, non abbiamo dato l’intesa per l’accoglimento dei minori non accompagnati. Non ci sottraiamo alla solidarietà ma – ha concluso il Presidente – difendiamo gli interessi del nostro territorio”.