Chronicle | Nera

Donna morta in casa, fermato il marito

La vittima, incinta, è stata ritrovata in un appartamento a Versciaco (San Candido). Sul cadavere segni di violenza. Il presunto uxoricida è stato portato in carcere.
Carabinieri
Foto: Pixabay

Una donna di 28 anni è stata trovata senza vita ieri, giovedì 30 gennaio, nella sua abitazione a Versciaco di San Candido in Val Pusteria, a pochi chilometri dal confine austriaco di Prato alla Drava. La donna, pakistana, è stata rinvenuta in camera da letto in un appartamento di tre piani per turisti. Da una prima indagine medica la donna, in avanzato stato di gravidanza, è morta per asfissia. Gli inquirenti non escludono che possa trattarsi di omicidio. L’ipotesi è che possa essere stata soffocata con un cuscino o strangolata. A chiamare i soccorsi è stato il marito, Z.M., connazionale di trentotto anni, ma prima ci sarebbe stato un giro frenetico di telefonate con suoi colleghi di lavoro e vicini di casa, che sembravano inizialmente in qualche modo voler tenere un basso profilo sulla vicenda, come si apprende dagli inquirenti. L’uomo, dipendente in una pizzeria della zona, è stato portato nella caserma di San Candido insieme a quattro connazionali che vivono nel suo stesso stabile, e tre colleghi di lavoro, per essere sentiti, con l’ausilio di due interpreti, dai sostituti procuratori Andrea Sacchetti e Sara Rielli e dai carabinieri di Bolzano e San Candido.

 

 

Secondo le ultime informazioni pervenute il marito della giovane vittima si trova in stato di fermo d’indiziato di delitto in una cella del carcere di Bolzano. Z.M. non ha fornito ai magistrati e agli investigatori una effettiva spiegazione di ciò che è accaduto alla coniuge nel corso della notte. Sul corpo della donna ci sono evidenti segni di violenza fisica, anche se al momento non è chiarita la causa effettiva della morte, che si potrà accertare solo a seguito dell’autopsia, che verrà effettuata nei prossimi giorni.

Il trentottenne, davanti alle contestazioni degli inquirenti, rese precise dalle molteplici testimonianze raccolte tra amici e colleghi di lavoro del pakistano, si è chiuso in un assoluto silenzio. I sostituti procuratori intervenuti, considerati i gravi indizi a carico dell’indagato per il delitto di omicidio pluriaggravato, avendo valutato grave e concreto il pericolo di fuga, hanno disposto con decreto il fermo d’indiziato di delitto, immediatamente eseguito dai carabinieri.

Sottoposto a rilievi fotodattiloscopici e a visita medica, il presunto uxoricida è stato portato al carcere di via Dante a Bolzano dove è giunto intorno alle 5 di questa mattina. Entro le prossime 48 anni il giudice per le indagini preliminari fisserà l’udienza di convalida del fermo.