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La variante al piano d’attuazione per l’area tra via Siemens e via Pacinotti era stata concessa all’unanimità, senza particolari problemi, dalla giunta comunale di Bolzano. Oggetto, la possibilità - accordata - di realizzare presso il palazzo Tis, dove ha sede la società Infranet, due nuove cabine di trasformazione dell’elettricità. A destare interesse è lo scopo della richiesta, precisata nei documenti allegati alla delibera. In pratica serve più energia per far funzionare la rete da cui dipendono le connessioni dell’Alto Adige. “C’è una necessità urgente” è la precisazione di Florian Fiegl, direttore generale della spa in mano pubblica incaricata per la banda veloce in provincia.
Richiesta accordata
La situazione è prima ricapitolata nella delibera licenziata dalla giunta lo scorso 16 settembre. “La società Infranet - si legge - è una società di gestione di reti di telecomunicazione incaricata, ai sensi della delibera della giunta provinciale 743 del 4 luglio 2017, per l’urbanizzazione con la rete della banda larga ultraveloce di tutta la provincia e della città. La società ha sede nell’edificio Tis tra via Siemens e via Pacinotti, nel quale confluiscono le reti d’accesso di Bolzano ed anche le connessioni nazionali ed internazionali di enti pubblici ed aziende; per Infranet è sorta la necessità urgente di installare una nuova rete di alimentazione a media tensione in quanto il rendimento dell’alimentazione attuale non è sufficiente a garantire l’approvvigionamento energetico delle reti di telecomunicazioni e dei relativi servizi, indispensabile per fornire operazioni ininterrotte e un centro di alimentazione di emergenza a prova di guasto”.
Ecco il perché della realizzazione di due cabine di trasformazione in via Werner-von- Siemens e in via Antonio-Pacinotti, richiesta inserita nella terza variante al piano di attuazione per l’area, denominato “Dolomiti center”.
Fiegl: necessità urgente per la rete
Chiarisce meglio il quadro Fiegl, nella relazione complementare all’audizione in Comune del 26 giugno. Il progetto, spiega il manager, si riferisce all’alimentazione elettrica dell’edificio Tis in cui è ospitata la società Infranet che “ha il consenso dei comproprietari Habitat Ag e Provincia di Bolzano” sia per la variante che per le opere.
Infranet, società “esclusivamente di proprietà di azionisti pubblici”, è stata generata - prosegue Fiegl - dalla scissione con Brennercom, come fornitore di servizi di telecomunicazione ed è stata incaricata tramite la delibera 743 “dell’urbanizzazione di tutte le parti provinciali e della città con la rete banda larga ultraveloce”. Di conseguenza, tutte le infrastrutture materiali intangibili e materiali di proprietà della Provincia sono state trasferite alla spa.
Segue l’esame critico della situazione. “C’è una necessità urgente per Infranet - dice il responsabile - e per tutti gli operatori di telecomunicazioni locali, nazionali e internazionali, che hanno installato e gestiscono i loro sistemi nel centro Tis. Qui sono collocati non solo le reti di accesso della città di Bolzano e dei comuni dell’Alto Adige ma anche le connessioni nazionali e internazionale degli enti pubblici e delle imprese, cosi come confluiscono i gestori della telefonia mobile. Qui inoltre trovano posto i data center e le server farm per fornire assistenza e garantire servizi locali, nazionali e comunitari, al fine di fornire operazioni ininterrotte e un centro di alimentazione di emergenza a prova di guasto. Dato che nell’edificio il rendimento dell’alimentazione attuale non è sufficiente, deve essere installata una nuova rete di alimentazione a media tensione da operatore. Solo in questo modo è possibile garantire l’approvvigionamento energetico delle reti di telecomunicazione e dei relativi servizi a banda larga e mobili e dei data center per il corretto funzionamento e il disaster recovery”.