Economy | Per un cibo sano, sostenibile e giusto

Il Manifesto altoatesino per la sovranità alimentare

Nel Manifesto si trovano 10 diversi ambiti e strumenti di azione, al fine di cercare e percorrere vie condivise per una sovranità alimentare a livello locale e globale.
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I promotori del progetto Mahlzeit-Coltiviamo la vita hanno presentato oggi il “Manifesto per la sovranità alimentare” e consegnato al vicepresidente della Provincia Theiner. “Il Manifesto vuole ‘preparare il terreno’ per una produzione locale, acquisto e stile di vita più attento e consapevole nei confronti del cibo”, hanno detto oew, Botteghe del Mondo, Politis, Cooperazione allo sviluppo della Provincia, la Scuola di economia domestica e agroalimentare di Aslago, l’Istituto tecnico per la biotecnologia a indirizzo alimentare “Marie Curie” Merano.  Nel Manifesto si trovano 10 diversi ambiti e strumenti di azione, al fine di cercare e percorrere vie condivise per una sovranità alimentare a livello locale e globale. Un messaggio politico rivolto a tutti i cittadine e cittadini dell’Alto Adige.

Un momento di convivialità intorno al cibo

Alle 12 in punto, al suono della campana, in piazza Walther a Bolzano, i protagonisti del progetto „Mahlzeit-Coltiviamo la vita“ si sono riuniti intorno ad una grande pentola e si sono uniti l’un l’altro con delle fasce di tessuto. Un atto simbolico, per fermarsi e guardarsi dentro, per dare un messaggio alla comunità, ma soprattutto per vivere un momento di convivialità intorno al cibo, un gioco di squadra tra i partner e progetti, che perseguono l’obiettivo della sovranità alimentare e cioè il diritto dei popoli ad un cibo sano, ancorato alla cultura di un territorio, prodotto in modo sostenibile.

Mentre a Milano è calato il sipario sull’Expo 2015, dedicata al futuro del cibo, i promotori del progetto „Mahlzeit-Coltiviamo la vita“ hanno presentato il “Manifesto altoatesino per la sovranità alimentare”. Un messaggio politico rivolto a tutti, suddiviso in 10 ambiti, che presenta possibilità e strumenti di azione. L’obiettivo è quello di cercare e percorrere vie condivise per una sovranità alimentare a livello locale e globale, attraverso il dialogo tra tutti.

I 10 punti del Manifesto

Promuovere i circuiti locali, l'agricoltura sostenibile e sana, la tutela della biodiversità, il legame diretto tra consumatori e produttori, sia a livello globale che locale, un'educazione critica, la tutela dei popoli nei paesi del sud del mondo, l'utilizzo di prodotti equo-solidali e sostenibili nelle mense dell'Alto Adige, la creazione di circuiti rigenerativi e un pensiero sistemico, l’approfondimento di temi della politica globale nei media locali: questi sono i punti chiave del “Manifesto altoatesino per la sovranità alimentare”, elaborato dai promotori del progetto „Mahlzeit-Coltiviamo la vita“ e presentati da Verena Gschnell dell’oew e da Chiara Rabini della Cooperazione allo sviluppo della Provincia.

oew, Botteghe del Mondo, Politis, Cooperazione allo sviluppo della Provincia, la Scuola di economia domestica e agroalimentare di Aslago, l’Istituto tecnico per la biotecnologia a indirizzo alimentare “Marie Curie” Merano hanno lavorato per un anno, insieme agli altri 40 partner del progetto “Mahlzeit”, per preparare il terreno affinché l’Alto Adige sfrutti le sue potenzialità e produca in modo deciso un cibo sostenibile, sano, equo, giusto, regionale, sostenendo anche i paesi del sud del mondo ad intraprendere questa via.

La consegna alla Giunta provinciale

I promotori del progetto hanno consegnato oggi il Manifesto e le firme dei cittadini e delle cittadine locali al vicepresidente della Provincia e assessore all’Ambiente Richard Theiner, che vede nel Manifesto un invito ad agire: “E’ importante perché ci ricorda che, oltre alla dimensione globale, anche ciascuno di noi può dare un contributo alla sicurezza alimentare, acquistando consapevolmente cibo di qualità prodotto in modo sostenibile. Sul piano politico è un mandato al fine di affrontare il tema della sicurezza alimentare in modo interdisciplinare creando i presupposti che permettano alle persone di mettere in pratica concretamente la loro buona volontà”, ha detto Theiner.

