Sconto Irap agrodolce per Confindustria
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Nonostante sia stato firmato un accordo tra tutte le parti sociali ai primi di ottobre, le nuove misure fiscali previste dalla “manovra” della Giunta provinciale non fanno fare esattamente i salti di gioia alle imprese altoatesine. Vediamo perché.
La legge di stabilità – varata martedì, in attesa del passaggio in consiglio provinciale - prevede l’aliquota ordinaria IRAP al 2,68%, abbassandola di 0,62 punti percentuali rispetto a quella del 3,3% prevista per il 2023 e il 2024. Ma la diminuzione non viene applicata indiscriminatamente come è stato sempre finora. Allo stesso tempo è, infatti, prevista un’aliquota al 3,90% per i datori di lavoro che non si impegnano, ”in seguito alla mancata stipula di contratti collettivi integrativi territoriali, a concedere alle proprie e ai propri dipendenti retribuzioni più elevate rispetto a quanto previsto dalla contrattazione collettiva nazionale”.
In soldoni ciò significa che lo sgravio vale solo per coloro che alzano gli stipendi ai dipendenti. Per gli altri l’aliquota non resterà invariata al 3,3%, ma aumenterà dello 0,6%. La Giunta ha previsto cioè uno sconto/penalizzazione davvero notevole, pari all’1,22%.
Obiettivo della misura, chiarisce la relazione del Ddl è “quello di incentivare i soggetti datori di lavoro a erogare remunerazioni maggiori alle proprie collaboratrici e ai propri collaboratori per far fronte all’elevato costo della vita in provincia di Bolzano”. La Giunta suppone che circa il 40% dei contribuenti ricada nella casistica dell’aliquota maggiorata e stima quindi che gli effetti che queste disposizioni normative avranno sul gettito (in confronto alla normativa vigente che dal 2025 fissa l’aliquota ordinaria al 3,90%), consisteranno in minori entrate per 45 milioni di euro all’anno. Più precisamente: nel 2025 minori entrate per 9 milioni di euro; nel 2026 minori entrate per 81 milioni di euro; nel 2027: minori entrate per 45 milioni di euro.
"Nel nostro settore abbiamo già stipendi medi più alti rispetto allo stipendio medio dei lavoratori altoatesini"
Il tutto fa parte di un accordo tra le parti sociali firmato il 3 ottobre 2024, ma per Confindustria Alto Adige la medaglia ha due facce. “Negli ultimi anni – afferma il direttore Josef Negri – la riduzione dell’aliquota al 3,3% ha portato molti benefici alle buone perfomance dell’economia altoatesina. In primavera è stata purtroppo approvata una misura che prevede un abbassamento dell’aliquota solo per chi riesce a dimostrare di avere stipulato accordi aziendali più favorevoli rispetto ai contratti nazionali. Quindi siamo soddisfatti per la parte che prevede la riduzione, dobbiamo purtroppo constatare che saranno penalizzate le molte imprese che concedono degli aumenti con accordi e superminimi individuali”.
“Nel nostro settore – aggiunte Negri – abbiamo già stipendi medi più alti rispetto allo stipendio medio dei lavoratori altoatesini. Se le imprese non stipulassero questi accordi individuali faticherebbero ancora di più a trovare il personale. Queste imprese che non hanno stipulato accordi aziendali controfirmati dai sindacati, quindi, vengono penalizzate”. Difficile stabilire di quanto. “L’Irap – conclude il direttore di Confindustria - non si paga sul personale a tempo indeterminato, si paga molto sugli interessi passivi e sull’utile. Quindi molte imprese che fanno investimenti pagano un Irap molto alta, ma non si può fare un calcolo che valga per tutti”.
Il bilancio di previsione della Provincia autonoma di Bolzano per il periodo 2025-2027 ha dunque un volume totale di 7,92 miliardi di euro. In confronto, il volume iniziale del bilancio precedente era di 6,79 miliardi di euro,
Oltre alle modifiche dell’aliquota Irap è previsto che l'addizionale regionale IRPEF sarà rimodulata per aumentare la pressione fiscale sui redditi sopra i 90.000 euro e trasferire il conseguente gettito aggiuntivo alle famiglie con figli
Previsto poi lo stanziamento di complessivi 450 milioni di euro per la contrattazione collettiva nei prossimi tre anni e di 150 milioni per misure di contrasto alla povertà in età avanzata. “In particolare, l'obiettivo è sostenere i beneficiari e le beneficiarie di pensioni basse affinché possano vivere meglio”, ha detto Kompatscher illustrando il pacchetto di misure.
Anche la tassa automobilistica è stata rivisitata. Le esenzioni fiscali si applicheranno ora solo alle auto elettriche, a metano e ibride con emissioni massime di 115 g/km (in precedenza erano 135). Per venire incontro agli studenti dell'Università di Bolzano, la Provincia rinuncerà alla cosiddetta tassa provinciale di 173 euro per il diritto allo studio universitario.