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Fondere SEL e AEW? No grazie!

Secondo i Verdi il dibattito sulla fusione tra SEL e AEW “serve solo per passare le elezioni”. Per il vicesindaco Balzarini le collaborazioni servono, le fusioni a freddo invece no.

Energia: fusione tra SEL e AEW? Cosa si cela dietro a questa proposta? Interessi di natura economica, ragionamenti politici o addirittura questioni etniche? Secondo i Verdi è tutta una bufala. “L’incarico segreto a Brandstätter e Hager è soprattutto un bluff politico” che “serve solo per passare le elezioni”. Così Riccardo Dello Sbarba e Hans Heiss.

AEW (questa la nuova sigla di Azienda Energetica) si presterà a dare una mano alla Svp che, dicono i commentatori, con questa operazione vorrebbe mostrare di aver saputo riparare i danni causati da uno scandalo che coinvolge un assessore provinciale e, di riflesso, politicamente, tutta la Giunta Durnwalder?

AEW guarda SEL dall’alto in basso. Sarà anche più piccola ma, come afferma lo slogan collegato al nuovo acronimo: “Siamo l’Energia da 120 anni”. In più, aggiungerebbero volentieri a Merano e Bolzano, “abbiamo le mani pulite”.

Alla paventata fusione ci sono resistenze di natura etnica? Per nulla, secondo il vicesindaco di Merano Giorgio Balzarini. “A livello meranese c’è una forte consonanza nel mondo italiano e tedesco nel cercare di mantenere per AEW la massima autonomia”.

Del resto le Etschwerke nacquero proprio nei pressi di Merano, alla fine degli anni ’90 dell’800. Non per vincere una gara o per assicurarsi una concessione, ma come iniziativa pionieristica nel campo dell’energia. Furono in particolare i sindaci dell’anteguerra, Roman Weinberger a Merano e Julius Perathoner a Bolzano, a cercare il modo di dare corrente elettrica ai loro due Comuni.

La società nacque formalmente per “la realizzazione e la gestione di una centrale elettrica che sfrutterà le acque dell’Adige per fornire energia elettrica alle due città di Bolzano e di Merano, e ai rispettivi circondari, in particolare i Comuni di Dodiciville, Gries, Maia Alta, Maia Bassa e Quarazze”. La centrale fu inaugurata a Tel nell’aprile del 1898. Sono passati 115 anni.

La contrapposizione non è affatto tra italiani e tedeschi, ribadisce Balzarini. “Semmai tra le due città e la Provincia”. E la proposta di fusione è un bluff, come dicono i Verdi? “Diciamo che è un’idea del presidente Durnwalder e della Provincia… non so se le due cose coincidano… comunque la politica economica di Durnwalder ha portato alla creazione della SEL, in vista delle concessioni da mettere in gara, con lo scopo di creare un’unica compagine energetica che gestisse tutto l’oro bianco altoatesino”. E AEW si mette di traverso… “Mah, la storia ci dice che amministratori più o meno buoni sono riusciti a creare quello che oggi AEW rappresenta: una società capace di staccare dividendi molto alti, con grande beneficio per le due collettività”.

Il progetto di Durnwalder, in sostanza, è di far fagocitare AEW da SEL. È solo per avere il monopolio provinciale dell’energia o c’è un senso economico? “Entrambe le cose”, secondo Balzarini. “Prima cosa, far sì che la Provincia abbia tutto sotto controllo… E poi è meglio tenere la gestione dell’energia in Alto Adige, piuttosto che cederla a società che vengono dalla Germania, dall’Olanda o dalla Francia…”

AEW, però, non è un concorrente estero. “Certo, però una società unica, in sede di gara, avrebbe maggiore forza in termini di capitale sociale, esperienza e know how”. Dunque perché no? “Se la proposta è: noi compriamo AEW che avrà una partecipazione del 30 per cento… la strada non è praticabile”. Tanto più che oggi AEW “vale molto di più di quello che la Provincia si aspettava”. Ovvero? “Poco meno di quanto vale SEL. Inoltre i ricorsi e i procedimenti a carico di SEL pesano parecchio”. Il “matrimonio riparatore” tra i due poli energetici, paradossalmente, oggi potrebbe perfino convenire ad AEW. Certo, dice il vicesindaco meranese, “AEW ora ha un notevole peso economico, mentre SEL è in una posizione meno favorevole”.

AEW potrebbe continuare a vivere anche da sola? “Secondo me sì”, dice Balzarini sottolineando che si tratta di una sua posizione personale. “C’è però la necessità di creare collaborazioni con altri soggetti, tra cui la stessa SEL e gli altri piccoli privati altoatesini. Non so se ci si vuole aprire a Dolomiti Energia, in Trentino. È una compagine molto simile alla nostra. In un futuro non lontano si potrebbero trovare delle sinergie”. Non una fusione ma…? “Si darebbe vita a delle società ad hoc con obiettivi specifici: creare una centrale, gestire un sito, costruire nuovi impianti nel campo delle energie rinnovabili”.

La posizione del Comune è comunque “di non arrivare ad una fusione, men che meno ad una fusione fredda, ma di vagliare diverse proposte”. Bolzano come la pensa? “Ufficialmente la posizione è molto simile alla nostra. Vogliono considerare varie offerte e l’ipotesi della fusione non è quella prioritaria”.

“Non è con le diplomazie segrete, né con le stesse persone che hanno causato il presente disastro, che si risolve lo scandalo energia”, ribadiscono i verdi.

E secondo Balzarini, che candida per Scelta civica, da qui alle elezioni si farà qualcosa di concreto? “Direi di no. Anche solo per studiare le offerte ci vorrà del tempo. Ma soprattutto: non esiste ancora alcuna proposta formale da parte di SEL”.