Il Manifesto è disponibile su www.mahlzeit.org o www.provinz.bz.it/cooperazioneallosviluppo,  www.oew.org. Per sottoscrivere il Manifesto è sufficiente inviare una mail a Verena Gschnell ([email protected]) indicando il proprio nominativo, il recapito e la professione. 

Cosa dicono i promotori e i partner del progetto Mahlzeit-Coltiviamo la vita…

„Il Manifesto sintetizza i primi passi verso un futuro sovrano e propone strumenti d’azione“, ha ricordato Verena Gschnell dell’oew, “un testo che non deve insabbiarsi ma essere il più possibile tradotto in pratica. Esistono diversi livelli di azione: da una parte abbiamo bisogno di cittadini e cittadine disposti a cambiare il loro modo di pensare e quindi di agire. Dall’altra abbiamo bisogno di persone in ruoli chiave che si dichiarino disposti a cambiare la realtà creando le premesse per qualcosa di nuovo”.

Per Chiara Rabini della Cooperazione allo sviluppo della Provincia „la sovranità alimentare rappresenta l’approccio giusto per un’agricoltura sostenibile che parte dai piccoli contadini, qui e nel sud del mondo. Sono le donne che nutriranno il pianeta, sono loro che vanno sostenute. Questo Manifesto pone al centro l’ambiente, il benessere delle persone e i loro valori, non le merci. Attraverso il commercio equo, i gruppi di acquisto solidale, una produzione agro ecologica possiamo mettere in pratica questi valori”.

„Il Manifesto per la sovranità alimentare riflette il mandato degli Obiettivi del Millennio per lo sviluppo sostenibile 2016-30 e crea consapevolezza in Alto Adige affinché questi obiettivi si realizzino”, spiega Judith Hafner della Caritas. “Nei 17 obiettivi dell’ONU per il mondo ci sono il cibo sano, l’agricoltura sostenibile, una vita sana, una crescita economica sostenibile, rendere le città sostenibili, modelli di consumo e produzione sostenibili. Per ottenere ciò occorrono nuovi processi nel mondo economico e politico, ma anche nella nostra vita di ogni giorno. Il progetto Mahlzeit pone le basi per questi obiettivi”.

Anche l’associazione Bioland ha sottoscritto il Manifesto, “perché non ci sta a cuore solo la produzione ecologica e l’approccio rispettoso nei confronti del cibo, ma anche perché siamo convinti che l’agricoltura ecologica sia l’unica possibilità per l’industria e i paesi del sud del mondo di nutrire la popolazione mondiale”, sostiene il responsabile di  Bioland Südtirol, Michael Oberhollenzer. “Siamo inoltre convinti che il lavoro agricolo debba riacquistare valore nella nostra società e che possiamo garantire anche in futuro la bellezza della nostra terra solo con più contadini, non con meno”.

Un’altra organizzazione che ha sottoscritto il Manifesto è Biokistl Südtirol. “Vogliamo promuovere un’ampia coltivazione di prodotti biologici”, sottolinea Theresia Mittersteiner di Biokistl. “Il vantaggio delle colture miste rispetto alle monocolture sta anche in un miglioramento della qualità del suolo, nella tutela delle specie e della biodiversità. Affinché i piccoli contadini possano sopravvivere è indispensabile che i consumatori sappiano riconoscere questo valore e siano informati, dato che questi prodotti non possono concorrere dal punto di vista del prezzo con i prodotti industriali”. Biokistl intende potenziare i circuiti regionali ed acquisire i prodotti dei contadini locali per venderli sul territorio.

Dopo la presentazione e consegna del Manifesto le Scuole di economia domestica e agroalimentare, l’Istituto tecnico per la biotecnologia a indirizzo alimentare “Marie Curie” Merano, Bio*Beef, Associazione Orti della biodiversità, Associazione per l’agricoltura biodinamica, Donne Nissà, Biblioteca delle culture del mondo, Bioland, Ufficio di Gabinetto, INFES, Agenzia per l’ambiente, SlowFood, Biokistl, oew e Botteghe del Mondo hanno organizzato una mostra interattiva con esposizione di prodotti, proponendo ai passanti degustazioni di cibi, informazioni su progetti di formazione per un cibo “sovrano”, e indicando possibili alternative per conquistare le persone ad un nuovo stile di vita. L’iniziativa gode del patrocinio del Comune di Bolzano.