Economy | barometro IPL

“Doppiamente penalizzati”

Il tasso d’inflazione del 4% intacca il potere d’acquisto degli stipendi ed erode i risparmi delle famiglie. Per gli altoatesini gli imprevisti preoccupano più dei figli.
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Foto: Pixabay

Le ripercussioni della pandemia del Coronavirus non si sono solo limitate alla sola vita sociale, ma hanno influito pesantemente anche sulle attitudini al risparmio, come confermano numerosi studi pubblicati a livello nazionale ed europeo. 
Per quanto riguarda la dimensione locale, secondo l’Istituto Promozione Lavoratori gli altoatesini risparmierebbero in primo luogo per far fronte ad eventi imprevisti (citato dal 56% come uno di due motivi per cui si risparmia), per i figli (55%), per la casa (45%) e per la vecchiaia (44%). Rispetto alle rilevazioni pre-pandemia, la voce “imprevisti” ha subito un'impennata tale da superare persino il “risparmio per i figli”, da sempre al primo posto.

 

Chi risparmia e chi no


Con l’avvento della pandemia e per effetto del crollo dei consumi, il tasso di risparmio delle famiglie italiane è aumentato a dismisura, con i depositi bancari aumentati di 110 miliardi di euro su tutto il territorio nazionale. La capacità di risparmio dei lavoratori dipendenti altoatesini presenta tuttavia notevoli divergenze: il 17% è convinto che, nei prossimi 12 mesi, riuscirà “sicuramente” a risparmiare, il 41% risponde “probabilmente sì”, il 13% è sicuro di non riuscirci e il 29% probabilmente non ci riuscirà. “Da tutto questo emerge che il 42% dei dipendenti altoatesini sembra non essere fiducioso per quanto riguarda la capacità di risparmio della propria famiglia - spiegano gli esperti dell’IPL -. I risparmi aumentano, come testimonia la crescita di liquidità sui conti correnti, ma evidentemente tale crescita è disomogenea”. 
Differenze intercorrono soprattutto tra lavoratori full time e lavoratori part time, assieme alle fasce d’età. Il 52% dei lavoratori a tempo parziale afferma di non riuscire a risparmiare a fronte di un 38% di dipendenti che sono impiegati a tempo pieno.  Gli under 30 sono coloro che si dicono più ottimisti, mentre gli over 50 sembrano avere maggiori difficoltà. I lavoratori dipendenti altoatesini ambiscono sempre di più sulla sicurezza, considerata un “bene rifugio”, un comportamento che si riflette sempre più in una preferenza per la liquidità  capace trasmettere sicurezza grazie alla sua disponibilità immediata.

 

Risparmi erosi dall’inflazione


I sintomi dell’inflazione attualmente si stanno manifestando con l’aumento dei prezzi dei carburanti, delle bollette di luce e gas e del rincaro dei prezzi dei beni alimentari e di consumo. “Il tasso d’inflazione attuale pari al 4% penalizza i lavoratori altoatesini ben due volte - afferma preoccupato il Direttore IPL Stefan Perini -. L’inflazione crescente va ad erodere non solo gli stipendi, che in termini reali valgono meno, ma anche ciò che si è messo a parte nel corso di una vita lavorativa. Ma anche - conclude Perini - la fuga in investimenti ad alto rischio alla rincorsa di un rendimento netto positivo non possono essere la soluzione”.
 

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